Glauco Maggi, La Stampa 17/2/2010, pagina 17, 17 febbraio 2010
MI SIEDO AL SOLE, GUARDO L’OCEANO E PENSO A GUNILLA
Se era una bufala la foto di John Fitzgerald Kennedy con giovani donne seminude su uno yacht nel Mediterraneo, che qualche settimana fa ha fatto il giro del mondo ed è stata subito smascherata come falsa, le lettere d’amore del presidente Usa più libertino di Bill Clinton, andate all’asta ieri a Londra, sono vere. Autografe. Scripta manent. Soprattutto, ed è ciò che ha attizzato la curiosità del pubblico dei collezionisti che se le stanno contendendo a colpi da decine, forse centinaia di migliaia di dollari, non sono state spedite alla legittima Jacqueline, ma a una amante svedese. Le offerte online per le 11 missive e i tre telegrammi del lotto, a partite da una base d’asta di 25mila dollari, sono aperte per le prossime due settimane, nella speranza che il tempo faccia lievitare il prezzo. Difficilmente crescerà il prurito, perché il nome del «presidente bello» della Casa Bianca, mito indistruttibile nella politica americana tanto da essere servito anche ad Obama come accostamento, in quanto modello di fedeltà coniugale è da anni già registrato nell’elenco ufficiale dei fedigrafi di rango made in Usa.
Nel dopoguerra, JFK è il riconosciuto capostipite degli sciupafemmine, con Marilyn Monroe amante di maggior grido. Gunilla Von Post, che l’allora senatore del Massachusetts, 36enne, conobbe e frequentò per un paio d’anni fino al 1955, è la destinataria delle lettere ora pubbliche. Gunilla aveva 21 anni quando Kennedy la conobbe sulla riviera francese, durante una vacanza nell’agosto del 1953: scoppiò una passione transatlantica, punteggiata da lettere su carta intestata del senato, la prova della relazione. «Magari avessi una barca per veleggiare sul Mediterraneo per un paio di settimane, con te come equipaggio», le scrisse il giugno 1954. Non fu solo amore epistolare. La signora Von Post, oggi 78enne, aveva già rivelato la storia con il politico americano in un libro di memorie del 1997, ma l’esistenza delle missive non era mai stata resa pubblica. Intervistata da Abc News in occasione della uscita del libro, Gunilla raccontò che «il cuore fece boom, boom, boom, boom» nel momento in cui incontrò il giovane senatore. «Ero molto felice di avere notizie da lui, ma mi dicevo ”è un uomo sposato”», ammise a suo tempo a proposito della relazione. Quando i due si incontrarono per la prima volta nell’estate del 1953, sulla Costa Azzurra, mancava soltanto un mese alle nozze di John con Jacqueline. Ciononostante, ballarono per tutta la notte e si lasciarono con un bacio romantico. Kennedy non dimenticò l’avventura dopo essersi accasato, e nel giugno dell’anno successivo scrisse la prima lettera alla ragazza, con un tono di rimpianto appassionato. Nel novembre del 1954 il senatore si dovette sottoporre a un grave intervento chirurgico e in quella occasione mandò all’amante segreta un appello: «Non c’è proprio alcuna possibilità che tu venga negli Stati Uniti?». Ma non fu lei a varcare l’Atlantico per il sospirato affaire. Fu lui l’anno successivo a raggiungerla in un vecchio castello svedese. «Lo presi in affitto io per una settimana, una meravigliosa settimana che nessuno puo’ portarmi via», ha detto Gunilla. Fu vero amore, anche se represso, pure dalla parte di lui. Nell’ultima struggente lettera dell’agosto 1955, due anni esatti dopo il colpo di fulmine sulla riviera francese, John ha scritto: «Ho saputo oggi che mia moglie e mia sorella stanno venendo qui. Sarà tutto più complicato per come la vedo ora, mia ragazza svedese. Tutto ciò che ho fatto è sedermi al sole, guardare l’Oceano e pensare a Gunilla. Con tutto l’amore, Jack».
Glauco Maggi