ANGELO AQUARO, la Repubblica 22/2/2010, 22 febbraio 2010
CASA BIANCA CAMERIERI, STAR E PERFETTI SCONOSCIUTI ECCO CHI FA VISITA A BARACK E MICHELLE - NEW YORK
Aadland Diane, turista, Aalen Abdulrahman, turista, Aarnio Alicia, invitata all’incontro sulla Nasa, Aaron Adrienne, invitata al "Dolcetto o scherzetto" di Halloween, Aaron Stuart, ospite del forum sull’energia pulita, Abaroa Gabriel, organizzatore della Fiesta Latina ... Volete andare avanti? Volete proseguire per 75mila nomi? Volete arrivare a Clooney George, Gates William detto Bill e Winfrey Oprah, giù giù fino Yngling Edward e Zimpher Nancy? Accomodatevi, da spulciare ce n’è per tutti tra gli invitati alla Casa Bianca, ospiti di Barack e Michelle Obama. Questa si chiama trasparenza, questa si chiama democrazia. Ve l’immaginate se questo principio semplicissimo fosse stato applicato a qualche altra latitudine? D’Addario Patrizia, Letizia Noemi... Per carità: lo Studio Ovale del 1600 di Pennsylvania Avenue, Washington, ne ha viste e riviste.
Ma questa operazione trasparenza è davvero senza precedenti.
Non solo big dell’economia (il capo di Goldman Sachs Lloyd Blankfein) e stelle dello spettacolo (Denzel Washington): è la passerella di perfetti sconosciuti che colpisce, dai turisti ai tanti collaboratori minori senza i quali la macchina della presidenza non potrebbe mai funzionare.
Prendete per esempio Robert Boguslaw. Lui di professione è uno dei tre pianisti ufficiali della White House, il suo compito è sedersi al pianoforte e trovare la colonna sonora giusta per tutta una serie di eventi tipo la firma di una legge o l’incontro con qualche delegazione. Ecco, Robert è uno che per lavoro si affaccia almeno dueo tre volte alla settimana alla Casa Bianca, trascinandosi dietro quel librone di composizioni da cui trarre ispirazione per l’accompagnamento giusto (e a volte, dice, quando si tratta di "commentare" qualche provvedimento sul deficit, l’ispirazione è l’ultima cosa a venire). Oppure prendete un "cliente" come Daniel Loeb. Lui è un hedge-fund manager che in campagna elettorale ha raccolto più di 100mila dollari per Obama, altri 25 mila li ha donati sua sponte, ed è normale che adesso passi all’incasso chiedendo un incontro con uno dei consiglieri più ascoltati, Rahm Emanuel. Ma gli archivi della White House registrano: tutto alla luce del sole.
L’operazione trasparenza è cominciata nell’autunno scorso ma più il tempo passa (per ragioni di sicurezza devono trascorrere tre mesi dall’ingresso di un ospite alla pubblicazione del suo nome online) più la mole di dati apre uno squarcio inedito sulla vita quotidiana nella Casa Bianca. Più di duemila visitatori al giorno, 112 appuntamenti per l’amministrazione da mattina a sera, 385 incontri tenuti personalmente dal presidente, 58 meeting dello staff della White House. Un traffico inimmaginabile che il Washington Post ha fotografato con cronachistica precisione e non senza un pizzico di ammirazione nei confronti del Capo, immortalato nel dì - è il 28 ottobre del 2009 - in cui affronta il primo appuntamento alle 8 del mattino e alle 4.45 del giorno dopo rincasa finalmente a dormire dopo lo storico blitz per rendere omaggio nella base militare del Delaware ai caduti in guerra. Ma come funziona una giornata tipo? Il personaggio chiave si chiama Darienne Page, un’ex veterana dell’Iraq che cura l’ufficioricevimento. lei a tenere sotto controllo gli arrivi, è lei a smistare gli ospiti. Il Presidente, che nel gergo della Casa Bianca è da sempre definito con l’acronimo POTUS, che sta appunto per President Of The United States, l’ha ribattezzata lui stesso ROTUS: Receptionist Of The United States. Darienne è lì già dalle sette del mattino, sistema i sette giornali che fanno parte della mazzetta a disposizione degli ospiti nella saletta d’attesa, prepara perfino le caramelle da offrire- rigorosamente incartate: addio vecchie mentine sfuse M&Ms, siamo in tempi di influenza suina. La signora è il primo incontro con il potere che il visitatore fa dopo essere passato attraverso un checkin, due controlli di sicurezza e un metal detector. Ed è lei a smistare gli ingressi con militaresca precisione: 203 turisti fanno l’ingresso alle 7.30, un’ondata di 198 persone fluisce alle 8.30, altri 270 seguono mezz’ora dopo.
Tanti? Beh, sono 5.5 milioni le persone che l’anno scorso hanno chiesto di visitare la Casa Bianca.
Una cifra record gonfiata certo dalla popolarità (allora...) di Barack e che ha costretto la coppia presidenziale a dedicare più giorni al ricevimento: dal martedì al sabato mattina. E ricordate: per ogni evenienza, fa sapere il sito della White House, le toilette sono nell’Ellipse Visitor Pavillion e nel Visitor Center. «I bagni non sono disponibili all’interno della Casa Bianca». Anche qui: non vi ricorda un’altra vicenda di casa nostra?