Marco Belpoliti, La Stampa 22/2/2010, pagina 27, 22 febbraio 2010
CONSUMI AL BUIO E LUCE PIU’ CARA
Prima c’era un sottile disco con un segno rosso che girava: vorticoso, se accendevi tutte le luci di casa, lento se andava solo la radio o la lampadina del comodino. Quel disco indicava un ritmo, un movimento, ci diceva se stavamo consumando poco o molta elettricità, e dunque se la bolletta di casa sarebbe stata alta, media o bassa. Ora no. Hanno installato i nuovi contattori elettronici con il display a cristalli liquidi. Li ha progettati uno dei più famosi designer italiani, Michele De Lucchi. In effetti sono belli: bianchi, plastici, seducenti. Oggetto tecnologico modernissimo. Ma c’è un ma. Ora non sappiamo più bene quanto consumiamo, non si vede più nessun movimento. Solo se premi un pulsante, ti appaiono delle cifre, informazioni che vanno interpretate, dato che si dividono tra consumi precedenti e consumi attuali.
La scultura di plastica bianca ti fornisce il tuo numero utente - fondamentale oggi per asl, gas, acqua, in futuro anche per le votazioni elettorali -, e una serie d’informazioni che scorrono sul display a ritmo incalzante. Tutto questo ha uno scopo ben preciso: eliminare il personale che verificava le cifre, che le iscriveva su fogli di carta, e di recente su gadget elettronici. Ora il consumo è rilevato in tempi reali e la bolletta emessa con millimetrica esattezza. un po’ come avere il bancomat della luce in casa che, invece di darti i soldi, te li chiede. E così non si capisce bene quanto consumi: spariti i numeri che scattavano con meccanica dolcezza sul vecchio contattore di vetro trasparente, via il disco rotante. Davanti al bell’oggetto di De Lucchi siamo tutti attoniti consumatori.
La bellezza estetica è parte dell’ipnotismo tecnologico con cui ci abbacina il nostro fornitore d’energia? Possibile che siamo così conservatori da non riuscire a capire la bellezza della contemporaneità, che elimina i tempi morti e calcola con implacabile nettezza tutto? Sarà, ma da qualche tempo sul web leggo di persone che si lamentano perché con i contattori elettronici pagano bollette più alte: il 33% in più. Sarà vero? Anche le mie si sono alzate, di poco, certo, ma vivendo con gli stessi ritmi, mi appare strano. Chi controlla i controllori? Anche la luce che ci fa vedere è diventata qualcosa d’oscuro e d’imperscrutabile: un oracolo tecnologico di design.
Marco Belpoliti