Maurizio Donelli, Corriere della Sera 22/02/2010, 22 febbraio 2010
MAPPE ANCHE SUI TELEFONINI E I NAVIGATORI VANNO IN CRISI – C’è
anche chi ci litiga. capitato un po’ a tutti. Quando si fa petulante e insiste all’infinito nell’ordinare «Dove è possibile fare inversione a U. Dove è possibile fare inversione a U...», viene proprio voglia di mandare a quel paese quel tipo, o quella tipa, con la voce inflessibile che esce dal cruscotto ma poi... Poi come si farebbe? Il navigatore satellitare è diventato uno strumento indispensabile. Lo hanno tutti. Ma talmente tutti che le vendite stanno subendo un preoccupante crollo. Ecco i numeri: nel 2009 in Italia sono stati venduti «appena» 1 un milione e 241 mila gps. Ovvero il 20 per cento in meno rispetto al 2008, quando i pezzi venduti erano stati 1,5 milioni. Stiamo sempre parlando di un volume d’affari di 207 milioni di euro (-30 per cento rispetto al 2008). Ma la crisi del settore c’è. E si sente.
Nato come gadget o poco più, il navigatore satellitare (che ha un’origine militare) è diventato velocemente uno status symbol. Un elemento di tecnologia da ostentare, anche per chi il tragitto quotidiano casa-lavoro potrebbe ormai farlo bendato. Tra i navigatori venduti come primo equipaggiamento (cioè montati direttamente dalla casa automobilistica sull’auto che si acquista) e quelli portatili, si è raggiunta la saturazione del mercato. E a poco sono serviti fino ad oggi i tentativi di differenziarsi dei due marchi principali, Tom Tom e Garmin, utilizzando come voci-guida quelle di personaggi celebri, magari comici (quasi l’intera squadra di Zelig) o dialettali. L’ultima tegola è arrivata qualche settimana fa, quando Nokia ha deciso di offrire gratuitamente le mappe satellitari sui telefonini (e anche questi li hanno tutti...). Mappe che in più propongono anche itinerari Saranno i servizi hi-tech aggiunti, sostengono, a fare la differenza. In particolare le informazioni in tempo reale sul traffico e sulla sicurezza stradale.
Lo scontro tra telefonia e navigatori è appena cominciato. Ma, in attesa di capire come andrà a finire (non si escludono accordi industriali per l’integrazione dei due servizi), se ci si perde lungo la strada non bisogna mai dimenticarsi che, come si è fatto per una vita, basta abbassare il finestrino e rivolgersi al primo che passa. Non sarà preciso o petulante come un gps, ma certamente non ci si litiga.
Maurizio Donelli