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 2009  febbraio 24 Martedì calendario

Belen Rodriguez Mia sorella Cecilia è una bambina. La ”mia bambina”. Da alcuni mesi è qui in Italia con me e sto recuperando tutto il tempo perduto in questi anni, quando io giravo il mondo per lavoro e lei era in Argentina con la nostra famiglia, e non l’ho vista crescere

Belen Rodriguez Mia sorella Cecilia è una bambina. La ”mia bambina”. Da alcuni mesi è qui in Italia con me e sto recuperando tutto il tempo perduto in questi anni, quando io giravo il mondo per lavoro e lei era in Argentina con la nostra famiglia, e non l’ho vista crescere. Cecilia è una ragazza pura, senza malizia, che non si cura dei giudizi degli altri. La ”Milano da bere”, per capirci, le sta sulle scatole. E non sa fingere, per questo non ha ancora confidenza con la tv, non riesce a recitare una parte. Le piace molto la moda. Anche perché, credetemi, lei è più bella di me. Belen. Che ricordo hai della nostra infanzia? Cecilia. «Da bambina non volevi mai giocare con me perché ero troppo piccola e dormivi con una scopa accanto al letto perché russavo. Mi dicevi: ”Se fai rumore mentre dormo, guarda che la uso”. Non lo hai mai fatto. Ma io ci credevo!». Belen. Lo so, ma prima che arrivaste tu e nostro fratello io avevo una cameretta tutta mia, da principessa. Poi siete nati tu e Jeremias e vi hanno messo nella mia stanza, in un letto a castello. Facevate un sacco di baccano, mi svegliavate la mattina presto. E sai bene che io posso fare a meno di tutto, ma non di dormire. Per questo mi sono inventata il trucchetto della scopa” Cecilia. «Oggi, però, sei una sorella, una mamma, un’amica. E mi dai sempre consigli. Mi dici che devo essere più sexy. Ma non ci riesco, dev’essere una cosa che hai dentro. Mi piace essere guardata ma, se provo a essere ciò che non sono, divento ridicola». Belen. Tu, secondo me, sei sexy da morire. La sensualità è una cosa innata, non si può fingere. E non è un vestito, ma un modo di muoversi tutti i giorni. E tu ce l’hai. Solo che non sei maliziosa davanti alla telecamera, il mio è un consiglio professionale: quando hai un obiettivo davanti devi giocare a sedurre. Comunque, anche tu mi dai consigli. Sei più piccola, eppure a volte sei tu che correggi me. Cecilia. «Cerco di aprirti gli occhi sulle persone, a volte ti fidi di chi non ti dovresti fidare. E poi mi dai ragione». Belen. Vedendo la nostra foto al mare, qualcuno si chiederà: chi è la più bella? Cecilia. «Da piccola ero più bella io. Tu eri troppo magra e tutta scura: papà ti chiamava ”la formica”. Poi, a 15 anni, sei sbocciata, mentre io ero grassottella. Hai un viso da adulta, che ti rende sensuale. Io, è vero, sembro ancora una bambina. Ma ho un buon rapporto con il corpo. Faccio palestra e sto attenta alla dieta. Pensavo di avere imbarazzo a spogliarmi, invece non mi vergogno». Belen. Da bambina eri bellissima, e lo sei anche adesso. Ho visto spesso sorelle in competizione, ma non è il nostro caso. Se potessi, ti darei tutto quello che ho. Cecilia. «No, grazie, non voglio la tua popolarità! Sei partita per l’Isola senza nulla, sei tornata che avevi troppo! Non puoi uscire di casa che ti chiedono l’autografo. Già faccio fatica adesso che tutti mi scambiano per te e non ci credono che sono tua sorella». Belen. Ti ricordi la prima volta che siamo andate insieme in televisione? Cecilia. «Sì, nell’aprile del 2008, a I raccomandati. Dovevo ballare il tango, ma sono l’unica argentina a non saperlo fare, e non capivo la lingua. Ora vado a scuola di danza, parlo meglio l’italiano, e sono in un programma in onda su Odeon tv che si chiama L’arte del sorriso». Belen. Come ci definiresti? Cecilia. «Tu sei generosa e divertente, anche se hai un carattere difficile, se ti svegli con la luna storta sono guai. Io sono equilibrata ma sono troppo dipendente dalle persone». Belen. Sarai dipendente, ma con gli uomini sei molto esigente. Appena conosci uno e questo ti chiama, sei seccata. Cecilia. «Non riesco a trovare un uomo che mi interessi. Sarà perché ho davanti il modello di te e Fabrizio (Corona, ndr), e cerco uno che sappia sorprendermi come lui. Te lo dico sempre: ”Se non lo sposi tu, lo sposo io”. Ora sono single da sette mesi. Il sesso per me è importante, ma si può vivere anche senza: non riesco ad andare con qualcuno tanto per andare e non mi fido molto degli altri, ho paura che mi cerchino perché sono tua sorella». Belen. Lo so, a te piacerebbe uno come Fabrizio, e lui ti vuole bene come un padre. Lui è un uomo incredibile, mi pesa solo il fatto che sia stato sposato e sia già papà, ma io e lui ci completiamo: io sono più pazza di lui, lui è quello che mi tiene in equilibrio. Cecilia. «Lui è quello che mi piace di più fra i fidanzati che hai avuto. Lo dico perché li ho conosciuti tutti e cinque: il primo era matto, il secondo era troppo serio, il terzo l’ho visto poco. Poi c’è stato Marco (Borriello, ndr) e, infine, Fabrizio. Io ho avuto due fidanzati. Il primo è durato quattro anni, ma era troppo tranquillo; il secondo è durato tre mesi». Belen. E pensare che in Argentina le ragazze, alla nostra età, hanno già dei figli… Cecilia. «Tu ”tieni voglia”, avrai una famiglia con Fabrizio, ma ora devi pensare al lavoro. Io voglio diventare zia e poi avere due femmine e un maschio, come nella nostra famiglia». Belen. Lo so, abbiamo questo desiderio innato di essere mamme, anche perché abbiamo una mamma giovane che è fantastica, le possiamo raccontare tutto. Tu mi chiedi ogni giorno quando avrò un figlio. Saresti una zia eccezionale, ma anche una mamma fantastica. Cecilia. «Adesso ti faccio io una domanda. Com’è nata l’idea di andare a Sanremo a cantare con Toto Cutugno?». Belen. Lui mi cerca da una vita, io sono sempre impegnata. Poi Lucio Presta, il mio agente, mi ha detto: ”Ti fidi di me? Prendi un secondo e conosci Toto”. Ho trovato una persona incredibile, ho ascoltato la canzone e mi sono emozionata. Sul palco dell’Ariston avrò una paura terribile. Ma la mia voce e quella di Toto si incastrano bene, abbiamo una tonalità bassa. Mi rappresenta il suo modo di scrivere, l’Italiano è l’inno degli italiani all’estero, la conosco a memoria. Belen Rodriguez, Testo raccolto da Valerio Palmieri.