Antonella Olivieri, Il Sole-24 Ore 8/4/2010;, 8 aprile 2010
PUBBLICIT IN RIPRESA: AVVIO POSITIVO PER RCS
Il 2010 è iniziato con una sorpresa (positiva) non solo per Rcs ma per tutto il settore dell’editoria in Italia. La raccolta pubblicitaria – che a livello di sistema si prevedeva ancora in calo (-5% per i quotidiani, -10% per i periodici) – ha invece mostrato nei primi tre mesi dell’anno un inaspettato guizzo di vitalità.
«Oltre al canale Internet, che ha registrato una crescita a doppia cifra, anche sulla carta stampata sia in Italia sia in Spagna, secondo le prime indicazioni, l’andamento della raccolta pubblicitaria è stato positivo, in particolare a marzo», anticipa Riccardo Stilli, vice-direttore generale e chief financial officer di Rcs Mediagroup. Che però non tira ancora un respiro di sollievo: «C’è ancora scarsa visibilità sul mercato».
Tant’è che il piano industriale del gruppo che edita il Corriere della Sera è rinviato a tempi migliori, non appena si sarà assestato il quadro. Ancora gli inserzionisti non se la sentono di fare programmazioni di medio periodo, e tutti vivono così alla giornata. Sulla tenuta dei ricavi c’è poi il rebus Internet, una questione, anche questa, che tormenta l’intera editoria, e non solo in Italia. Il numero di chi consulta i siti d’informazione è in crescita costante, ormai un esercito,ma l’aumento dei ricavi da web non è ancora in grado di compensare le perdite da calo della diffusione nella carta stampata. interessante notare, per quanto riguarda Rcs, che sebbene il prezzo del Corriere in edicola da gennaio sia passato da 1 a 1,2 euro, l’andamento delle vendite da inizio anno, in leggera flessione, non si differenzia sostanzialmente da quello della Gazzetta dello Sport che ha mantenuto il prezzo invariato.
Per tornare al tema della pubblicità, la Spagna merita un ingrandimento sul settore televisivo. La controllata del gruppo, Unidad editorial, dispone di un multiplex digitale (su otto complessivi) e di un canale in affitto in un momento in cui, da fine marzo, tutto il Paese ha fatto lo switch al digitale. Condizioni in generale favorevoli dunque, ma nello specifico da inizio marzoè diventato operativo l’accordo con Antena 3 per la raccolta pubblicitaria che, in un solo mese, ha già permesso di quadruplicare gli introiti. Passando all’area Libri, che rappresenta circa un quarto dei ricavi consolidati, l’inizio dell’anno è stato positivo. «Soprattutto in Francia – nota Stilli – dove Flammarion ha centrato alcuni buoni titoli». Per esempio con il bestseller Le conflit, che in poche settimane si è rivelato un successo editoriale. In questo settore il gruppo sta procedendo con un processo di digitalizzazione, con gli e-book che potrebbero essere lanciati sul mercato in tempo per la campagna natalizia.
Sul versante dei costi, il piano prevedeva risparmi per 130 milioni nel 2009 e per altri 70 milioni tra il 2010 e il 2011. Poichè si è già arrivati a quota 159 milioni, è probabile che il programma sarà completato in anticipo. Gli interventi riguardano i costi di struttura (rinnovi contrattuali, consulenze, collaborazioni, spese generali), i costi di produzione (logistica, stampa, razionalizzazione della rete distributiva), i prodotti (riduzione di foliazione, formati, cambio di carta utilizzata, riduzione delle copie a bassa marginalità). Anche il personale, con uscite incentivate, si è ridotto di 586 unità. Il saldo tra oneri e proventi non ricorrenti si è attestato a 108 milioni. Quest’anno oltre ai tagli già attuati e in programma, l’esercizio potrà beneficiare di una consistente riduzione del prezzo della carta – intorno al 20% ”già negoziato per l’intero 2010.
Lo scorso anno il gruppo ha generato cassa netta per circa 90 milioni, spesando 55 milioni di investimenti e iniziando a pagare circa un terzo degli oneri non ricorrenti.
Sotto il profilo patrimoniale, nonostante l’indebitamento finanziario netto sia consistente (1.057 milioni), la situazione appare equilibrata con un rapporto debt/equity intorno a uno. Il problema semmai, nelle incertezze del settore, è il recupero della redditività a un livello sufficiente ad assicurare il tranquillo rientro del debito. Rcs però dispone già di linee di credito per 1,9 miliardi (di cui circa 1 miliardo committed a lungo termine), senza convenants, con uno spread contenuto e con coperture che pongono un tetto all’eventuale rialzo dei tassi.
Intanto si fa un po’ di pulizia nelle partecipazioni non core.
A inizio anno è stata ceduta la partecipazione in RaiSat per 3 milioni (realizzando 0,5 milioni di plusvalenza) ed è stata concessa ad Andrea Della Valle un’opzione, che scadrà intorno a metà aprile, per rilevare la quota (il 9,99% del capitale) in Poligrafici editoriale: al prezzo concordato di 9,5 milioni, la plusvalenza sarebbe di 4,5 milioni. Ma non finirà qui: altre cessioni sono allo studio.