Il Sole-24 Ore 23/4/2010;, 23 aprile 2010
LA «CLAUSOLA» ANTI-DISSENSO •
Il successo elettorale
Il documento approvato a larghissima maggioranza dalla direzione nazionale del Pdl si apre ricordando la vittoria del centro-destra alle ultime regionali: «Oggi 40 milioni di italiani sono governati a livello regionale dal centro-destra, contro i 18 milioni amministrati dal centro-sinistra»
L’affondo contro le tensioni
Secondo i tre coordinatori del Pdl, che hanno stilato il documento, le tensioni «possono manifestarsi, maè incomprensibile che vengano provocate all’indomani di una grande vittoria». questa la prima bordata contro Gianfranco Fini e i suoi fedelissimi
Avanti tutta con il programma
La parte centrale delle due pagine che chiudono la direzione ribadisce che il governo, il Pdl e la maggioranza completeranno il programma nei prossimi tre anni: dalla riduzione della spesa pubblica, alla riforma fiscale, passando per il riassetto della giustizia e le riforme istituzionali
Il tributo a Berlusconi
Il documento ribadisce poi la leadership di Silvio Berlusconi, «che garantirà il raggiungimento di tutti gli obiettivi». Una leadership forte che, aggiungono i tre coordinatori, «non significa affatto rinunciare al dibattito libero e democratico che è anzi previsto dallo statuto»
La clausola anti-Fini
Il testo apre al dibattito interno ma fissa due paletti: non si può contraddire il programma elettorale e, una volta assunta una decisione, «tutti devono adeguarsi al risultato del voto».
I temi che non sono nel programma possono poi essere oggetto di dibattito, ma quando si arriva a decisioni, assuntea maggioranza o all’unanimità, «esse sono vincolanti per tutti, anche per chi ha dissentito»
Il no alle correnti
Le correnti o le componenti negano la natura stessa del Pdl ponendosi in contraddizione con il suo programma stipulato con gli elettori e con chi è stato designato a realizzarlo attraverso il governo