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 2010  febbraio 14 Domenica calendario

LA RAI SOSPENDE IL CUOCO BIGAZZI PER LA RICETTA A BASE DI CARNE DI GATTO

(riassunto) - Beppe Bigazzi, esperto un po’ naif di cucina casareccia, da dieci anni alla trasmissione tv di Raiuno "La prova del cuoco", ha dato una ricetta a base di gatto, scatenando polemiche di animalisti, politici e telespettatori amanti degli amici a quattro zampe. successo nella puntata del 10 febbraio, quando, rievocando una tradizione vicentina, Bigazzi ha detto: «i gatti sono più buoni di tanti altri animali [...] il gatto si teneva per tre giorni nell’acqua del torrente» per frollare «le sue carnine bianche, e ti assicuro che io l’ho mangiato tante volte». Accanto a lui la presentatrice Isabella Isoardi, che nominava il suo amato soriano Otello cercando di frenarlo. Immediate le polemiche: il centralino della trasmissione è stata intasato dalle telefonate; la responsabile dei diritti animali dei Verdi, Cristina Morelli ha tuonato « gravissimo che a Raiuno si diano ricette di cucina sui gatti, presenteremo esposto contro Beppe Bigazzi. Va ricordato che i gatti come tutti gli altri animali d’affezione sono tutelati dalla legge 281 del 1991»; il sottosegretario alla Salute Francesca Martini si riserva «di intraprendere ogni azione del caso». Bigazzi, sospeso dalla Rai, ha dichiarato: «Sono stato frainteso. C’è un video del programma che parla da solo. Negli anni ’30 e ’40, come tutti gli abitanti della Val d’Arno, a febbraio si mangiava il gatto al posto del coniglio, così come c’era chi mangiava il pollo e chi non avendo niente andava a caccia di funghi e tartufi, non ancora cibi di lusso». Si rifà ad altre usanze: «liguri e vicentini facevano altrettanto nei proverbi ce lo ricordano ("vicentini magna gatti" ndr). Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato usanze». Bigazzi chiede un incontro con l’azienda: «Devo parlare, chiarire con la Rai». Ma l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) plaude alla «tempestività» della sanzione del servizio pubblico per «un comportamento che riesce a essere al tempo stesso un reato (istigazione al maltrattamento di animali) e una iniziativa di totale povertà di spirito».