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 2010  febbraio 20 Sabato calendario

L’ITALIA E IL PAESE DELLE AUTO BLU, NON CI BATTE NESSUNO, NEMMENO GLI USA - ROMA

-Giulio Tremonti, come ministro dell’Economia, da anni promette tagli alle auto blu. Ma queste, al contrario, aumentano sempre più: nel 2009 il parco vetture della pubblica amministrazione è cresciuto del 3,1% passando da 607.918 a 626.760 unità. E solo tre anni fa erano 574 mila. Un numero di mezzi che ci spiazza sempre più rispetto al resto del mondo dove l’Italia batte gli Usa (ma anche Francia, Inghilterra e Germania) dieci a zero nel rapporto di macchine del Palazzo. Un rapporto incredibilmente alto perché, a fronte delle nostre oltre 600 mila auto blu, ce ne sono 72.000 negli Usa, 61 mila in Francia, 55 mila nel Regno Unito e 54.000 mila in Germania, fino ad arrivare alle 22 mila del Portogallo, fanalino di coda nella top ten delle auto di rappresentanza, che ogni anno vede l’Italia in testa. Ma non è solo una questione di rapporto: più di 600 mila auto blu sono un numero impressionante anche in assoluto visto che corrispondono alla metà dei mezzi che circolano a Milano e a un numero di veicoli che potrebbero coprire tutte le corsie, nord e sud, della Roma-Milano. Non solo: secondo l’Associazione Contribuenti Italiani che ha realizzato questa ricerca la situazione è molto complessa perché neanche il ministro Tremonti sa davvero dove siano queste macchine: ci sono sia quelle acquistate in proprio dalla pubblica amministrazione sia quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine. Le amministrazioni che ne fanno uso sono a tutti i livelli: dallo Stato alle regioni, giù giù fino a province, comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, anche quelli non economici, società pubblico-private e a totale partecipazione pubblica.

Solo una cosa è certa: la legge del 1991, quella che limitava l’uso esclusivo delle auto blu solo a ministri, sottosegretari e alcuni direttori generali, è stata completamente disattesa. Così gli stessi ricercatori che hanno realizzato questo sondaggio hanno poi istituito un premio - "Amico del Contribuente" - che, quest’anno, è stato assegnato a Diego Guida, assessore al decoro e arredo urbano del Comune di Napoli «per aver formalmente rinunciato all’auto blu accogliendo l’invito rivolto ai politici dalla nostra associazione». Insomma da noi si va avanti a premi e a proclami perché ogni amministrazione promette «tagli alla spesa e stretta sulle auto blu».

L’ultima è contenuta in una circolare della ragioneria generale dello Stato dove Tremonti ricorda le misure che le amministrazioni dovranno adottare nel 2010 per una «rigorosa azione di contenimento della spesa». Così il ministro proprio a fine gennaio ha richiamato tutte le amministrazione a una «fattiva collaborazione» come «elemento essenziale affinché gli enti di rispettiva competenza osservino i criteri volti al consolidamento del processo di razionalizzazione della spesa pubblica». In questo vademecum c’è di tutto: dai tagli alla spesa per la stampa con la Gazzetta Ufficiale cartacea che dovrà essere sostituita con quella elettronica alla riduzione delle spese per il riscaldamento e per l’energia elettrica. Fino alla riduzione del 50% delle auto blu, appunto. Vedremo come finirà, ma una cosa è certa: una situazione così grave come quella delle vetture con autista sparse come semi al vento nella pubblica amministrazione meriterebbe - almeno - un provvedimento ad hoc visto che nel passato neanche una legge è riuscita ad arginare il fenomeno. Le strade possibili per risparmiare, infatti, sono infinite.

E potrebbero passare, come avviene all’estero, per una sorta di sponsorizzazione da parte delle case automobilistiche di ministeri o enti pubblici. In Germania, ma anche in Francia e in Inghilterra, molte marche propongono infatti in comodato d’uso gratuito - o con sconti fortissimi - auto super ecologiche (per lo più ibride o elettriche) per avere un po’ di pubblicità e per far conoscere i propri modelli. Da noi, tutti i tentativi del genere sono naufragati.

D’altra parte perché accontentarsi di una piccola ibrida quando si può avere una possente Audi V8, una lussuosa Bmw o una rombante Mercedes?