GIORGIO LONARDI, la Repubblica 25/3/2010, 25 marzo 2010
FINORA CI HA AIUTATO LA CASSA MA IL PEGGIO ARRIVER ADESSO" - MILANO
«Non capisco quanti si stupiscono per la crescita della disoccupazione. Fra l´ottobre del 2008 e l´ottobre del 2009 le aziende hanno perso fra il 30% e il 70% del loro fatturato. In questo quadro è inevitabile che diminuiscano i posti di lavoro». preoccupato Guidalberto Guidi, il presidente di Confindustria Anie, la federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche: un colosso che rappresenta circa 1.100 aziende per 62 miliardi di euro di fatturato complessivo e 467 mila addetti nel 2008.
Dunque lei teme che la disoccupazione continui a crescere?
«Ripeto: nel giro di un anno le aziende fortunate hanno perso il 30% del fatturato e quelle sfortunate il 70%. Se facciamo una media possiamo dire che il 40% dei ricavi è andato in fumo. Fino ad ora grazie alla giusta scelta del governo che ha finanziato la cassa integrazione ce ne siamo accorti poco. D´ora in poi non sarà più così: il peggio deve ancora arrivare».
Eppure in questi mesi c´è stato un rimbalzo, o no?
«C´è stato ma non basta. Possiamo stimare un recupero del 10% che ovviamente non è sufficiente. Questo vuol dire che siamo di fronte ad un esubero di manodopera del 30% che rischia di essere strutturale. Ovviamente mi auguro che non sia così e spero che nei prossimi anni si ci sia un sussulto positivo».
Nei prossimi anni?
«Siamo soltanto all´inizio di un processo che, se tutto va bene, andrà avanti per due, tre anni. E in tutto questo periodo la disoccupazione continuerà a crescere. Finora il fenomeno è stato arginato da due elementi: il primo è la cassa integrazione mentre il secondo è la "tenuta" degli imprenditori che hanno fatto di tutto per non mandare la gente a casa».
E adesso cosa succederà, cui ritroveremo con un tasso di disoccupazione a doppia cifra?
«In futuro è molto probabile che si così. Negli ultimi 12 mesi nelle aziende Anie si sono fatte in media 200 ore di cassa integrazione ogni mille lavorate. In altri comparti le ore in cassa sono state 270 ogni mille. Quanto ai prossimi mesi ricordiamoci che in maggio le aziende si presenteranno con i loro conti alle banche per ottenere il rinnovo dei fidi. E come sappiamo tutti non mostreranno dei bei bilanci..».
Come si può dare un po´ ossigeno all´economia?
«Ci vorrebbe un bel piano Marshall per rilanciare le grandi infrastrutture a rete e modernizzare il Paese: ferrovie, telecomunicazioni, reti energetiche. Un´operazione di politica industriale che si sarebbe dovuta fare in passato. Ma che ora è indispensabile per rilanciare l´Italia creando un mercato interno per quelle medie aziende che, nonostante la crisi, hanno le carte in regola per emergere».
Come facciamo con il debito pubblico?
«Bisogna tagliare la spesa. Penso all´abolizione delle Provincie, alle sacche improduttive nelle Asl, nei consorzi per l´acqua potabile e in altri meandri del settore pubblico. Tutti tagli che non danneggerebbero i cittadini ma che sono indispensabili per uscire dall´angolo e rilanciare l´economia creando occupazione».