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 2010  marzo 31 Mercoledì calendario

LA MENTE DELLA STRAGE E’ L’OSAMA DEL CAUCASO

L’Osama Bin Laden venuto dalla Siberia aveva gli occhi leggermente a mandorla e una sparuta barbetta islamica. Su Internet spopolava, fra i giovani musulmani, con i suoi sermoni sulla guerra santa nel Caucaso. I corpi speciali russi hanno ucciso Said Buryatski nella notte fra il 2 e 3 marzo .Il doppio attacco suicida alla metropolitana di Mosca è una rappresaglia per la sua eliminazione, secondo il capo dei servizi segreti russi (Fsb). «Questa è una vendetta dei parenti e dei compagni d’arme di Said Buryatski e di Anzor Astemirov, terroristi sanguinari eliminati dalla forze di sicurezza» ha sostenuto a caldo Aleksandr Bortnikov, responsabile dell’Fsb. Ieri il quotidiano russo Kommersant ipotizzava addirittura che fosse lo stesso Bin Laden venuto dalla Siberia ad aver pianificato la strage. Su ordine di Doku Umarov, l’emiro del Caucaso, «presidente» dei ribelli tagliagole ceceni. Buryatski avrebbe arruolato una «brigata dei martiri»: 30 aspiranti kamikaze, comprese diverse donne. Gli estremisti sarebbero stati nelle madrasse, le scuole coraniche, per addestrarli in Caucaso a compiere attentati nel cuore della Russia. L’attacco al metrò di Mosca sarebbe una specie di vendetta postuma. Il piccolo Bin Laden aveva solo 28 anni e gli occhi da ragazzino, ma era una star della guerra santa nel Caucaso. Il suo vero nome era Alexander Tikhomirov, che vuol dire «mondo pacifico». Madre russa e padre buriato è nato a Ulan Ude nella lontana Siberia orientale, quando il Cremlino invadeva l’Afghanistan. A 5mila chilometri da Mosca è il capoluogo della Repubblica di Buriazia abitata da gente solitamente mite ed in parte buddista, come il futuro Osama di Russia. Alexander si converte all’islam a 15 anni e parte per Mosca per studiare nella scuola coranica della capitale. Poi si sposta nella notoria madrassa di Al Furkan, che verrà chiusa nel 2004. Dalle sue pie aule islamiche erano usciti i terroristi della strage di Beslan costata la vita a 334 esseri umani, compresi 196 bambini. In questo ambiente Alexander si trasforma in Said «il buriato». Oltre alla Russia continua gli studi islamici in Egitto, all’università di Al Azhar, per poi perfezionare l’arabo in Kuwait. Ben presto comincia a filmare le sue prediche facendole navigare su internet. Grazie ai siti estremisti diventa un punto di riferimento in rete per i giovani musulmani non solo del Caucaso, ma di tutta la Russia. Il giovane predicatore virtuale all’inizio si presenta in video con le classiche tuniche arabe, ma poi cambia look indossando giacconi mimetici. Alla fine comincia a farsi riprendere con al fianco un Kalashnikov. Nel 2008 aderisce alla lotta armata diventando un potente simbolo della guerra santa nel Caucaso. I giornali lo ribattezzano subito il Bin Laden venuto dalla Siberia. Lui cavalca la notorietà facendosi filmare in mezzo alle foreste, con reparti di guerriglieri, mentre i caccia russi bombardano poco lontano. Il presidente ceceno, Ramzan Kadyrov, amico dei russi, lo bolla come «l’ideologo numero 1» del nemico. Said il buriato non si limita più ai violenti sermoni per attrarrei giovani sulla strada della jihad. Il 27 novembre 2009 fa saltare in aria il treno Mosca - San Pietroburgo. Ventotto passeggeri rimangono uccisi e 90 feriti. Con la Cecenia pacificata a forza dall’Armata russa, il suo terreno di caccia diventa la vicina Inguscezia. Il presidente della piccola Repubblica, Yunus-Bek Yevkurov, salta per aria, rimanendo gravemente ferito, grazie ad un terrorista suicida mandato da Said Buryatski. Nella notte fra il 2 e 3 marzo unità speciali dei servizi russi individuano il Bin Laden venuto dalla Siberia ed una decina di accoliti. L’operazione scatta mentre sta riprendendo con il telefonino l’ennesimo, infuocato sermone. Said il buriato non si arrende e viene eliminato. Il blitz scatta a Ekazhevo, dove venne ucciso nel 2006 Shamil Basayev, il leggendario comandante ceceno teorico delle stragi. Said ha raccolto il suo testimone e fatto la stessa fine.