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 2010  febbraio 22 Lunedì calendario

Sancetta Mario

• Catania 20 novembre 1937. Magistrato. Della Corte dei Conti. Presidente della sezione regionale in Campania • «Inflessibile, Mario Sancetta, con i Comuni campani sotto la sua giurisdizione. Una bacchettata ad Acerra, una tiratina d’orecchi al sindaco di Montoro inferiore, una sculacciata a quello di Carbonara di Nola. [...]» (Sergio Rizzo, “Corriere della Sera” 20/2/2010) • «[...] figura sia tra gli amici sospetti degli “sciacalli” nell’inchiesta [...] sui lavori della Maddalena; sia tra i “referenti” dell’ex provveditore alle opere pubbliche Mauro Mautone, inquisito eccellente nell’istruttoria napoletana [...]» (Conchita Sannino, “la Repubblica” 14/2/2010) • «[...] magistrato [...] che le carte, con eufemismo, definiscono “soggetto poliedrico”. È un’appendice petulante della “cricca”. Di mestiere fa il “facilitatore”. Chiama, briga, sollecita il suo network di relazioni per spingere negli appalti che contano le imprese che fanno capo al “Consorzio stabile novus” di Antonio Di Nardo, l’anima nera della Banda, quella che profuma di mafia e camorra. [...]» (Carlo Bonini, “la Repubblica” 18/2/2010) • «Anche i lavori di ristrutturazione in casa [...] Sancetta, finiscono agli atti dell’inchiesta di Firenze. È il dipendente del ministero per le Infrastrutture Antonio De Nardo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei Casalesi e socio occulto di una società, a occuparsi personalmente che le opere vadano a buon fine; l’obbiettivo, secondo gli investigatori del Ros che hanno sottoposto ad intercettazione telefonica per tre anni tutti i protagonisti di questa vicenda, è quello di ottenere dal magistrato contabile, come contropartita, un interessamento per le sue attività imprenditoriali. A fare da tramite, tra Di Nardo e Sancetta è un imprenditore edile, Rocco Lamino, legato da rapporti di amicizia con entrambi. E Sancetta, che finirà poi indagato per concorso in corruzione, intercede in favore del costruttore. Almeno così gli riferisce [...]» (Val.Err, “Il Messaggero” 17/2/2010) • «“Perché qua bisogna buttarsi a capofitto”. A suonare la carica, nemmeno fosse un capo cordata, è [...] Sancetta [...] il 29 luglio 2009 [...] parla al telefono con [...] Lamino (“Lara costruzioni srl” e socio nel “Consorzio Stabile Novus” del funzionario delle Infrastrutture in odore di camorra Antonio Nardo). Il “piatto” ricco è l’Expo 2015 di Milano. La “cricca” degli sciacalli dell’Abruzzo lo sa bene: può essere una mangiatoia se possibile ancora più allettante dei lavori per la ricostruzione dell’Aquila. Sancetta: “Bisogna buttarsi a capofitto perché questi c’hanno i lavori dell’Expo, però non c’è scritto né che c’ha il nulla osta di segretezza”. Così dice, mostrandosi ottimista, in una delle tante conversazioni con Lamino. Il canale del magistrato per mettere in campo le imprese dell’amico costruttore nella partita del’Esposizione internazionale di Milano, è Michele Perini. Che è il presidente della Fiera [...]» (Paolo Berizzi, “la Repubblica” 19/2/2010).