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 2010  febbraio 17 Mercoledì calendario

LA FIGLIA DI ECO TRA LE FONTI DEGLI AFFARISTI IN CARCERE

La cricca degli appalti pubblici
guidata da Angelo Balducci e di cui era sodale l’imprenditore Diego Anemone aveva anche un canale privilegiato per conoscere in anticipo articoli che sarebbero stati pubblicati sul loro conto dal gruppo Espresso-Repubblica. Una talpa davvero insospettabile, anche se dal cognome pesante: si tratta dell’architetto Carlotta Eco, una dei due figli di Umberto Eco, autorevolissima firma sia dell’Espresso che di Repubblica. Ad utilizzare Carlotta come esca è un attore, Patrizio La Bella, amico e collega del figlio di Balducci, Lorenzo. proprio La Bella a telefonare il 12 gennaio 2009 a papà Balducci per annunciare l’aggancio con l’inchiestista dell’Espresso, Fabrizio Gatti. «Io lo vedo in settimana lo sai ? Perchè ... sono ad una cena ...una amica comune ... e c’è anche lui».
L’incontro sospetto
Qualche giorno dopo avvisa prima dell’incontro che comunque l’Espresso sta per uscire in un servizio. Ecco il testo della telefonata intercettata a La Bella: «Me l’ho ha detto ... me l’ho ha detto questa ... questa mia amica che parlava ... siccome mi ha chiamato l’altro giorno ... (...) ...e allora siccome questa ... Carlotta ... Carlotta Eco, è la figlia di Umberto, e parlavamo ... e dico ... ”hai letto l’articolo di ... di” ... cercavo un pò di ... di tastare il terreno ... e mi ha detto ... ”sì... sì ... ma adesso ne esce ... ne esce un altro quest’altra settimana” .... mi ha detto ... ”non so quando ... sui Campionati di Nuoto lì ... che si faranno ... è anche quello è tosto” ... allora io gli ho detto ... ”ma riguarda sempre quella persona lì?” ...
mi ha detto ...”sì ... è sempre” ... quindi porca puttana ... non so adesso a che punto ... a che livelli ... perchè poi magari son cose tue, però non capisco ... io giovedì lo vedo».
Appresa in anteprima la notizia, la cricca Balducci-Anemone ingaggia un professionista per spiare i passi della campagna di stampa: Emiliano Paolini, socio di Marco Bernardini, uno dei protagonisti della inchiesta sulle intercettazioni illegali Telecom-Tavaroli. Lui parte alla caccia delle nuove anticipazioni. Paolini fa un numero di Rcs e poi rivela alla cricca che c’è un nuovo articolo «ancora non è completo, ce l’ha sul tavolo il direttore del settimanale Daniela Hamaui».
Gli sms
Poi manda un sms e avvisa: «Pochi margini di manovra. Ma ci lavoro. Peccato non avermi avvertito subito. Ma bisogna muoversi. A dopo». Un’ora dopo altro sms di Paolini: «Scioglie la riserva il dir entro la tarda serata, prima di inoltro x printing».
Attendono un integrazione. Se arriva completa ed esaustiva il pezzo va, al trimenti no. Il pezzo é secretato dal dir. Decide lei x si o no. Stanno complicando trasmissione invio integrazione... Proviamo. Domattina sapremo. dura xchè lei sola decide. Ha secretato il tutto». Il professionista fa un buco nell’acqua: l’articolo esce così come aveva annunciato senza tanti misteri la figlia di Eco.

Chris Bonface, Libero 17/2/2010