Ulderico Munzi, Corriere della Sera 6/9/2000, 6 settembre 2000
Esce in Francia la biografia di una delle donne più celebri del secolo: vendicativa, lesbica, amante di una spia russa Eleanor Roosevelt, i vizietti di una first lady Eleanor Roosevelt, first lady dal 1932 al 1945, è una donna venerata negli Stati Uniti
Esce in Francia la biografia di una delle donne più celebri del secolo: vendicativa, lesbica, amante di una spia russa Eleanor Roosevelt, i vizietti di una first lady Eleanor Roosevelt, first lady dal 1932 al 1945, è una donna venerata negli Stati Uniti. La moglie del presidente democratico che sconfisse il nazismo, una «santa donna». Una sorta di culto al punto che Hillary Clinton, in un’ intervista, ha detto: «Comunico spiritualmente con lei, è il mio modello». In chiave revisionistica, ecco che Eleanor Roosevelt scende dal piedistallo, eccola «nuda» con le sue tendenze lesbiche, i suoi intrighi, la sua vulnerabilità, i suoi «ménages à trois». Béata de Robien, storica e romanziera di origine polacca, ha avuto il coraggio di sfidare quella che lei chiama l’ «ortodossia americana». La sua biografia di Eleanor Roosevelt, che sarà in libreria domani, scatenerà le ire degli ambienti democratici e degli storici benpensanti degli Stati Uniti. «Era una persona sconcertante, debole e pronta a infiammarsi come tutte le donne brutte», dice la scrittrice che già sente su di sé gli occhi rapaci di una schiera di avvocati americani. Il suo libro (Eleanor Roosevelt, les passions d’ une présidente, editore Perrin, 300 pagine, 130 franchi) ha toni di comprensione e simpatia, ma è d’ una obiettività feroce. «La dipingo com’ è», dice. Ha frugato negli archivi dell’ Fbi e del Kgb, ha interrogato testimoni, ha letto tutta la corrispondenza amorosa della signora Roosevelt. Nata nel 1905, Eleanor sposa il cugino Franklin Delano a diciannove anni, senza alcun trasporto, senza passione. Lui spera di aver trovato la donna fedele, la «mosca bianca» e si abbandona alle sue avventure femminili sicuro che Eleanor non lo saprà mai e, qualora lo sapesse, saprebbe perdonarlo. «Invece - racconta Béata de Robien -, Eleanor è vendicativa e del resto era già predisposta a una forma di sessualità che l’ "american way of life" non perdona: gli accoppiamenti a tre». Dopo aver appreso delle infedeltà del consorte, la «first lady» si vendica seducendo una famosa giornalista dell’ Associated Press, Lorena Hickok, un donnone che fuma sigari e beve whisky liscio. Una fiammata che dura per anni. E l’ Fbi annota, spia, ascolta coi suoi strumenti. Tra le due donne esiste una corrispondenza di 2.300 lettere, che Béata de Robien ha letto. Nel 1938 entra in scena un uomo, Joseph Lash, figlio di ebrei russi e leader della gioventù comunista americana. Agli uomini dell’ Fbi saltano le valvole perché il Lash ha un lasciapassare e incontra Eleanor alla Casa Bianca. Spia di Mosca? Il rapporto dura fino al 1943 e Franklin Delano Roosevelt viene messo al corrente. S’ infuria e spedisce Lash nel Pacifico a combattere i giapponesi. Eleonor lo raggiunge a Guadalcanal. «Una donna sconcertante», dice Béate de Robien. Sessualmente ambigua, sul filo del rasoio. Poco prima della morte del marito, avvenuta nel 1945, si registra un nuovo amore: David Gurewic, ancora un russo, una specie di Rasputin che sottomette Eleanor a ogni suo capriccio. Ulderico Munzi Munzi Ulderico