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 2010  febbraio 20 Sabato calendario

LA CALIFORNIA DELLE CASE ABBANDONATE

Le case pignorate dalle banche si riconoscono subito a Perris, capitale californiana della crisi subprime: sono quelle con il prato ingiallito e le erbacce che crescono nelle crepe della pavimentazione. Sono talmente tante da dare alla già brutta Perris, città dormitorio dell’entroterra californiano tra Los Angeles e San Diego, un look macabro e deprimente. Ma il Comune ha trovato il rimedio: spruzzare i prati con la vernice verde, un’idea venuta all’imprenditore David Milligan. Per tre dollari al metro quadrato, Milligan colora di verde l’erba rinsecchita, un espediente per attrarre potenziali acquirenti nei villaggi residenziali semidisabitati. «Gli affari mi sono andati bene all’inizio, ma ora la crisi è peggiorata al punto che nemmeno il Comune di Perris ha più soldi per pagarmi. Il business ripartirà, ne sono certo, ma ora sto andando a Las Vegas in cerca di altre opportunità. Lì la situazione immobiliare è altrettanto grave, e il clima è ancora più caldo. I prati ingialliti non mancano».
Il Comune di Perris non ha nemmeno più i soldi per pagare gli impiegati, obbligati a lavorare meno a salari più bassi, e si sta preparando al peggio: una nuova ondata di pignoramenti è prevista per il 2010, forse ancor più grave della prima. «La crisi subprime ha riguardato il segmento mediobasso del settore immobiliare», dice il professor Johannes Moelius dell’Università di Redlands. «La prossima crisi colpirà le case da mezzo milione, un milione di dollari, e creerà buchi ancor più grandi nei bilanci delle banche». Quest’anno infatti entra in scadenza un’immensa tranche di mutui a tasso variabile speculativi, i cosiddetti "option ARM". Sono mutui che permettono di pagare solo una porzione degli interessi nei primi cinque anni, e alla fine dei cinque anni la restante porzione viene aggiunta all’importo del mutuo. Se nel frattempo il valore della casa scende, l’importo del nuovo mutuo può superare di gran lunga il valore dell’immobile, e il debitore non ha più interesse a pagare le rate mensili.
Il 58% di questi mutui, una delle folli iniziative che hanno alimentato la bolla immobiliare, è stato erogato in California. Molti sospettano che una grossa fetta sia finita proprio nella zona di Perris,l’Inland Empire,una distesa di case costruite per lo più negli ultimi 10- 20 anni su 70mila chilometri quadrati abitati da 4 milioni di persone, quasi tutti pensionati o pendolari.
Di imperiale questa zona non ha nulla, anzi l’unico primato che vanta sin dal 2002 è quello di essere il peggior esempio di edilizia selvaggia del paese secondo l’organizzazione Smart Growth America: è una sterminata comunità- dormitorio- inquinata, desolata, attanagliata nel traffico - per chi lavora a San Diego, a Los Angeles o a Anaheim e preferisce stare in macchina quattro ore al giorno pur di farsi la villa.
E che villa. Le case monofamiliari costruite negli ultimi dieci anni in villaggi residenziali dai nomi esotici come Provence, Monserrat, Monument Ranch o Encanto sono principesche, con stucchi, soffitti di dieci metri, otto stanze e cinque bagni, un lusso per un’area dove il reddito medio è 23mila dollari, la metà della media statale. Un lusso che non ci si può permettere, e infatti qui la crisi subprime ha colpito con una violenza inaudita, i pignoramenti sono aumentati del 3.500% tra il 2005 e il 2008, da circa 450 a 115.000 all’anno, e nel 2009 sono saliti a 126mila.
La gente ha comprato case al prezzo medio di 410mila dollari (dati del 2007) senza deposito e senza pagare per intero gli interessi, nella speranza che i prezzi degli immobili continuassero a salire e i tassi rimanessero bassi all’infinito.
La bolla è scoppiata a fine 2007, la crisi subprime è esplosa nel 2008 trascinando nel fango l’intero sistema finanziario. E all’inizio del 2010 in un paese come Perris non c’è alcun segnale di ripresa. Mentre nella provincia di Los Angeles, per esempio, i prezzi medi delle case in gennaio sono saliti dell’8,3% e le vendite del 15,3%, nelle due province dell’Impero, Riverside e San Bernardino, i prezzi sono rimasti uguali e il numero di case vendute è addirittura sceso del 4,8 per cento.
I prezzi si sono stabilizzati dopo due anni in caduta libera grazie all’arrivo di acquirenti a caccia di occasioni, persone come Pablo Jimenez, pensionato proveniente dalla vicina Orange County. «Guardi cosa ho comprato con 265mila dollari, 350 metri quadri su due piani, sei stanze da letto più soggiorno, garage con due posti macchina. Questa casa ne valeva 500mila due anni fa», dice soddisfatto. Pablo ci ha dovuto mettere dei soldi, anche se la costruzione era recente. «Quando sono entrato ho trovato porte scardinate, armadietti distrutti a martellate, moquette squarciata, i muri imbrattati con secchiate di vernice nera. Sono stati i precedenti proprietari, pieni di rabbia contro la banca che li ha sfrattati».
Il vandalismo è diventato un vero problema a Perris e in tutti i paesi con un gran numero di case pignorate o costruite a metà e abbandonate. Molte case vuote vengono occupate da barboni, drogati o famiglie rimaste senza tetto. «Nella casa qui accanto, al numero 35216 di Portola Avenue, sono arrivate una sera sei famiglie messicane, e non sono più andate via. Non credo che sia casa loro», dice Pablo Jimenez.
Gli abusivi se non altro portano un po’ di vita in questa città fantasma. Fa specie quindi che non ci siano tanti cartelli "Vendesi" davanti alle case vuote. «Le banche hanno messo in vendita non più del 30% delle case pignorate: se il loro valore è inferiore all’importo del mutuo - spiega l’economista Brad Kemp della Beacon Economics- devono registrare in bilancio una perdita. E le perdite sono tali che la Federal Reserve può dichiarare le banche insolventi e chiuderle».Con l’arrivo della nuova ondata di pignoramenti prevista per quest’anno la situazione diventerà insostenibile, prevede Kemp, e molte altre banche finiranno a gambe all’aria.
Per gli abitanti di Perris ciò significa che centinaia di case andranno in rovina, perché ormai le banche senza soldi non si curano più neanche di tenerle in ordine. Un residente, il signor Mark McKinzie, ha lanciato il sito LenderOffender. com dove chiunque può denunciare alle autorità il proprietario di una casa in violazione delle ordinanze sull’apparenza degli immobili e dei giardini. I colpevoli sono sempre gli stessi: Bank of America, Deutsche Bank, Fannie Mae, IndyMac, Bank Lasalle, US Bank. Gli ispettori vanno in giro a dare multe, ma ormai non riescono più a tenere il passo con la mole di lavoro.