GIUSEPPE TURANI, la Repubblica Affari&finanza 22/2/2010, 22 febbraio 2010
LA WINTOUR HA FRETTA MA A MILANO TROVA IL TEMPO PER UNA COTOLETTA
Sussurri e grida da parte di vari esponenti della politica milanese contro la direttrice di Vogue America, Anne Wintour, colpevole di aver trattato come una banda di minorati gli stilisti milanesi (ai quali ha imposto di sbrigarsela in tre giorni di sfilate, perché lei aveva da fare altrove). E i rimproveri, ovviamente, sono stati accolti con una certa soddisfazione da parte del mondo della moda (dove, però, a parte Della Valle e Armani, sono stati tutti zitti e coperti). In realtà, l’atteggiamento della Wintour andrebbe esaminato con più calma. La verità è che Milano sta diventando, rispetto a Parigi, una città molto noiosa e nella quale non succede mai niente. La gente, quindi, arriva, fa quello che deve fare e non vede l’ora di andarsene. Non si tratta solo di organizzare qualche mostra in più o in meno: è che proprio la città sembra non avere più un’anima.
Wintour. Si conosce, comunque, il copione di Anne Wintour per la sua visita a Milano. La sera del suo arrivo si affaccerà al ristorante Peppino nella centralissima Via Durini, come ogni qualvolta approda nella capitale ambrosiana. Armando Sebastiani il patron, già primo maitre per tanti anni al mitico Saint Andrews , è pronto a riceverla e a prenotarle il solito tavolo (dove mangerà in compagnia dello stilista di Burberry, Christopher Bailey). E’ lui che prenota a nome Bailey. Piatto preferito della impenetrabile giornalista britannica che fa tremare le passerelle sessant’anni, stipendio di 2 milioni di dollari l’anno più 200 mila per le spese di abbigliamento , è la cotoletta alla milanese. A parte, un piattino d’insalata che condisce lei stessa, olio e limone. Niente primi, né dolci, né vino, né caffè, solamente acqua ferma. La città offre poco, ma la Wintour se la sbriga davvero in fretta.
Cohen. La Wintour, comunque, non è l’unica donna americana che di questi tempi crea qualche pensiero a Milano: c’è anche Abby Cohen. La Cohen è stata per molti anni la strategist (lavora alla Goldman Sachs) più famosa di Wall Street. Ed era circondata da una fama di infallibilità: aveva previsto il boom azionario degli anni Novanta e anche il crollo della new economy (provocato proprio dalle sue critiche). Poi, ha sbagliato qualche previsione e sembrava uscita di scena. Ma adesso sta tentando di conquistare di nuovo un posto in prima fila con una "visione" straordinaria: secondo lei Wall Street si porta dentro un possibile rialzo di quasi il 20 per cento. Broker e operatori dei Navigli sono in agitazione: se la Cohen ha visto giusto, qui arriva un nuovo boom e rischiamo di perdercelo.
Cuochi. Il macellaio preferito dal premier e da Veronica, Sergio Motta di Inzago, hinterland milanese, ha conquistato anche il patron e fondatore di Slow Food Carlo Petrini che ha mangiato recentemente nel capoluogo lombardo, al ristorante Ratanà, (uno dei soci proprietari è il brillante, eclettico comico Antonio Albanese) la Tartara di Fassone di Motta. "La migliore assaggiata in vita mia". E se lo dice Carlin, piemontese doc...