LUIGI BIGNAMI, la Repubblica 16/4/2010, 16 aprile 2010
ISLANDA, LA PAURA DELL´ISOLA POLVERIERA "QUELL´ERUZIONE PU DURARE MESI"
Sembra un paradosso ma non lo è. L´eruzione che ha messo in ginocchio l´Europa, non sembra turbare più di tanto gli abitanti dell´Islanda. L´area in cui il vulcano Eyjafallajokull sta eruttando è infatti quasi del tutto disabitata e gli abitanti delle poche fattorie che si trovano alla base del vulcano sono stati già evacuati. «La vera preoccupazione - spiega Freysteinn Sigmundsson, vulcanologo dell´Università d´Islanda che sta seguendo l´eruzione - sta nel ghiacciaio circostante che sta scivolando all´interno del vulcano. il ghiaccio che, trasformandosi improvvisamente in vapore rende le lave esplosive, eiettandole anche fino ad 8-9 km d´altezza».
I venti poi possono più o meno intensamente spingere le polveri verso l´Europa come sta avvenendo in queste ultime ore. «Ma sull´Islanda - Varner Marzocchi, dirigente di ricerca dell´Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) che sta seguendo l´eruzione con il collega islandese - la situazione non è diversa da quella che si aveva all´inizio dell´eruzione, circa un mese fa. Il vulcano Eyjafallajokull non è di tipo esplosivo (come lo è il Vesuvio) e dunque, l´unica causa che può produrre esplosioni di una certa intensità è proprio quella legata al ghiaccio che finisce all´interno delle sue bocche. Ciò che potrebbe creare problemi inoltre, è il fatto che il vulcano può continuare ad eruttare per mesi, se non per anni. Quando si svegliò l´ultima volta, nel 1832 infatti, l´eruzione andò avanti per un anno e mezzo».
Nel momento in cui si è innescata l´eruzione dell´Eyjafallajokull alcuni geologi hanno ipotizzato una possibile, analogo fenomeno in un altro vulcano islandese, il Katla. Il risveglio di quest´ultimo, in tempi recenti, ha originato la formazione di giganteschi fiumi in seguito allo scioglimento del ghiaccio sovrastante. L´ipotesi è puramente statistica, in quanto sembra che più di una volta l´eruzione Eyjafallajokull abbia innescato di lì a poco emissioni di lave dal cratere del Katla. Ma la preoccupazione resta: per questo motivo il vulcano è tenuto sotto stretto controllo anche se al momento non ci sono indizi che fanno pensare ad un´eruzione imminente.
«Tutta l´Islanda può essere considerata come un unico grande vulcano, in quanto altro non è che un tratto di dorsale oceanica emersa in superficie. Le dorsali sono le lunghe fratture sottomarine che separano due zolle terrestri e da cui fuoriesce una grande quantità di magma. In più, l´Islanda si trova in quello che i geologi chiamano un "punto caldo", da cui il magma fuoriesce da lungo tempo direttamente dal mantello terrestre», spiega Enzo Boschi, presidente dell´Ingv.
Fine e sottile come la sabbia del deserto, la polvere vulcanica è un vero spauracchio per gli aerei. «Le particelle - spiega Luca Saltelli, ingegnere aerospaziale - vengono ingestite a velocità elevate e le palette delle turbine si erodono così rapidamente che il motore si può spegnere in volo e non riaccendersi più».