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 2010  aprile 21 Mercoledì calendario

VOLO: "SONO SINGLE DA 17 ANNI MA COME AMICO DURO PER SEMPRE"

Cinque libri in classifica (in tutto 4 milioni di copie vendute), attore, conduttore su Radio DeeJay, Fabio Volo, 38 anni a giugno, fa tutto - o così fa credere - con la massima naturalezza. Nella commedia di Nina Di Majo Matrimoni e altri disastri, che esce venerdì, è un giovanotto rozzo che si fidanza con una ragazza (Francesca Inaudi) dell´alta borghesia fiorentina e organizza le nozze con la sorella della sposa, l´irresistibile single Margherita Buy («Un marito? Meglio il gatto»). Lui, self made man, e la cognata snob non potrebbero essere più diversi: al posto della lista di nozze lei consiglia donazioni a Emergency o Medici senza frontiere, Volo sceglierebbe come bomboniere putti di Capodimonte. Nel cast del film (prodotto da Beppe Caschetto, uscirà in 300 copie), oltre a Marisa Berenson e Massimo de Francovich, c´è Luciana Littizzetto, divorziata con figlio a carico, alla disperata ricerca di un uomo. «Diciamo la verità» ironizza «ci sono donne stufe di stare sole che sono disposte a tutto: anche a stare con uno con l´ascella pezzata e l´alito da sciacallo».
Volo, alla fine il suo filoleghista privo di stile, è il più sincero.
«Non è leghista, è uno che ha dovuto lavorare. Se non hai problemi pratici da risolvere puoi pensare alla poesia, se devi svoltare, no. Il suo essere politicamente scorretto e ignorante è il risultato della lotta che ha fatto nella vita. Mi ricorda molti amici di Brescia che vengono giudicati senza conoscerli».
Anche lei si è sentito giudicato.
«Sì, certo: "non scrittore", "non attore"».
Invece?
«Sono "non" in molte cose, ma lavoro tanto, sono diventato disciplinato. Ma non me lo riconosce nessuno».
Contrario al matrimonio ma favorevole ai figli?
«Certo. Sono felicemente single da 17 anni. Premesso che sono contrario al matrimonio, sono favorevole ai matrimoni gay ma non capisco, in entrambi i casi, perché la gente abbia bisogno di sentirsi rassicurato quando qualcuno dice: "Sì, è per sempre" Niente è per sempre».
Sta davvero bene da solo?
«Per me la solitudine è un´esigenza».
Ma in 17 anni da single avrà vissuto qualche storia d´amore.
«Almeno cinque indimenticabili, con le donne resto buon amico. Io sono "per sempre", anche se ci si lascia. Sono cresciuto in una famiglia di donne, ho più affinità con le donne».
Gira la voce che lei sia gay.
«Dunque, le storie che girano su di me sono: che sono gay, che non scrivo io i miei libri, che sono parente di Giorgio Gori ed è per questo che faccio televisione, che due lesbiche in aereo hanno dovuto chiamare una hostess perché le importunavo. Ah, e dicono anche che sono molto malato».
Perché tante leggende metropolitane?
«Non sono popolare ma ho lo zoccolo duro, mi seguono. Secondo me quando rappresenti un pensiero - che poi non c´è - è più facile avere tutti contro. In realtà un pensiero c´è, ma mi alleo con chi non sta dalla mia parte».
Ha detto che non leggerebbe i libri di Fabio Volo.
« vero. Ma gli ultimi sì, li leggerei per superare i preconcetti».
Cinque libri in classifica, si è montato la testa?
«Fa un certo effetto. Il giorno in più diventerà un film, stiamo scrivendo la sceneggiatura. In futuro vorrei fare il regista. Come attore lavorerei gratis con i fratelli Coen e Wong Kar-Wai: l´ha visto com´era bello Jude Law nel suo film? Ah, se mi facesse bello come lui».