Tiziana Maiolo, Donne che odiano le donne, Mondadori, 2010, 8 aprile 2010
Tiziana Maiolo, Donne che odiano le donne, Mondadori, 2010, pp. 154, 17,00 . COMPAGNA Nel 1969, appena arrivata nel gruppo politico del Manifesto (il giornale uscì due anni dopo), Tiziana Maiolo fu ospitata per una notte a Roma dalla collega più grande, la comunista Luciana Castellina
Tiziana Maiolo, Donne che odiano le donne, Mondadori, 2010, pp. 154, 17,00 . COMPAGNA Nel 1969, appena arrivata nel gruppo politico del Manifesto (il giornale uscì due anni dopo), Tiziana Maiolo fu ospitata per una notte a Roma dalla collega più grande, la comunista Luciana Castellina. «Io me ne stavo lì, impacciata in quella bella casa dei Parioli, a subire la squisita gentilezza della padrona di casa la quale, per tutta la sera, mi chiamò ”la compagna”, dicendo alla colf di far accomodare la compagna, di cambiare le lenzuola alla compagna, di chiedere alla compagna se desiderava un po’ d’acqua e a che ora desiderasse essere svegliata, nonché cosa le piacesse per colazione. Sarebbe stata un’ospitalità perfetta se Luciana si fosse almeno posta il problema di chiedermi come io mi chiamassi». AMMIRAZIONE Le «donne di potere» del manifesto: Rossana Rossanda, Lidia Menapace, Luciana Castellina. Dalle più giovani pretendevano abnegazione e sacrificio, ma non le premiavano mai. Carla Casalini, rimasta al manifesto per tutta la vita, pur essendo intelligente e brillante si sentì sempre ripetere che non sarebbe mai diventata direttore per il ritardo con cui consegnava gli articoli. La Maiolo era solo «elegantissima», Ritanna Armeni «quarti di bue» (per la presunta spregiudicatezza nel cercare gli scoop), Lucia Annunziata «scapestrata». Ricorda la Armeni: «Noi le ammiravamo e loro disprezzavano la nostra ammirazione». AVANTI Battuta preferita dell’allora caporedattore del manifesto, Michele Melillo: «Avanti a cazzi sguainati». BENZINA Il viaggio in auto in Spagna insieme a Lucia Annunziata (con cui si alternava alla guida), Rina Gagliardi e Ritanna Armeni. Lungo l’autostrada deserta, tutte prese a discutere di «orgasmi e penetrazione», restarono senza benzina. Iniziarono a litigare su chi avesse dovuto controllare il livello del carburante quando intervenne la Armeni: «Intanto mettiamoci le mutande». INVIATI Luciana Castellina, specialista nel mettersi alle costole degli altri giornalisti per ottenere notizie e pranzi. Diceva: «Quando sei inviata devi sempre trovare una pensioncina vicino all’albergo di lusso dove alloggiano gli inviati delle grandi testate. Lì dovrai stare tutto il giorno, andrai alla tua pensione solo a dormire. Devi scroccare, scroccare, scroccare». CALABRESI Dopo l’omicidio di Luigi Calabresi, la Maiolo scrisse sul manifesto articoli in difesa di Lotta Continua, sostenendo che forse il commissario era stato ucciso per via delle sue indagini su presunti traffici di armi. Fu convocata dalla Rossanda, che le raccomandò: «Tieni presente che Calabresi è stato ammazzato da Lotta Continua. E ricordati che in Lotta Continua non si muove foglia che Sofri non voglia. Comunque tu vai avanti così». IOTTI Deputata di Forza Italia, fu incaricata insieme ad altri di smascherare in Aula i pianisti. Dovendo controllare l’ex presidente della Camera Nilde Iotti, da lei si sentì apostrofare: «Sbirra». FINOCCHIARO Presidente della Commissione giustizia, era spesso punzecchiata dal capogruppo del Pds, Anna Finocchiaro: «Poco elegante, cicciottella, con i ricci bruni e gli occhiali, non aveva ancora fruito dei vantaggi del progresso farmacologico e chirurgico, che l’hanno resa negli anni successivi bella e ammirata». FIORI Assessore alle Attività produttive con Letizia Moratti, ripristinò il mercato dei fiori della domenica in piazza Duomo. L’iniziativa piaceva ai milanesi, ma il sindaco volle trasferire le bancarelle alla stazione. Contrarietà dell’assessore, che tentò invano di spiegarle che «quando si va a prendere il treno non ci si ferma a comprare un vaso di gerani». Scoprì che qualcuno aveva suggerito al sindaco lo spostamento, per fare un favore al proprietario di un grande albergo che avrebbe potuto essere utile nella votazione per affidare l’Expo a Milano. LICEO Il sindaco Moratti secondo una compagna di classe del liceo: «A scuola era brava, ma anche noi lo eravamo. Solo che, mentre noi a sedici, diciassette anni eravamo anche concentrate sui ragazzi, lei aveva un discorso fisso in testa e ripeteva sempre quello. ”Adesso finisco il liceo. Poi mi iscrivo a Scienze politiche e mi laureo rapidamente perché ho fretta di andare a lavorare con mio padre. E diventerò la prima assicuratrice d’Italia”. La prima nel senso della più importante». MINISTRO Valentina Aprea, appena nominata sottosegretario alla Pubblica istruzione ai tempi della Moratti, fu intervistata dal Corriere della Sera. Il ministro la chiamò al telefono: «Signorina! Non lo sa che le interviste le faccio solo io?». PUNTI DI VISTA «Ancora oggi non ho capito quali siano i punti di vista di Letizia. Pensavo fosse una Thatcher, ho trovato una Brichetto» (Tiziana Maiolo). ABITI Letizia Moratti la domenica sera mette in fila gli abiti che le serviranno per tutta la settimana.