Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 04 Giovedì calendario

IMPARARE A CUCINARE SU INTERNET PER VOCE ARANCIO


Una ricerca realizzata da Nielsen per Voiello e intitolata ”Il web dei golosi” rivela che quasi due milioni di italiani visitano regolarmente i siti internet dedicati alla cucina. A questi appassionati è stato dato il nome di foodies. Nel giugno del 2009, il 7,9% degli italiani che è andato su Internet lo ha fatto per cercare o proporre una ricetta (era il 4,6% a giugno 2008). Il cibo più ”discusso” in rete è la pasta: gli spaghetti sono al primo posto (la parola è citata in 14.989 messaggi scambiati), le penne al secondo (4.147) e le linguine al terzo (2.990).

Su Google Trends si possono confrontare le parole per vedere quale è stata la più ricercata dai navigatori di Internet. Mettendo a confronto ”ricette”, ”Berlusconi” e ”Papa” in Italia nel 2009, si viene a sapere che tra le tre, la prima è stata quella più richiesta sul motore di ricerca.

Uno studio di Gpf/Negroni dice che gli appassionati che partecipano a gruppi di discussione e blog incentrati su cibo, cucina e ristoranti sono un milione e mezzo (cioè il 5% i tutti quelli che vanno su Internet). Nel 2009 sono stati scritti circa 150mila messaggi e post (più di 400 al giorno) di ricette e simili, con un picco massimo nei primi quattro mesi dell’anno (il top a marzo, con 58mila messaggi).

Il 60% dei foodies è composto da donne, di età compresa tra i 18 e i 49 anni (70%). Sono presenti anche gli under 18, con una percentuale del 5%.

Se non si è molto abili ai fornelli, Internet può essere un valido aiuto perché si troverà sempre qualcuno disposto a dare consigli e ricette. Ecco alcuni siti.

Per chi è alle prime armi, possono risultare utili le videoricette, per vedere tutte le fasi della preparazione. Tra i siti che hanno una ricca sezione di video c’è Italian Food Net, dove alcuni cuochi fanno vedere e spiegano in modo chiaro molte delle ricette basilari della cucina italiana (si può anche imparare a fare la pasta in casa). Per approfondire la materia, c’è il sito di una delle più note riviste del settore: ”La cucina italiana”. Qui le sezioni sono tante, si può diventare dei veri esperti: ricette di varia difficoltà fotografate passo dopo passo, video per preparare piatti (clic per vedere l’elenco), per imparare le tecniche e i segreti degli chef (clic dei segreti), per imparare i primi rudimenti delle degustazioni (clic per le degustazioni). Con un abbonamento (18 euro per tre mesi, 36 euro per 6 mesi) si accede ad altre sezioni con videocorsi e ricette filmate. Si può anche comunicare direttamente con gli chef per chiedere suggerimenti e spiegazioni. Ricette in video sono anche sul sito della tv satellitare Alice. Infine c’è FoodTube, che funziona con lo stesso principio di YouTube: gli utenti caricano video in cui mostrano la preparazione di piatti. Se si capisce l’inglese, i filmati possono essere utili per carpire qualche dritta sulle cucine straniere, ma è meglio ignorare i piatti spacciati per italiani (calzones, frittatas, polenta putanesca, solo per fare qualche esempio). Anche su YouTube si trovano canali tutti dedicati ai fornelli: per esempio Chef Tips (in inglese).

I siti e i blog pieni di ricette sono infiniti, alcuni però hanno un successo maggiore. Secondo le rilevazioni Nielsen, a ottobre 2009 il sito più visitato è stato Cookaround, con 814mila utenti. Subito dopo Giallo zafferano (626mila) e Cucinare meglio (500mila). In particolare, le ricette inserite dai visitatori di Cookaround sono diventate un libro, edito da Castelvecchi (titolo: Cookaround. La cucina degli italiani. Prezzo: 25 euro). Una community molto attiva è anche quella di Cooker, che elargisce consigli e rubriche e ha un motore di ricerca per le ricette (48.726 inserite, più altre cui si arriva tramite link esterni) che permette di selezionare gli ingredienti, il livello di difficoltà, la categoria di piatto (primo, secondo, dolce ecc.). Chi si iscrive (gratuitamente) ha a disposizione ancora più ricette da consultare.

Ci sono blog e forum di tutti i tipi. Per esempio uno dei più noti è La cuoca petulante, dedicato alla cucina macrobiotica. Lo gestisce, con successo, una donna milanese che si fa chiamare Petula. Il suo vero nome è Chiara e di mestiere fa il caporedattore «in una società che produce contenuti per la Rete». Ha cominciato per caso, con l’intenzione di dimostrare che la macrobiotica «non è solo cibo per pennuti» e che anche eliminando carne e latticini si possono realizzare piatti gustosi. Con il suo blog non guadagna quasi nulla: «Qualcosina con i banner pubblicitari, appaltati a un gestore specializzato nel ramo. Ma soprattutto si accumulano amicizie, contatti».

Ha cominciato per caso anche Sandra Salerno, una delle più conosciute della rete con il suo sito Un tocco di zenzero: «Ho iniziato qualche anno fa con un blog di ricette. Poi è arrivata la cucina a domicilio e da lì sono arrivati i servizi di minicatering per cerimonie a casa. Tutto si è sviluppato partendo con il web». Un percorso simile è quello di Laurel Evans: le sue ricette pubblicate sul sito Un’americana in cucina sono state raccolte in un libro (edito da Guido Tommasi). Il suo obiettivo, una volta trasferitasi a vivere a Milano (dove si è anche sposata con un italiano), era quello di dimostrare che la cucina americana non è solo patatine e hamburger. lo stesso percorso di un’italiana, Sara Maternini, che dopo il matrimonio con un francese è andata a vivere prima in Francia e poi in Inghilterra. Ha aperto un blog in lingua inglese (The kitchen pantry) ma poi ha sentito il bisogno «di condividere ricette ed esperienze in cucina nella mia lingua madre». Così ha creato il blog Mele al forno, dove presenta piatti italiani e stranieri.

Anche FrancescaV è un’italiana che vive all’estero, a Strasburgo per la precisione, e anche dal suo blog è possibile carpire segreti per ricette. Soprattutto c’è un’interessante sezione con consigli per farsi il pane in casa. Però se si vuole sapere tutto del pane (e anche dello yogurt) bisogna andare su Ovosodo, il blog di un signore che si chiama Piero. Il diario online non è più aggiornato perché Piero dice di aver «raggiunto i suoi obiettivi», cioè scrivere un libro sul pane (che si può scaricare gratuitamente, in Pdf) e trovare un sistema soddisfacente per fare lo yogurt casalingo. Ci sono ricette e consigli davvero molto utili, messi a disposizione di tutti con grande generosità.

Molti si sono specializzati in cucine particolari. Per esempio c’è La gaia celiaca che propone ricette per chi non può mangiare cibi contenenti glutine (la maggior parte dei cereali). Nel suo blog si trovano anche consigli per chi ha invitato a cena un celiaco e non sa come comportarsi. Ricco di molte ricette ”gluten free” è anche Il ricettario di Anna, che ha pure una sezione in cui elenca altri blog culinari adatti a celiaci.

A chi vuole avvicinarsi alla cucina con un approccio più scientifico si consiglia il blog La scienza in cucina di Dario Bressanini, sul sito delle Scienze. L’autore approfitta della preparazione di alcuni piatti per parlare di chimica e fisica. Navigando tra le sezioni del blog si trovano le ”ricette scientifiche”, con le spiegazioni di certi fenomeni culinari (perché, per esempio, lo spezzatino debba essere cotto a lungo: clic per saperlo).

Altre divertenti curiosità sono sul sito Mangiare bene. Per esempio nella sezione ”Ricette da cinema” si trovano piatti ispirati ai film di maggiore successo: dal pollo alla Hogwarts di Harry Potter, alla crème brulée del Favoloso mondo di Amelie, al timballo di maccheroni del Gattopardo, al pane elfico del Signore degli anelli.

Per tutti gli appassionati di cucina e internet, comunque, le ricette sembrano essere uno spunto per parlare di altro. Interessante sotto questo aspetto è il blog In forno a sinistra. Dice Oltranzista, fondatore del diario: «L’idea è che ogni ricetta non debba essere solo un elenco d’istruzioni, ma un racconto, un ricordo, un momento da condividere. Tanto che c’è perfino quella del caffelatte: è ovvio che lo sanno preparare tutti, ciò che importa è quel che si racconta con quella scusa».