Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 29 Lunedì calendario

L’ITALIA AL MASSIMO RIBASSO

Al Comune di Grado la progettazione e direzione lavori per il restauro dell’auditorium Marin è stata aggiudicata con un ribasso del 93,60%. Uno sconto mai visto nel campo dell’ingegneria. Non solo: chi ha vinto la gara d’appalto ha assicurato una riduzione dei tempi della progettazione esecutiva del 75% e pagamento a 390 giorni contro i 30 proposti. A Torino, racconta il presidente dell’ordine dei geologi Silvano Cremasco, si è andati anche oltre: ribasso del 100%. «Un’impresa di perforazione di Milano interessata ad aggiudicarsi l’appalto per la sistemazione di un ponte sulla Dora - racconta Cremasco - ha ”omaggiato” il Comune con un’offerta pazzesca: la relazione geologica e l’esecuzione di sondaggi e opere specializzate nel sottosuolo erano gratis». Una proposta tanto imbarazzante che il Comune è stato costretto a chiedere un parere al proprio ufficio legale prima di affidare il lavoro.
«Siamo una categoria allo sbando - dichiara il presidente dell’ordine degli ingegneri di Torino, Remo Vaudano - la legge sulle liberalizzazioni, il famigerato ex decreto Bersani, ha creato una situazione pericolosissima. Qui non si tratta più di aprire alla concorrenza, con ribassi così alti è in gioco la sicurezza per tutti i cittadini e la qualità dei lavori svolti».
Il problema riguarda tutte le professioni dell’area tecnica, anche se ci si muove per singoli ordini professionali. Il tema, però, verrà posto all’attenzione del prossimo congresso nazionale degli ingegneri che si svolgerà a Torino dall’8 al 10 settembre.
«Così non si può più andare avanti - continua l’ingegner Vaudano - solo nel Torinese, negli ultimi tempi, sono stati aggiudicati lavori con ribassi del 77% (Cittadella del Politecnico), del 77,8% (Società Interporto di Orbassano), del 73,52% (ristrutturazione della caserma Berardi di Pinerolo) e appalti Anas e Asl con riduzione degli onorari compresi tra il 65 e l’85%».
Non si tratta di picchi o casi isolati. L’ordine degli ingegneri torinese ha effettuato un’analisi a campione: 50 appalti di opere pubbliche su 200 aggiudicati negli ultimi sei mesi dalla pubblica amministrazione. La media al ribasso è risultata essere del 72% con un picco dell’83%. Il 22 marzo una circolare del Consiglio nazionale degli ingegneri denunciava la stessa situazione: onorari ridotti con medie superiori al 70% in tutta la Penisola.
Si tratta di un trend. Nel 2006 il ribasso medio batteva sul 30-35%, nell’anno successivo il ribasso era aumentato di 10-15 punti, e così quello successivo. Si tratta di stime, l’ordine di Torino a partire dal 2010 ha istituito un monitoraggio ufficiale: gli enti pubblici invieranno agli ingegneri gli esiti delle gare. «Abbiamo intenzione di vagliare tutti i lavori e sanzionare gli iscritti all’ordine che li avranno eseguiti male per rientrare dai mega ribassi che hanno proposto».
Ma ribassi così eclatanti sono solo l’effetto della concorrenza di mercato? Secondo gli ordini professionali no. Per partecipare a gare al massimo ribasso bisogna presentare un maxisconto, ma per gli appalti aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa conta molto il curriculumi. Molti professionisti abbattono quasi a zero le proprie parcelle pur di aggiudicarsi un tipo di lavoro particolare che vuol continuare a fare in seguito.
« necessario invertire la rotta - dichiara Pietro De Paola, presidente del Consiglio nazionale dei geologi - chiediamo il ripristino della legge sull’inderogabilità dei minimi tariffari». Il Consiglio nazionale dei geologi è attualmente l’unico a essersi opposto giudiziariamente all’Antitrust che ha sollevato questioni sul mantenimento dei minimi tariffari legati ai codici deontologici che parlano di «decoro» e «dignità professionale». Attualmente la questione è pendente al Tar.
Ma anche gli ordini regionali si stanno muovendo. L’ordine dei geologi di Torino ha intenzione di vagliare il lavoro di ampliamento cimiteriale affidato qualche settimana fa a un proprio iscritto. Secondo tariffa il lavoro valeva 4000 euro, è stato affidato per 700. «Se vedremo che è stato mal eseguito e che ci sono rischi per la sicurezza avvieremo un procedimento disciplinare. Chiederemo anche un parere legale per un’eventuale sanzione. Faremo così con tutti: tanto con gli iscritti che presentano offerte con ribassi eccessivi quanto con quelli, dipendenti di enti pubblici, che li accettano». Stessa cosa intendono fare gli ingegneri. Si profila uno scontro fratricida.Presidente, lei ha lanciato l’allarme ribassi. Ma non le sembra una questione «corporativa»?
«No, è una questione molto più seria. Ribassi così alti rischiano di condurre a lavori fatti male. C’è un pericolo per la sicurezza di tutti i cittadini, perché noi ingegneri costruiamo case, scuole, ponti, strade».
Ma come pensate di garantire la concorrenza, allora?
«La concorrenza non si fa solo sull’aspetto economico. Pensiamo che la pubblica amministrazione debba misurare le qualità di chi lavora per lei sotto altri aspetti: qualità del lavoro, studio, esperienza. Tutto questo viene dato dalle regole e noi non le abbiamo più: è come se da domani i datori di lavoro potessero pagare i manovali nei cantieri 100 euro al mese, che lavoro potrebbe venir fuori?».
Come spiegarlo ai cittadini che spesso vi vedono come una casta?
«Le nostre tariffe sono il risultato percentuale dei lavori che ci vengono affidati. Faccio un esempio: a Volpiano, in provincia di Torino, si sta affidando la progettazione di una scuola prefabbricata da 4,5 milioni di euro. Un edificio pubblico, frequentato da bambini. Le nostre tariffe prevedono che un lavoro del genere valga 53.000 euro. Il Comune ha messo una base d’asta di 14.600 euro, meno di un terzo. E su questa base d’asta sono stati presentati ribassi che oscillano tra il 60 e l’80%. Faccia lei...». /Direttore, l’ordine degli ingegneri sostiene che gli attuali ribassi sulle tariffe pongono un problema di qualità del lavoro svolto. così?
«No. Non si può presupporre un nesso tra prezzo e qualità. Le verifiche sulla congruità vanno svolte dalle stazioni appaltanti e il prezzo offerto non ha alcuna pertinenza».
Gli ordini, però, sostengono che il prezzo giochi una parte fondamentale: la quasi totalità degli appalti viene aggiudicata con il criterio del massimo ribasso.
«Questo è un problema di finanza pubblica, non di concorrenza. Prima dell’introduzione della legge eravamo l’unico Paese in Europa ad avere ancora dei minimi tariffari, capisco che la crisi economica colpisca tutti, ma l’Italia deve andare avanti».
Sul punto siete molto netti: avete aperto una procedura contro quegli ordini che hanno mantenuto il vincolo delle tariffe minime agganciandolo a concetti come «decoro» e «dignità professionale» contenuti nei loro codici deontologici.
«Noi non siamo contro il decoro e la dignità professionale, devono essere concetti etici che devono guidare il lavoro del professionista. Non riteniamo però corretto che questi concetti vengano riempiti di contenuto economico in modo da mantenere il vincolo sui minimi tariffari per gli iscritti».