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 2010  aprile 07 Mercoledì calendario

I MERCATI NON CREDONO AD ATENE. NUOVA FUGA DI CAPITALI DALLA GRECIA (SINTESI)

Due indiscrezioni hanno mandato in crisi i titoli di Stato greci: si dice che il governo Papandreou vuole modificare i termini dell’accordo sull’eventuale salvataggio (quello firmato a fine marzo dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale) perché il Fmi sarebbe troppo severo; e poi che l’Eurostat starebbe rivedendo i dati sul deficit pubblico ellenico, portandolo dal 12,7% al 14%.
I mercati hanno reagito: i rendimenti dei bond decennali greci sono schizzati dal 6,5 al 7,1%, la differenza con i rendimenti dei bund tedeschi è salita da 360 a 406 punti base. Il massimo storico da quando esiste l’euro. I cds sul debito greco hanno raggiunto i 374 punti, record dal 25 febbraio. La Borsa di Atene ha perso il 2,21%. L’euro è sceso fino a 1,3370 dollari.
Atene ha smentito tutto. «Non c’è mai stata alcuna azione del governo per cambiare i termini della recente intesa», ha detto il ministro delle Finanze George Papaconstantinou. Una fonte del ministero ha aggiunto che dal governo «non è partita alcuna richiesta per un nuovo accordo con il Fmi: l’Ue ha preso una decisione che non riguarda solo la Grecia ma tutti i paesi dell’Unione, e che noi intendiamo sostenere». Sul disavanzo: «Nei giorni scorsi abbiamo fornito a Eurostat tutti i dati a disposizione».
Intanto il governo Papandreou si prepara a lanciare un bond denominato in dollari destinati agli investitori americani (lo dice il Financial Times) per una cifra compresa tra i 5 e i 10 miliardi, per far fronte al rimborso di titoli di pari entità in scadenza alla fine di maggio.
Il Daily Telegraph dice invece che le imprese e le famiglie più ricche della Grecia stanno mandando i loro capitali fuori dal paese.