Lettere ricevute da GdA il 26/1/2010 dopo il pezzo sullo smog a Milano (vedi uscite Gazzetta), 26 gennaio 2010
Caro sig. Dell’Arti mi spiace dirLe che il Suo pezzo di oggi sull’inquinamento rivela una superficialità di giudizio e una mancanza di informazioni piuttosto deludenti
Caro sig. Dell’Arti mi spiace dirLe che il Suo pezzo di oggi sull’inquinamento rivela una superficialità di giudizio e una mancanza di informazioni piuttosto deludenti. Eppure basterebbe documentarsi, per esempio leggendo i documenti ufficiali di ARPA e AMAT sullo stato dell’aria del comune di Milano (La rimando ai rispettivi siti) per capire che la pianura Padana soffre di una delle peggiori situazioni orografiche del pianeta (venti insufficienti, stabilità climatica, diminuzione dei giorni di pioggia) il termine smog (fusione di smoke e fog) non significa nulla: se parliamo di inquinamento e di fonti emissive dobbiamo considerare i singoli inquinanti, e , possibilmente, le loro interazioni l’esame delle fonti emissive per il particolato ci dice chiaramente che il traffico è responsabile di una buona parte, ma certo non di tutto, il livello di particolato. Il riscaldamento, lo sanno tutti, gioca un ruolo importante. Peraltro ci sono distinzioni importanti circa le fonti emissive di PM10, PM2,5 e polveri ultrafini ancora, l’esame chimico-fisico degli inquinanti a Milano indica chiaramente che almeno il 30 % del particolato a Milano proviene da "fuori" Milano, particolarmente le polveri più sottili, e quindi più dannose, che hanno un maggiore tempo di permanenza in aria. E’ ovvio che confrontare i dati della centralina del Verziere non ha nessun significato, chimico, fisico o epidemiologico allo stesso modo, è inaccettabilmente superficiale confrontare i dati delle polveri senza tener conto delle differenze che ci sono state in temperatura, umidità, venti, ecc. gli studi più moderni danno sempre meno importanza alle "dimensioni" del particolato, bensì al numero ed alla composizione chimica delle particelle l’analisi dei risultati delle varie targhe alterne/domeniche a piedi è patetico e comico nello stesso tempo. Non solo l’inquinamento si riduce solo in caso di pioggia (e in qualche caso si è addirittura elevato...), ma nelle settimane di targhe alterne la riduzione del traffico, accettabile al lunedì, cala vistosamente nel corso della settimana, sino ad essere quasi inesistente al venerdì, segno che i Milanesi arrabbiati in realtà se ne "fregano" delle proibizioni, visto che poi non ci sono controlli. E le mamme "arrabbiate" continuano a portare un bambino per volta a scuola con i SUV... In tutto questo, lo sa anche Lei, l’Ecopass gioca solo a livello pre-elettorale, e questo è l’unico punto che mi sento di condividere nel Suo articolo. Prendersela con le deroghe poi non esiste: anche a Londra, dove come sa le restrizioni della pollution charge sono assolute, è migliorato il traffico, ma non la pollution, per gran parte dei motivi che ho appena elencato. Tutte queste informazioni sono pubbliche, a disposizione di chiunque voglia informarsi correttamente. ma certo non fanno notizia né titoloni. Tutto questo naturalmente senza sminuire i danni per la salute dell’inquinamento, danni che il Comune sta studiando seriamente con la serie di iniziative del progetto Prolife. Ma anche il fatto che il Comune studi seriamente il problema non fà notizia né tantomeno scandalo, e certo non serve dal punto di vista elettorale di chi strepita... Saluti Enzo Miranda Caro Dell’Arti, anche se non ci conosciamo, dopo 17 anni di Gazzetta mi permetto di darti del tu . Vorrei rispondere all’interrogativo che ti poni sulla rosea di oggi. Forse non sai che il traffico automobilistico (sono dati del C.N.R.) contribuisce alla fo rmazione dello smog in misura non superiore all’8/12 per cento. Le vere, grandi fonti di inquinamento sono industrie ed impianti di riscaldamento non a norma. Q uindi non prendendo misure demagogiche (come stop alle auto o targhe alterne) no n si fa altro che aggirare il problema. Forse a Milano lo hanno finalmente capito. La realtà è che finora i solo provved imenti in Italia sono stati presi contro l’automobile, ovviamente con risultati insignificanti (notissimo il caso di Vicenza dove, dopo tre giorni di stop alle auto, lo smog è aumentato!). Ma nessun governo, nè di destra nè di sinistra, fin ora ha avuto il coraggio di prendere di petto il problema, che imporrebbe costi enormi. Più facile fermare le auto, accontentando poche frange di verdi (i cui v oti spesso servono a formare le maggioranze). E tutto resta come prima. Grazie dell’attenzione Salvatore Lo Presti TORINO Buon giorno, sono in massima parte d’accordo con lei sul fatto che i mancati interventi a favore della riduzione delle emissioni sia in massima parte dovuto alle beghe elettorali vista la scadenza di aprile, ma questa situazione è sempre presente in qualsiasi scelta da parte delle varie amministrazioni e applicata a tutti i livelli, basta vedere cosa succede per tanti aspetti della nostra vita sociale (eutanasia, immigrati, clandestini, coppie di fatto-gay, ecc. ecc. ecc.) Come non ricordare formigoni che 5 anni fa prometteva distributori d’idrogeno ogni dove............. Quello che invece non mi trova concorde con Lei, è il paragonare le diesel euro4 senza filtro, alle euro zero. Le varie classi euro, prevedeno le emissioni massime di tutte le sostanze inquinanti, se una diesel euro 4 si attiene a questi limiti, ovviamente sulla carta perchè le prove di omologazione sono ridicole ma questo vale per tutti, è sicuramente più pulita di un euro zero che aveva, diciamo così, emissioni non limitate. E che dire poi dei filtri retrofit che hanno avuto un iter burocratico incredibile fra leggi, decreti e omologazioni e tutt’ora non sono disponibili per gli utenti normali ma solo per alcune categorie merceologiche, che fa fiutare la puzza di lobbies in quanto uno con 600 si mette a posto e non compera una molto più remunerativa auto nuova.......... E che dire inoltre dei filtri antiparticolato installati di serie che al momento della rigenerazione sminuzzano ancora di più il particolato rendendolo più nocivo? Morale, per adesso secondo me, non se ne può venire fuori. Ma accetto controcritiche. Cordialmente Doriano Zacchilli Pavia