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 2010  febbraio 20 Sabato calendario

ADDIO CD, LA MUSICA SUONA ONLINE, PER VOCE ARANCIO


Vinile, cassetta, cd, mp3. Cambiano i supporti della musica con l’avanzare del tempo e della tecnologia, cambia il modo di ascoltarla e quanto si spende per farlo.
Nel 2008 in Italia è stato venduto il 21% in meno di cd rispetto all’anno precedente. Il calo a livello mondiale è in media dell’8%.
Nel terzo quadrimestre 2009 il mercato discografico inglese ha fatto segnalare una flessione delle vendite nei negozi dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2008 (Reuters). Senza la corsa all’acquisto degli album di Michael Jackson subito dopo la sua morte e la pubblicazione della discografia rimasterizzata dei Beatles, la flessione sarebbe cresciuta fino al 13,9%, un dato analogo a quello dell’anno precedente (-14%).
New York non ha più un solo megastore musicale. Fallite le catene americane, nel marzo 2009 anche la Virgin di Sir Richard Branson ha chiuso il suo ultimo punto vendita nordamericano.
La musica si scarica semre di più in digitale da Internet, e anche i negozi si sono trasferiti online. Il successo è trainato dal lettore iPod della Apple. Contrariamente a qualsiasi altro lettore mp3, l’iPod non permette di operare direttamente sui file al suo interno; si può sincronizzare con il computer solo attraverso il software iTunes, sviluppato dalla stessa casa, tramite il quale si possono effettuare acquisti nel negozio di musica digitale online di Apple, iTunes Store.
La memoria di un iPod da 60GB equivale a quella di più di 45.000 floppy disk.
In Inghilterra e negli Stati Uniti, i rivenditori Apple offrono iPod ”refurbished”, ovvero rinnovati. I prodotti vengono revisionati e imballati con una garanzia standard completa, ma costano fino al 40% in meno. Questi prodotti sono talmente richiesti che, per esempio, in Inghilterra l’offerta si può visionare soltanto il mercoledì dalle 10 del mattino in avanti: http://store.apple.com/uk.
L’Australia è uno dei pochi paesi che ha chiuso il 2009 con un mercato discografico in crescita rispetto all’anno precedente (+4,8% in termini di fatturato, secondo i dati diffusi dall’associazione di categoria Aria). La musica digitale, dopo il lancio di MySpace Music e del Comes With Music di Nokia, è salita del 46% e ha un fatturato che tocca i 79,2 milioni di dollari australiani (70 milioni di dollari Usa).
In Australia tiene il mercato del cd, sostenuto da best seller come I dreamed a dream di Susan Boyle (oltre 560 mila copie vendute) e da un’affezione dei consumatori che non sembra essere svanita come in quasi tutto il resto del mondo (il calo nel fatturato, inferiore all’1%, è dovuto anche a una riduzione del prezzo medio al dettaglio). Il risultato globale del 2009, 446,1 milioni di dollari australiani (395 milioni di dollari Usa).
La vendita di musica digitale scaricata da Internet nel mondo è cresciuta del 12% nel 2009, per un totale di 4,2 miliardi di dollari (Rapporto 2009 dell’International Federation of the Phonographic Industry).
Il canale digitale oggi rappresenta il 27% della vendita globale di musica. Rispetto agli ultimi anni, però (+30% nel 2007, +25% nel 2008), la crescita ha subito una leggera frenata.
Nonostante le vendite digitali siano cresciute a livello globale del 940% dal 2004, il fatturato totale della musica è sceso di circa il 30% nello stesso arco temporale.
Uno studio di Capgemini rivela che il 70% di tutta la musica consumata in Usa, Francia, Gran Bretagna e Francia deriva dal canale digitale, ma i ricavi da piattaforme digitali contano solo per il 35% delle entrate delle industrie.
Copiare e scaricare la musica non è illegale. Illegale è impossessarsi di materiale protetto da copyright che non si è acquistato legittimamente, e anche distribuire materiale protetto da copyright seppur acquistato legittimante.
Si può: copiare la propria collezione di musica sul proprio computer e sul proprio lettore digitale. Non si può: copiare la propria collezione sul computer o sull’iPod di altre persone.
Sono circa 400 i servizi attivi in tutto il mondo che offrono musica scaricabile legalmente su Internet. Nel 2003 erano poco meno di 50. Vendono gli album ma anche le singole tracce da scaricare e conservare; altri offrono accesso illimitato a un archivio dietro pagamento di una quota mensile.
Hewlett-Packard, il più grande produttore di computer al mondo ha annunciato il lancio in Europa di un nuovo programma per l’ascolto della musica, realizzato in partnership con Omnifone. Si chiamerà MusicStation Desktop e sarà preinstallato su 16 modelli di pc fissi e portatili venduti nel vecchio continente. Dietro pagamento di una quota fissa mensile (9,99 euro), si potrà scaricare sul proprio pc un numero illimitato di file, da scegliere in un catalogo di oltre 6 milioni di tracce. prevista la possibilità di effettuare il download di dieci tracce al mese senza restrizioni (in modo da poterle esportare anche sul lettore mp3).
Il 95% della musica scaricata sui pc di tutto il mondo proviene da fonti illegali.
Il file-sharing P2P (peer to peer) è il concorrente principale della vendita di brani on line, una tecnologia che permette agli utenti di tutto il mondo di condividere i rispettivi file via Internet. Chiunque installi un programma P2P può accedere a una cartella condivisa di chi utilizza un programma simile.
Il P2P non è legale, perché si scarica o condivide materiale protetto da copyright. Napster è stato il primo sistema di peer to peer di massa nato nell’autunno del 1999. Nel luglio 2001, un giudice ha ordinato ai server Napster di chiudere l’attività a causa della ripetuta violazione di copyright.
Il file-sharing illegale in Spagna è praticato dal 32% degli utenti di Internet, più del doppio rispetto al tasso europeo del 15% (Jupiter Research, 2009).
In rete si trova anche musica scaricabile gratuitamente e legalmente: singole tracce diffuse dalle case discografiche a scopo promozionale, per esempio, e canzoni di musicisti poco noti cui interessa far conoscere la propria musica.
Su www.garageband.com si può andare alla scoperta della musica indipendente e effettuare download liberamente. Il sito www.altsounds.com ha molti contenuti in streaming, ma mp3 di qualità, gratuiti o da acquistare a partire da 0,50 euro. Uno degli indirizzi più completi, con mp3 scaricabili gratuitamente, possibilità di usufriure di radio, brani in streaming e video degli artisti più famosi di ieri e di oggi, con classifiche e gruppi di ascolto, è www.lastfm.it.
Per acquistare l’ultimo cd di Gianluca Grignani, Romantico rock show (Sony BMG):
- nei negozi 18,90 euro;
- sul sito www.bol.it 16,40 euro + spese di spedizione.
Per comprarne la versione digitale:
- su iTunes 10,90 euro (versione Deluxe che comprende un video);
- su it.7digital.com 9,49 euro.
iTunes Music Store offre a chi usa l’iPod la soluzione 0,99࿬ a brano.
La Deutsche Grammophon, etichetta discografica tedesca di riferimento nel panorama della musica classica, ha pubblicato negli ultimi sessant’anni le registrazioni dei più celebri direttori d’orchestra e solisti. Sul suo sito da qualche tempo si può acquistare pressoché l’intero catalogo, dalla traccia audio (il singolo movimento di una sonata o di una sinfonia) all’intero album in file mp3. Non è sempre disponibile invece il cd corrispondente.
Un esempio dal catalogo Deutsche Grammophon: Sinfonie n°5 e n°7 di Beethoven, Berliner Philharmoniker diretti da Herbert von Karajan
- cd: 6,99 euro + spese di spedizione;
- download dell’album in file mp3: 6,99࿬;
- ascolto in streaming per 7 giorni: 0,99࿬;
- acquisto dei singoli movimenti in mp3: da 1,29 a 2,69 ࿬.
Negli ultimi tre anni il mercato dei dischi in vinile è quasi triplicato. La percentuale di crescita, però, corrisponde a una quota di mercato trascurabile, di fatto inferiore all’1%.
Il ritorno del vinile, supporto che sarebbe dovuto già scomparire, come è successo per l’audiocassetta, è legato alla nicchia dei collezionisti e degli audiofili, appassionati che spendono anche decine di migliaia di euro per allestire impianti hi-fi di pregio acustico. I puristi cercano un suono che non ritrovano nella freddezza digitale del cd, acquistando in fiere e mercati o sulla Rete gli album stampati in era "analogica" (prima della metà degli anni ’90) o comprando a caro prezzo i classici ristampati su vinile pregiato da 180 e 200 grammi.
«I dischi moderni sono atroci. Oggi non puoi fare un disco che suoni come quelli che ascoltavo e amo ancora» (Bob Dylan).
Le major continuano a far uscire Lp e le grandi catene di vendita in Italia (Fnac, Mediaworld, Ricordi) appoggiano l’iniziativa: dalle uscite dei generi come punk o hardcore, fino alle riedizioni e pubblicazioni di ristampe di dischi storici degli anni ’70 (tra cui Banco del Mutuo Soccorso, De André e Mina). I prezzi oscillano tra i 20 e i 30 euro, contro i 10-15 euro del cd.
La più grande collezione privata di dischi si ritiene appartenga a Stan Kilarr di Klamath Falls, Oregon. Comprende circa 500.000 dischi. Il più grande archivio di dischi è quello dell’inglese Bbc, con oltre 1 milione di dischi.
Il più grande negozio di dischi (http://hmv.com/hmvweb/home.do) è stato aperto il 24 ottobre 1986 in Oxford Street, a Londra. Ha una superficie di vendita di 3.400 metri quadri.
Il 90% della produzione discografica stampata oggi in Italia, riguarda i dischi-mix da discoteca e per ognuno di questi, la tiratura non supera le 300 copie a disco.
Il primo cantante solista a vendere oltre 1 miliardo di dischi è stato Elvis Presley. L’artista donna che ha venduto più dischi di tutti i tempi è Madonna, con una cifra superiore a 100 milioni di copie. I Beatles con oltre 1 miliardo fra dischi e cassette, sono il gruppo che ha stabilito il record di vendite in assoluto. L’album Thriller di Michael Jackson, risulta essere il 33 giri più venduto di tutti, con oltre 47 milioni di copie.
La canzone più venduta in assoluto è White Christmas (Bianco Natale), di Irving Berlin. Solo la versione di Bing Crosby ha venduto oltre 30 milioni di copie, le altre versioni superano i 100 milioni.
La radio via Internet funziona grosso modo come quella vera e propria, con una scelta infinita. Le radio online sono principalmente in streaming, possono cioè essere ascoltate ma non scaricate.
Gli abbonati alla radio in Italia nel 1927: 40.778. Nel 1958 sono 6.041.863. Nel 1954, anno di inizio delle trasmissioni televisive Rai, gli italiani abbonati alla radio sono 5.391.274, alla televisione 88.118. Nel 1984 gli abbonati radio sono 368.332, quelli tv 13.951.161.
Tra novembre e dicembre 2009 gli ascoltatori delle radio italiane sono stati 39.301.000. Le più ascoltate: Radiouno (6.279.000), Rtl 102.5 (5.534.000), Radio Deejay (5.216.000).
Sul sito www.leradio.com si possono trovare i link per migliaia di radio da ascoltare online, quelle italiane dalle piccole regionali come Modena Radio City (http://www.modenaradiocity.it/) alle nazionali come Radio 101 (http://www.r101.it/homepage), straniere come la francese Chéri Fm (http://www.cheriefm.fr/) o come la cilena Corazon (http://www.corazon.cl/), universitarie come Radio Bocconi (http://www.radiobocconi.it/) o Libertà di Frequenza (http://147.163.115.71/ldf/).
Podcast: diffondono trasmissioni registrate come file mp3. Sono gratuiti e trattano principalmente contenuti parlati (attualità, cucina, poesia). Su audio.weblogs.com si possono sfogliare gli ultimi Podcast inseriti online.
Fondata nel febbraio del 2005, YouTube, la più famosa community di video online, consente alle persone di guardare, commentare e condividere video originali creati dagli utenti ma anche video musicali messi online in appositi canali dalle case discografiche stesse, come la Emi (http://www.youtube.com/user/emimusic?blend=4&ob=4&rclk=cti).