Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 19 Venerdì calendario

LETTERE - QUANDO GADDA SCRIVEVA DAL FRONTE NEL ’15-’18

Sul fronte italiano della Guerra ’15-’18 Carlo Emilio Gadda, che a quel tempo era sottotenente del 5° Reggimento alpini, scriveva che la defecazione militare forniva uno spaventoso scorcio del carattere nazionale. «Merda di ogni dimensione, forma, colore, granatura e consistenza è sparsa ovunque in vicinanza del campo» scriveva con tono sconfortato «gialla, nera, cenere, nerastra, bronzea, liquida, solida». Incredibilmente i soldati non si avvedevano di quanto rendessero inutilmente sgradevole la vita di tutti, se stessi compresi, non usando le latrine. E definiva l’incapacità cronica di cogliere gli effetti più ampi delle loro azioni «egoismo cretino».
Penso che dopo 100 anni, anche se i residui lasciati in campo sono di natura diversa, quel carattere egoistico descritto da Gadda non sia cambiato.
Luciano de Rugna - lucianoderugna@gmail.com