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 2010  aprile 10 Sabato calendario

GENERAZIONE "WWWORKERS", ECCO CHI GUADAGNA COL WEB

Veloce e accessibile, il Web è un luogo con spazi illimitati che tendono a costare sempre meno. Uno strumento potente che rende possibili nuove forme di business. quanto scoperto dai wwworkers, i world wide workers. Un nome complicato da pronunciare, ma che ben sintetizza la natura di questi nuovi lavoratori della Net Economy, gli imprenditori della Rete. Sono quelle persone che, per scelta o per necessità, hanno lasciato un posto fisso per reinventarsi lavoro e abitudini, avviando un’attività in proprio. Il tutto grazie a Internet.
Già nel 2001 lo scrittore americano Daniel Pink nel libro ”Free agent nation: the future of working for yourself” forniva un’istantanea del fenomeno. Tra le esperienze raccontate, quella di Betty Fox, una sessantottenne americana che, scoperto il Web, ha creato GrandmaBetty.com, un sito pensato per aiutare gli ”over Anta” a gestire le informazioni in Rete. E che dire di Julie Powell, la cui storia è nota al grande pubblico grazie al film ”Julie and Julia”, uscito in Italia a novembre. Esemplare modello di wwworker, la Powell ha cambiato vita, passando «da un lavoro di segretaria senza prospettive a quello di scrittrice in pigiama». Come? Creando un blog in cui racconta la sua sfida: completare in 365 giorni le 524 ricette contenute nel libro della cuoca americana Julia Child.
La generazione dei wwworkers, però, non parla solo inglese. Anche nel Bel Paese si sta diffondendo un uso più evoluto e consapevole della Rete. Sono, infatti, in aumento gli utenti che da semplici fruitori diventano protagonisti del Web. quanto evidenziato da una ricerca dell’IIT, l’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, che individua l’Italia come il quinto ”country code top level domain” d’Europa ed il settimo del mondo. A dimostrazione che il made in Italy spopola anche online.
Ma qual è lo stato attuale dell’ebusiness in Italia? «Da molti anni ormai aziende di ogni ordine e grado gestiscono processi tramite piattaforma Internet – a rispondere Fabio Rizzotto, direttore della ricerca IT in IDC Italia - Per le realtà che nascono e sono fondate esclusivamente sul modello eBusiness, buone le opportunità in nicchie specifiche, capaci di sviluppare un modello di business sostenibile e di trasferire il corretto valore per i prodotti/servizi offerti in contesti in cui la fruizione è stata storicamente associata a formule tradizionali. Esempio tipico, la consulenza online». Nel 2009 le aziende italiane hanno generato grazie al Web circa 5,8 mld di euro. Un dato stabile (+1%) rispetto al 2008. In testa l’area dei servizi, con il 66% del volume d’affari. Buoni i profitti non solo per le grandi aziende ma anche per le piccole, come la Carlo D’Angiò Communication.
Una storia cominciata nel 2007 quella di Carlo D’Angiò che, stanco di lavorare come consulente per aziende editoriali e università, crea lavoro-casa.com, un blog in cui i guadagni (oltre 15mila euro negli ultimi due mesi) derivano dalla vendita di articoli consulenziali. Diversa l’esperienza di Giacomo Bruno che, appassionatosi al settore della formazione, si è imbattuto nel mondo degli ebook americani. Autore di oltre 40 ebook e videocorsi, Giacomo ha trasformato la Bruno Editore in una casa editrice digitale, la prima ad aver diffuso in Italia la cultura degli ebook formativi.
E sbaglia chi pensa che queste siano solo prodezze da ”nativi digitali”. Basti guardare la storia dei Concas, una famiglia di pastori divenuti wwworkers per necessità. A Gergei, il paese a 60 km da Cagliari in cui vivono, la crisi del latte stava mettendo in ginocchio molte famiglie. «Io amo il mio lavoro, l’ho fatto per più di 40 anni e solo questo so fare – racconta Emilio Concas - Il forte deprezzamento del latte mi avrebbe fatto chiudere l’attività di pastore ma io e la mia famiglia abbiamo avuto un’idea: SardiniaFarm». Un progetto di ecommerce che permette l’adozione di una pecora a distanza. Un vero e proprio case study: una famiglia semplice, lontana dalle ”stranezze” del mondo digitale, trova in Internet il modo di rimettersi in gioco.
Quello dei wwworkers, quindi, non è solo un moderno stile di business, ma un’autentica rivoluzione antropologica e culturale. Un fenomeno divenuto anche community, grazie al sito www.wwworkers.it. Scopo, monitorare un trend che ha ribaltato gli stereotipi della italica predisposizione al posto fisso, attraverso un modo nuovo di erogare servizi e professionalità. Perché per far soldi con Internet, una professionalità deve pur esserci.
Se è vero, infatti, che la Rete offre innumerevoli opportunità di business, è altrettanto vero che lavorare sul Web richiede competenze. «I cosiddetti ”fondamentali’, i presupposti perché un business si regga, non cambiano – spiega Fabio Rizzotto - Il concetto del value for money è ancora più evidente nella Net Economy».
Monetizzare un’attività online non è, quindi, cosa semplice. D’altronde nessuno ha mai detto che per guadagnare con Internet basti un clic!