20 febbraio 2010
Maria Cristina Schiani, 18 anni. D’origine colombiana, mora, minuta, graziosa, adottata in tenera età da due coniugi romani, la casalinga Antonietta e il bibliotecario Umberto che l’adoravano, studentessa «modello» del liceo classico Machiavelli nel quartiere San Lorenzo, «ragazza splendida, piena di amici», appassionata di musica e informatica, il sogno di diventare ostetrica, martedì scorso salutò tutta felice i genitori e il fidanzatino perché partiva per la sua prima gita con la scuola: andava a Londra, la sua città preferita
Maria Cristina Schiani, 18 anni. D’origine colombiana, mora, minuta, graziosa, adottata in tenera età da due coniugi romani, la casalinga Antonietta e il bibliotecario Umberto che l’adoravano, studentessa «modello» del liceo classico Machiavelli nel quartiere San Lorenzo, «ragazza splendida, piena di amici», appassionata di musica e informatica, il sogno di diventare ostetrica, martedì scorso salutò tutta felice i genitori e il fidanzatino perché partiva per la sua prima gita con la scuola: andava a Londra, la sua città preferita. Giovedì sera, a cena in albergo coi compagni e i professori, si lamentò di un forte mal di testa, quindi si alzò di scattò, imboccò la porta di una stanza, un’insegnante le corse appresso ma lei, più veloce, aprì una finestra e si buttò di sotto. Volo di sei piani. Sull’asfalto, in una pozza di sangue, prima di perdere conoscenza sussurrò: «Mamma, papà, dove siete?». Serata di giovedì 18 febbraio all’hotel Premier Inn a Putney Bridge, quartiere della zona sud-ovest di Londra.