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 2010  aprile 03 Sabato calendario

LA CASA BIANCA D L´ADDIO A ALLEN IL MAGGIORDOMO DI OTTO PRESIDENTI - NEW YORK

Il giorno in cui Nancy Reagan bussò alla sua porta per dirgli che no, per questa volta la coppia presidenziale non avrebbe avuto bisogno di lui durante la cena con il cancelliere tedesco Helmut Kohl, il povero Eugene Allen, classe 1919, il maggiordomo nero che da un vita serviva alla Casa Bianca, si chiese che cosa mai poteva aver combinato per essere stato allontanato così brutalmente dalla tavola. «Non puoi servire» rispose la first lady «per la semplice ragione per cui tu e tua moglie Helene siederete tra i nostri ospiti».
Sembra una storia da romanzo quella del cameriere afroamericano che fu assunto alla Casa Bianca nel 1952 e servì otto presidenti da Harry Truman a Ronald Reagan. Eugene Allen è morto il 31 marzo a Washington e ci vorrebbe un nuovo Lee Masters per parafrasare quel celebre epitaffio di Spoon River: «Strappato al male a venire». Al contrario del giovane Johnnie Sayre, Eugene ha vissuto infatti abbastanza per vedere il riscatto del suo popolo, con la salita alla Casa Bianca del primo presidente nero.
La notte dell´inaugurazione Barack Obama gli mandò a casa una scorta di marine per farlo accomodare nella platea vip. Ma fino alla fine, dice al Washigton Post il suo unico figlio, Child, il signor Allen «ha continuato a pensare a se stesso come a un umile cameriere».
Eppure l´umile Eugene fu protagonista di eventi che avrebbero cambiato per sempre la storia. Anche quella degli afroamericani: come la storica firma della legge sui diritti civili di Lyndon B. Johnson, che pure era tristemente famoso per le sue intemperanze verbali politicamente scorrette. E che commozione quella sera che alla porta della cucina si affacciò quel gigante di Martin Luther King: era il primo ospite nella storia della Casa Bianca a chiedere al presidente di poter incontrare la servitù.
Eugene era entrato al 1600 di Pennsylvania Avenue come lavapiatti e nel tempo aveva salito tutti i gradini fino ad arrivare a «maitr d´», che è la posizione più prestigiosa tra i maggiordomi. Sempre facendosi apprezzare per la sua straordinaria umiltà. Quando ammazzarono John Kennedy fu invitato anche lui al funerale. Declinò: «Qualcuno deve pur restare per servire quelli che tornano dalla cerimonia». Jackie gli fu così grata che gli regalò una cravatta di Jfk. Chissà con quanti onori, adesso, l´avranno accolto Lassù.