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 2010  aprile 11 Domenica calendario

IL PREZZO DELLA CRITICA E QUELLO DELLA BOSNAN

Alfredo Gasponi, critico musicale del Messaggero, tenere a mente. Cosa c´entra un critico musicale in una pagina di sport? Moltissimo. Solidarietà a lui e chiarimenti al lettore. una storia lunga che cerco di riassumere. Nel marzo del ´96 Gasponi intervista il maestro Wolfgang Sawallisch che gli esprime critiche (non durissime) sull´orchestra di Santa Cecilia: dei molti orchestrali "aggiunti", ossia giovani provenienti dal conservatorio, a integrazione di quelli "stabili", non tutti sono all´altezza. Aggiunge Sawallisch: "Amo molto quest´orchestra e per il suo bene penso sia giusto dire la verità". Trattandosi di un´intervista, di suo Gasponi mette solo l´ultimo capoverso: "Quelle del maestro sono parole su cui bisogna riflettere". Il "richiamo" del pezzo in prima pagina è questo: "A Santa Cecilia non sanno suonare".
[Forte, come "richiamo". Infatti richiama l´attenzione degli avvocati, cui tutti gli 80 professori dell´orchestra danno mandato di agire contro il Messaggero e il suo critico "per il grave insulto al prestigio dei musicisti di un´istituzione al massimo livello". Nei giorni scorsi la Corte d´appello ha condannato Gasponi a pagare 500.000 euro, 2 milioni il Messaggero. Da notare che Gasponi non s´è inventato nulla: ha registrato l´intervista e lo stesso Sawallisch in una lettera dichiara che il suo pensiero è stato correttamente trascritto. In più, nel giorno di pubblicazione del pezzo incriminato un altro pezzo dava diritto di replica all´orchestra. In sostanza, Alfredo Gasponi (uno degli anagrammi è: Forse pagandoli) paga una cifra non indifferente per il titolo fatto da qualcun altro. Come minimo. Con tutto il rispetto per Santa Cecilia, mi sono chiesto cosa potrebbe succedere se un mio articolo di critiche a Mourinho fosse titolato "Il bluff-Mourinho" o, più discorsivo, "Almeno 20 più speciali dello Specialone" ? Cosa rischia Gino Castaldo dando 3 alla prossima canzone di Povia che andrà a Sanremo? E Dipollina se scrive di "tv spazzatura" citando il programma? Beato Brera che è morto prima che gli abatini chiedessero un risarcimento, e anche Calloni per lo "sciagurato Egidio". In sostanza, se nelle pagelle della partita metto un 4 ad Ariatti, è tutto legale? E tutti quegli arbitri che si vedono affibbiare un 3 o anche un 2 con la garbata motivazione "o è in malafede o è troppo scarso"? Sempre zitti e buoni? E i giudizi negativi su una campagna-acquisti non possono essere visti come danneggiamento commerciale?
[Insomma, niente voti. Anche se ho visto al Vinitaly di Verona (la miglior sorpresa da vini calabresi, di Cariati) il presidente della Repubblica e il sindaco Tosi conversare amabilmente, ed è lo stesso sindaco che due anni fa, appena eletto, aveva fatto togliere dal suo ufficio la fotografia dello stesso presidente della repubblica (più quella di Pertini, già che c´era), nessun voto. Ho pensato: che cosa non si fa per campare tranquilli, ma voti nisba. Anche se ho letto sulla Gazzetta che Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori nonché cooordinatore del Circolo Sinistra, ecologia e libertà di San Miniato, ha pensato a un dream team per vincere lo scudetto (a me pare che avvicinarsi alla zona Champions sarebbe già qualcosa). Vale a dire: "Bersani centrocampista, Vendola rifinitore, Di Pietro terzino e marcatore, il neopresidente della Toscana , Rossi, mediano e cursore, Renzi arbitro". Manca un bel po´ di nomi, in particolare quello di D´Alema. Dimenticanza o esclusione voluta? Mi sappia dire Ulivieri, con comodo: per lui ci sono un voto basso e uno alto, quando riprenderò a dare voti. Per adesso, solo una domanda: Vendola rifinitore, per chi rifinirebbe? Cioè: chi fa gol, in questo dream team?
[Di gol ne deve aver fatti molti la Fiumefreddese di Fiumefreddo (Catania). Mi scrive il lettore S.P. , fiero di quello che ritiene un primato: nel campionato di Prima categoria, 25 vittorie in 25 partite, a una giornata dal termine. Forse è un record, dice. Non ho i mezzi per stabilirlo. "La squadra è tutta composta da giovani del paese, tranne il goleador che viene dal capoluogo e ha diritto a un rimborso-spese". Congratulazioni. Sportweek ci informa che fino alla legge-Bosman i calciatori stranieri in Italia erano il 14,9% dei tesserati, oggi sono il 42%. La media europea è 36,75%. Solo sei squadre sono sotto questa media: Atalanta (32), Bologna (30,77), Chievo (26,92), Cagliari (26,09), Parma(24) e Samp (16,67%). L´Inter è lontanissima, in cima alla lista (80%), seguita da Roma (56, 67), Udinese (55,56), Lazio (54,84), Catania (53,85) e Palermo (52). Anche senza voti, questa rubrica non manca di numeri. Più avanti vedremo, come direbbe Bugno.