Varie, Roberta Mercuri, 20 febbraio 2010
Italiani che fanno ginnastica in casa: circa 700 mila, il 3,9 per cento di quanti praticano uno sport (dall’indagine Istat ”La pratica sportiva in Italia”)
Italiani che fanno ginnastica in casa: circa 700 mila, il 3,9 per cento di quanti praticano uno sport (dall’indagine Istat ”La pratica sportiva in Italia”). La moda della ginnastica in casa fu lanciata da Jane Fonda, con le videocassette di aerobica, agli inizi degli anni Ottanta. Oggi i dvd dedicati alle attività fisiche da salotto sono centinaia, ad esempio Nestlè li regala nelle confezioni di cereali Fitness. Anche Internet è piena di lezioni di ginnastica, alcune gratis, altre a pagamento, per tenersi in forma e bruciare grassi senza muoversi da casa (alcuni indirizzi su: www.thinqfitness.com). La Danone, sul sito www.activia.it, offre la possibilità di ricevere gratuitamente un programma di due settimane con dieta ed esercizi fisici. L’azienda Technogym, leader del mercato degli attrezzi sportivi, ha piazzato nel mondo, in abitazioni private, circa 20 mila palestre. In Italia l’attrezzo più venduto è il tapis roulant, seguito dalla cyclette e dai nuovi modelli come il Kinesis Personal che permette di eseguire oltre 2300 esercizi in meno di un metro quadrato. Tra le nuove invenzioni per l’home fitness c’è XFit: sembra un armadio, ma una volta aperte le ante viene fuori un’elegante spalliera imbottita e dotata di elastici (per far lavorare la parte superiore del corpo come pettorali, dorsali, braccia) e cavigliere (glutei, gambe). Non solo: come in un gioco di scatole cinesi, all’interno dell’armadio spunta un tapis roulant con console per visionare il proprio allenamento (velocità, inclinazione, tempo, distanza, calorie consumate, battito cardiaco) e pure un televisore Lcd da 19 pollici con lettore cd e dvd integrato. Finita la sessione di allenamento, si chiudono le ante (c’è posto anche per riporre asciugamani, scarpe da tennis e abiti) e il salotto torna quello di prima. Prezzo: 4.500 euro (la griffe Fendi ha commissionato per i suoi clienti gli XFit loggati). Vip che hanno la passione dell’home fitness: George Clooney ha dotato tutte le sue case, da Hollywood a Laglio, di palestre; Giorgio Armani possiede un attrezzo casalingo che consente di svolgere fino a 250 esercizi diversi; Flavio Briatore si è fatto installare tre palestre casalinghe: una nella casa di Londra, una nella villa di Malindi, in Kenya, un’altra sullo yacht Force Blu One; Matteo Marzotto utilizza, tra l’altro, un tapis roulant multisensoriale dotato di computer, dvd e aromaterapia; Alessia Marcuzzi, per ragioni di spazio, ha scelto un tapis-roulant modello pieghevole. Negli Stati Uniti il giro di affari legato all’home wellness è stimato attorno ai 4 miliardi di dollari. Secondo un’indagine dell’associazione Consumers Reports, però, il 40% dei clienti dell’home wellness confessa di aver utilizzato le macchine meno del previsto. Uno studio pubblicato sulla rivista degli psicologi americani Annals of Behavioral Medicine ha analizzato il comportamento di coloro che hanno la palestra a casa. Risultato: si allenano meno di quelli che per fare sport escono di casa. Non solo, dopo una prima fase di euforia dovuta alla novità, si stancano e abbandonano del tutto. Lo studio ha coinvolto 205 sedentari di età adulta: alla fine dell’anno la maggior parte degli acquirenti di macchine aveva gettato la spugna. David Williams, professore associato di psichiatria e comportamento umano dell’Alpert Medical School della Brown University: «Non è corretto affermare che la palestra a domicilio non serve. Allenarsi in teoria potrebbe risultare più semplice, ma l’elemento fondamentale è la motivazione interiore. Solo se siamo davvero determinati la ginnastica casalinga ha senso». Francesca Martini, sottosegretario al ministero del Welfare, ex campionessa regionale di nuoto, ex vice-campionessa nazionale di lancio del disco: «La mia cyclette è in garage. Capita nella vita di prenderne una. L’ho usata sì e no un paio di volte. Preferisco correre, giocare a tennis, andare in piscina. E poi attenzione alla pubblicità ingannevole che accompagna alcuni di questi prodotti. Vengono propagandati da donne o uomini con corpi scolpiti che fanno immaginare chissà quale traguardo. Non finirò mai di ripeterlo. La forma si costruisce soltanto perseguendo stili di vita corretti che prescindono dunque dall’equipaggiamento». Julie Imperiali, coach di Nicolas Sarkozy e Carla Bruni, allena gli sportivi via mail con video ed esercizi personalizzati individuati dopo un questionario dettagliato. In America è stata sperimentata, per uno studio pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine, la dieta via e-mail. Al test sono stati sottoposti 787 impiegati dai 19 ai 65 anni di un’azienda di Oakland, in California. Dopo alcuni questionari sugli stili di vita, i partecipanti hanno ricevuto messaggi dietetici con piccoli traguardi giornalieri e settimanali da raggiungere. Risultato: i sovrappeso iscritti alle e-mail salutiste dopo 16 settimane sono diventati più attivi con 30 minuti a settimana dedicati a un moderato esercizio fisico e 12,5 minuti settimanali in più dedicati al fitness vero e proprio. Inoltre hanno cominciato a nutrirsi meglio con porzioni maggiori di frutta e verdura. Barbara Sternfeld, ricercatrice del Kaiser Permanente Northern California Institute di Oakland, ha spiegato che il metodo funziona perché semplice: «Si suggeriscono obiettivi minimi: uno snack di frutta o verdura almeno tre volte alla settimana, una passeggiata di dieci minuti nella pausa pranzo, la spesa a piedi lasciando l’auto in garage». Per allenarsi in salotto vanno molto di moda i videogame «attivi», cioè quei giochi che permettono di mimare attività sportive saltellando su apposite pedane o tappettini. La console più famosa è la Wii di Nintendo (arrivata in Italia nel 2007) da abbinare a una pedana senza fili, la balance board, che registra peso e spostamenti dell’utente, guidandolo passo passo in una serie di esercizi per la mente e per il corpo: si può perdere peso (tra le prove proposte c’è la corsa, lo step, la danza, il pugilato ecc.), potenziare i muscoli o dedicarsi allo yoga. I fitness game più innovativi. Wii Fit Plus (Nintendo): oltre 60 esercizi e un personal trainer virtuale che guida gli sportivi digitali alla forma fisica, da utilizzare in abbinamento alla pedana balance board. Prezzo: gioco più pedana 99 euro (solo gioco 19,90 euro); Sport active personal trainer (Electronic Arts): grazie alla fascia per le gambe e all’estensore che dialogano con la Wii, il gioco è in grado di capire se i movimenti proposti sono effettuati correttamente o no. Prezzo: 54,99 euro; Your shape (Ubisoft): primo fitness game dove non ci sono controller, pedane e altre periferiche di gioco, ma solo una webcam che realizza scansioni tridimensionali e in tempo reale del corpo del giocatore e dei sui movimenti, ricreandolo sullo schermo della Tv. Ci si vede sullo schermo del televisore, e un personal trainer virtuale è in grado di verificare e correggere gli eventuali errori nell’esecuzione dell’esercizio mentre lo si sta facendo (il gioco si basa su tecnologie di ultima generazione sviluppate dal Mit di Boston e utilizzate dalla Nasa per simulare i movimenti e l’attività fisica degli astronauti all’interno delle navicelle e delle stazioni spaziali). Prezzo: 59,99 euro. New U fitness first personal trainer (Leader): studiato insieme alla più grande catena di centri fitness al mondo, questo titolo abbina al classico allenamento da salotto una serie di consigli per una corretta alimentazione, con tanto di lista della spesa e 130 ricette dietetiche. Prezzo: 39,90 euro. Cyberbike (Bigben Interactive): una cyclette in piena regola, con corredo di freni, che permette di guidare quattro biciclette virtuali. Si va sott’acqua, sulla terraferma o sospesi in aria e si corre su 18 circuiti. Mentre si pedala, inoltre, si raccolgono i rifiuti. Prezzo: 149 euro. La console Wii di Nintendo (199 euro) è stato uno dei regali più scambiati del Natale 2009, tanto da far registrare il record di vendite di otto milioni di pezzi nella sola Europa. Console Wii vendute nel mondo dal novembre 2006 a oggi: 67 milioni (in Europa, 20 milioni). La Westin ha dotato dieci dei suoi alberghi di Wii Fit e Wii Sports. Almeno dieci persone alla settimana finiscono in ospedale in Inghilterra, lamentando dolori atroci alla spalla destra o alle ginocchia. Colpa di un uso smodato, e sbagliato, della console Wii. A lanciare l’allarme sono stati i medici del servizio sanitario inglese e, in particolare, il reumatologo Dev Mukerjee del Broomfield Hospital di Chelmsford, nell’Essex: «Parecchi vengono in ospedale dopo aver giocato a tennis o essersi allenati nella corsa, due specialità che comportano movimenti improvvisi e torsioni anche violente, per le quali sarebbe necessaria un’adeguata preparazione. C’è stato un aumento enorme dei traumi legati alla Wii e ad esserne colpiti non sono solo i ragazzini fra gli 8 e i 13 anni, ma anche gli adulti. I pazienti lamentano spesso infiammazioni alla spalla o al polso e non è escluso che questo tipo di attività sportiva possa poi causare danni peggiori, come reumatismi e artrosi in età avanzata». Anche le ginocchia non sono immuni da rischi, tanto che in Inghilterra un particolare tipo di infortunio al legamento del ginocchio è stato soprannominato Wii-knee. Prima di giocare alla Wii, consiglia il medico, meglio dunque riscaldarsi un po’, esattamente come si fa quando si va in palestra o si fa jogging. Ricercatori del National Institute of Health and Nutrition di Tokyo hanno analizzato i benefici per il cuore dei fitness game. La ricerca (finanziata dalla Nintendo e condotta su 12 uomini e donne tra 25 e 44 anni) ha dimostrato che giocare con Wii Sport o Wii Fit equivale a compiere un esercizio fisico di intensità moderata, ideale per mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio. Un gruppo di ricercatori della Liverpool John Moores University ha messo a confronto l’energia consumata con alcuni sport virtuali della Wii e con i corrispondenti sport reali. Nel caso del bowling c’è poca differenza: 730 chilojoule all’ora (Kj/h) con Wii contro 800 Kj/h con il lancio della sfera sul vero parquet. La differenza è più marcata per il tennis: 750 Kj/h con la console al posto di 1330 Kj/h per un incontro sotto rete in doppio. Per la boxe tra le due attività c’è un abisso: 730 Kj/h contro 1600 Kj/h per l’esercizio con il sacco e 2410 Kj/h per un allenamento in guantoni con lo sparring.