22 febbraio 2010
Angelo Canavesi, 68 anni. Titolare da quarantun anni di un distributore Shell a Gorla Minore nel Varesotto, «persona stupenda», grande appassionato di montagna e corse in bici (suo padre Severino era stato un campione di ciclismo negli anni ’40, il fratello è presidente di un’associazione di corridori), sposato e padre di due maschi, il 17 febbraio aveva festeggiato i 31 anni di matrimonio e anche l’arrivo del primo nipotino, Alessandro
Angelo Canavesi, 68 anni. Titolare da quarantun anni di un distributore Shell a Gorla Minore nel Varesotto, «persona stupenda», grande appassionato di montagna e corse in bici (suo padre Severino era stato un campione di ciclismo negli anni ’40, il fratello è presidente di un’associazione di corridori), sposato e padre di due maschi, il 17 febbraio aveva festeggiato i 31 anni di matrimonio e anche l’arrivo del primo nipotino, Alessandro. La mattina di lunedì scorso stava ritirando dal self service i mille euro d’incasso del week end quando arrivò un balordo sul metro e 80 intenzionato a prendersi il denaro. Il Canavesi, che ai figli diceva sempre «se vi rapinano non reagite, la vita vale più dei soldi», probabilmente riconobbe l’aggressore che per questo gli sparò due colpi all’addome e poi, senza prendere un soldo, scappò a bordo della Fiesta rossa del morto. Il figlio Emanuele, che stava a poche decine di metri, corse verso il padre ma trovandolo sull’asfalto in una pozza di sangue potè solo gridare «hanno ucciso papà». Verso le 7.30 di mattina di lunedì 22 febbraio in un distributore Shell a Gorla Minore nel Varesotto.