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 2010  aprile 21 Mercoledì calendario

GOLDMAN SOTTO INCHIESTA ANCHE A LONDRA E PER HEWLETT PACKARD SCANDALO CORRUZIONE - NEW YORK

Mentre altre banche e il colosso tecnologico Hewlett-Packard finiscono nel mirino degli inquirenti Usa, la Goldman Sachs non ha potuto assaporare neppure il boom dei suoi profitti. Accusata di frode dalle autorità di vigilanza, ieri la grande banca di Wall Street ha annunciato un risultato trimestrale eccellente: gli utili sono saliti del 91% a quota 3,46 miliardi di dollari. Una performance migliore delle attese del mercato, ma che la Borsa ha ignorato: le azioni Goldman Sachs hanno ripreso a scendere. Il chief executive Lloyd Blankfein ha detto che i buoni risultati «confermano i segnali di crescita dell´economia, e la fiducia che ispiriamo ai clienti». Proprio quella fiducia si è incrinata però da venerdì scorso, con le gravi accuse mosse a Goldman Sachs dalla Securities and Exchange Commission (Sec). Secondo l´organo di controllo sulla Borsa, Goldman Sachs nel 2007 (subito prima del tracollo dei mutui subprime) vendette ai suoi clienti dei titoli nascondendo il modo in cui erano stati "costruiti". Due banche, Abn Amro e Ikb, persero oltre un miliardo di dollari. Quei titoli strutturati erano stati riempiti di crediti verso i titolari dei mutui subprime ad alto rischio d´insolvenza. A sceglierli era stato John Paulson, gestore di uno hedge fund che puntava proprio sull´insolvenza e quindi aveva un interesse opposto rispetto ai clienti di Goldman. Un´accusa che la banca ha nuovamente respinto ieri, proprio durante la presentazione dei dati di bilancio a cui partecipava per la prima volta il massimo esperto legale del gruppo, il "general counsel" Gregory Palm. «Non abbiamo mai intenzionalmente ingannato i clienti – ha dichiarato Palm – e su quella transazione noi stessi abbiamo perso».
Di certo la battaglia tra Goldman e la Sec sarà combattuta fino all´ultimo sangue. Lo dimostra il fatto che la banca ha escluso fin dall´inizio l´ipotesi di un patteggiamento, solitamente l´opzione preferita dalle società quotate: è più rapida, meno costosa, e non implica un´ammissione di colpa (che sarebbe gravida di conseguenze nelle cause civili con i clienti). I giuristi sono divisi. Alcuni esperti ritengono che l´accusa della Sec sia fragile: rimprovera a Goldman di aver mentito non sul contenuto dei titoli che vendeva ai clienti, ma sul modo in cui erano stati confezionati. Un´imputazione insolita rispetto alla giurisprudenza. La "fragilità", secondo gli innocentisti, sarebbe stata sottolineata dalla spaccatura in seno al consiglio della Sec. I due commissari repubblicani hanno votato contro l´accusa a Goldman, quasi a conferma di un accanimento "politico" voluto dai democratici.
Tuttavia ieri i mercati non sembravano convinti che la Sec rischi di perdere. Gli utili superiori alle previsioni infatti non sono bastati a impedire un nuovo calo del titolo in Borsa. Gli investitori sono rimasti colpiti dal fatto che anche la vigilanza sulla Borsa di Londra – Financial Services Authority – abbia ufficialmente aperto un´inchiesta su Goldman Sachs. L´annuncio inglese ha attenuato l´impressione che l´offensiva della Sec fosse motivata da una logica politica – la volontà dell´Amministrazione Obama di mettere nell´angolo Wall Street e condurre in porto la riforma dei mercati.
Che la Sec sia diventata molto più aggressiva è un fatto. Ma la nuova gestione sta cercando di riparare i guasti di anni di lassismo. Che ieri sono venuti a galla con l´inchiesta parlamentare sul crac della banca Lehman Brothers. Il magistrato incaricato di gestire la liquidazione ha consegnato al Congresso un rapporto che inchioda alle sue responsabilità proprio la Sec, nella passata gestione repubblicana. «La Sec – si legge nel rapporto – non fece mai le domande essenziali a Lehman. Se avesse fatto il suo mestiere, si poteva scoprire il marcio prima che diventasse un buco da 50 miliardi di dollari». Con la nuova Sec non è solo Wall Street a essere nel mirino. Un´altra grande indagine è partita, su un colosso informatico della Silicon Valley. Hewlett-Packard è indagata per corruzione su un appato in Russia quando era chief executive Carly Fiorina, oggi candidata a un seggio di senatrice in California per il partito repubblicano.