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 2010  febbraio 20 Sabato calendario

VITA DI CAVOUR - PUNTATA 4 - "QUEL CONTE E’ UN LADRO"

Senta, l’abbiamo fatta anche troppo lunga con l’anticamera di Napoleone. I Cavour furono ricevuti e ottennero quasi tutto quello che volevano.
Cioè?
Bartolomeo fu ascoltato per i suoi problemi con la Mandria, a Vittoria fu promesso che l’Imperatore sarebbe intervenuto sul marito che la menava, Filippina fu ammessa al seguito dell’imperatrice Giuseppina. L’Imperatore, molto sorridente, rimproverò le signore che avevano pochi figli.
Chi è tutta questa gente?
Bartolomeo era il conte di Cavour di quel momento, cioè il fratello minore di nonno Filippo. Filippo e Filippina, ricorda? I nonni di Cavour.
Sì, Filippo e Filippina.
Il conte Bartolomeo, fratello di nonno Filippo, aveva preso in affitto il Convento della Visitazione e la tenuta della Mandria di Chivasso. Quel giorno voleva comprarli (Napoleone chiese poi troppo), più tardi ottenne di rifornire di panni l’armata imperiale. Una bella commessa. Il conte corruppe tutti quelli che c’erano da corrompere e fece anche falsificare dei documenti.
La corruzione c’era anche allora?
C’era, c’era. Il conte di Cavour, cioè Bartolomeo, era parecchio odiato. Al governatore del Piemonte arrivò una lettera anonima contro di lui: «Eccellenza, il cittadino Benso di Cavour è un gran ladro che s’è arricchito a spese della nazione. Ai tempi dell’ancien régime ha rubato al Re e questo lo sanno tutti». Poi l’anonimo aggiungeva, poveretto: «Ogni giorno si vede come i ladri grandeggiano e siano i soli a esser protetti, mentre gli uomini onesti sono ridotti in miseria». La lettera non ebbe nessuna conseguenza. I Cavour erano troppo potenti.
Cos’è l’ancien régime?
L’«antico regime». Si chiama così il periodo che precede il 1789, cioè la Rivoluzione francese. Secondo l’anonimo, Bartolomeo aveva rubato anche al vecchio re di Francia.
E Vittoria? Chi diamine è?
Zia Vittoria… ehm… Filippo e Filippina avevano avuto un solo figlio, di nome Michele. Un tipo molto sveglio. A ventidue anni s’era fatto un giro a Ginevra, dove furoreggiavano i salotti di madame de Staël e di madame de Krüderer. Michele però cercava soprattutto 50 mila scudi con cui comprare beni nazionali piemontesi, e perciò s’era diretto sicuro verso la casa di Jean de Sellon, i cui antenati avevano accumulato milioni col commercio della seta».
Che cosa sono i beni nazionali piemontesi?
I francesi in Piemonte avevano confiscato le proprietà della Chiesa e quelle del vecchio re, e le avevano messe in vendita. Si dava via roba incredibile a pochissimo. I Cavour però non avevano soldi. Perciò Michele cercava un prestito.
Invece?
Jean de Sellon aveva tre figlie femmine. Nell’ordine: Vittoria, Adele ed Enrichetta. Le tenga a mente perché finiranno tutt’e tre a palazzo Cavour. Michele amoreggiò con Vittoria, poi sposò Adele, la seconda. Era di un paio d’anni più vecchia di lui e pasticciò col certificato di matrimonio perché la data di nascita non si capisse. La nonna Filippina aveva avuto l’ordine dal conte di Cavour - Bartolomeo - di accasare il figlio con una dote di 100 mila franchi almeno, «se no siamo rovinati». Adele ne portava 120 mila. Michele, nel dar notizia della sua intenzione di sposarsi, aveva rassicurato la famiglia di non essere «affatto innamorato della signorina Adele ed è proprio per questo che la preferisco come moglie. Conosco le sue capacità, le sue virtù, ma, come sapete, io mi trovo benissimo nella mia condizione di scapolo e non è per me che mi sposo, mentre è per me che desidero sposare quella là». I due poi andarono perfettamente d’accordo. Nel matrimonio combinato, o per interesse, c’è qualcosa di buono.
Le probabilità di soffrire o di finir male sono le stesse che col matrimonio d’amore.
Lo penso anch’io. Quanto alla sorella più grande, Vittoria, Filippina le trovò un marito torinese, il barone La Turbie, che era stato ambasciatore a Pietroburgo. La Turbie la gonfiava di botte. Nei primi otto mesi di matrimonio Vittoria aveva speso 100 mila franchi in sciocchezze. Napoleone in persona favorì la separazione. Poi nominò Filippina dama d’onore di Paolina e Vittoria dama di compagnia...
Già Paolina, che poi fece da madrina a Cavour. Che ci stava a fare a Torino?
Camillo Borghese, il marito, era stato nominato governatore del Piemonte, con uno stipendio di un milione l’anno e i tremila ettari della tenuta di Lucedio in regalo. Era la ricompensa per le opere d’arte che il principe aveva lasciato trasferire da Roma a Parigi. Le due donne di casa Cavour, da dame di compagnia, diventarono anche amiche intime di Paolina. Intanto Michele e Bartolomeo si fecero massoni. Michele fu nominato barone e primo ciambellano, con ottomila franchi di stipendio l’anno. Insomma, una gran carriera, per tutti quanti.
E alla caduta di Napoleone?
Bravo. I Cavour si trovarono come i fascisti nel 1946: cuore in gola e desiderio di sparire. Ma lo vedremo sabato prossimo.
Giorgio Dell’Arti