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 2010  marzo 16 Martedì calendario

CANCELLIERI Anna Maria

CANCELLIERI Anna Maria Roma 22 ottobre 1943. Ministro dell’Interno nel governo Monti (2011-). Già prefetto di Catania e Genova e commissario del teatro Bellini di Catania, dal 18 febbraio 2010 commissario di governo a Bologna dopo le dimissioni del sindaco Flavio Delbono • «[...] una forte somiglianza con “La signora in giallo”, al secolo Angela Lansbury, risolutrice di delitti eccellenti in una fortunata serie tv, ha portato in dote a Bologna ciò che tre giunte comunali (Guazzaloca, Cofferati, Delbono) e 11 anni di trattative con governi nazionali di vario colore non erano riuscite a portare: lo sblocco, cioè, del tortuoso iter per la costruzione del metrò bolognese, trovando la quadra tra l’obbligo del Comune di contribuire al finanziamento dell’opera per il 30% (108 milioni sui 388 totali) e i rigidi paletti del Patto di stabilità. Come? Rateizzando l’intero flusso finanziario, sia i fondi comunali che quelli statali [...] attenta a non stravincere, ha tenuto a sottolineare che “il merito non è mio, ma di quelli che hanno portato il progetto al Cipe”, facendo intuire un ruolo da apripista della giunta Delbono. [...]» (Francesco Alberti, “Corriere della Sera” 13/3/2010) • «[...] “Io sono un funzionario dello Stato [...]. Appartengo, ultima della fila, a una schiera nobilissima. Uomini che hanno dedicato la vita alla cosa pubblica, che hanno versato il loro sangue. Quando lavoravo alla prefettura di Milano tenevo i rapporti con le famiglie delle vittime del terrorismo, da Calabresi in poi, e so di cosa parlo. Ho lavorato con prefetti coraggiosi come Mazza, che lanciò l’allarme sul terrorismo rosso e non fu ascoltato, e Vicari, che fronteggiò gli anni di piombo. Ho conosciuto grand commis di livello europeo, intelligenze finissime tra cui sovrintendenti come Paolucci e Bertelli. È sbagliato pensare lo Stato italiano come una ricotta, permeabile a tutto. Lo Stato ha una spina dorsale forte, che magari non sempre si vede dall’esterno, ma al momento dovuto viene fuori” [...] Romana, una certa somiglianza con Katia Ricciarelli, la Cancellieri ha radici familiari in Libia. “Mio nonno vi andò nel 1911, al seguito delle nostre truppe, e fu nominato commissario ai beni sequestrati ai berberi. Gioielli meravigliosi, che certo rappresentavano una tentazione... Ma il nonno era uomo integerrimo. Anche mio marito, farmacista, è nato in Libia. Ci siamo conosciuti a Tripoli, dove passavo estati meravigliose: andavamo a ballare nel porto di Leptis Magna; e poi il deserto, le oasi. Mio padre costruiva centrali elettriche. Fu cacciato con gli altri italiani da Gheddafi nel ’70. Non siamo mai più tornati”. Prima di diventare prefetto, a Catania e a Genova, la Cancellieri è stata vice-commissaria al Comune di Milano nei primi sei mesi del ’93, in piena Tangentopoli [...]» (Aldo Cazzullo, “Corriere della Sera” 18/3/2010).