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 2010  febbraio 16 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BALDUCCI, ANGELO"


•2008
[...] Angelo Balducci, ingegnere spesso accanto a Bertolaso, ha fama di uomo da centinaia di milioni di euro. il braccio operativo nei grandi appalti della Protezione civile. Non solo calamità, soprattutto organizzazione di grandi eventi come il G8. Per anni provveditore ai Lavori pubblici su Lazio e Sardegna, Balducci ha coltivato le amicizie che contano con l’imprenditoria e il Vaticano. Le sue relazioni politiche vanno dal leader della Margherita, Francesco Rutelli, al ministro di An alle Infrastrutture, Altero Matteoli. Il 10 ottobre scorso Matteoli propone al Consiglio dei ministri e ottiene la nomina di Balducci a presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Nei mesi precedenti, dal 19 marzo al 13 giugno 2008, proprio durante il periodo più delicato con la preparazione dei cantieri e il conferimento degli appalti, l’ingegnere è il soggetto attuatore di tutte le opere per il G8, cioè l’uomo dalle mani d’oro: provvede alle procedure necessarie per l’affidamento degli incarichi, alla stipula dei contratti, alla direzione dei lavori e al pagamento degli stati di avanzamento. E come soggetto attuatore si occupa delle imprese della famiglia Anemone.
Balducci è un grande esperto nei contratti assegnati d’urgenza dalla Protezione civile, senza gare d’appalto. Segue per mesi i lavori per i Mondiali di nuoto del 2009 a Roma e per le manifestazioni del centocinquantesimo anniversario della Repubblica da celebrare nel 2011. Venerdì 13 giugno, però, è una pessima giornata. Un’ordinanza di Berlusconi lo rimuove dall’incarico di soggetto attuatore per il G8 e i Mondiali di nuoto. Ai cantieri della Maddalena, Balducci viene sostituito da un ingegnere dello staff, Fabio De Santis. Ma continua a occuparsene con "funzioni di raccordo tra la struttura di missione", cioè la Protezione civile, e i "soggetti coinvolti dagli interventi infrastrutturali". In quell’ordinanza, c’è però un passaggio che farebbe tremare i polsi a qualunque funzionario. Berlusconi dispone che Bertolaso costituisca "una commissione di garanzia composta da tre esperti di riconosciuta competenza e professionalità, anche estranei alla pubblica amministrazione". Una spesa in più per il G8, perché i compensi per gli esperti sono ovviamente a carico dello Stato. Obiettivo della commissione: "Assicurare un’adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori... in termini di congruità dei relativi atti negoziali". Qualcosa insomma non va nella contrattazione degli appalti. Ma il segreto di Stato mette tutto a tacere. Così la squadra della Protezione civile in missione in Sardegna può raccontare, senza essere smentita, che Balducci è stato promosso. Anche se per lui, che era già stato presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, è un ritorno al passato. Il 31 ottobre tocca a De Santis. Sostituito per decreto, come Balducci. Berlusconi ora nomina un esterno alla pubblica amministrazione, Gian Michele Calvi, professore di ingegneria all’Università di Pavia. Il caso è archiviato.
Eppure non è solo una questione di nomine tra il governo e la Protezione civile. Tutte le ditte per lavorare ai progetti del G8 devono ottenere il nulla osta di segretezza. E il nulla osta dovrebbe essere rilasciato dal ministero dell’Interno soltanto dopo accurate indagini sulla trasparenza delle imprese. Invece troppi particolari sono sfuggiti a chi avrebbe dovuto controllare. Bisogna lasciare la Maddalena, volare a Fiumicino e salire a Grottaferrata, alle porte di Roma. Via 4 novembre 32, nel mezzo di un quartiere di viali alberati, è l’indirizzo dichiarato da Luciano Anemone come sua residenza o come sede legale dell’Anemone Costruzioni. Ed è anche, come ha scoperto ’L’espresso’, l’indirizzo di una casa di produzioni cinematografica, la Erretifilm srl. Di chi è? Amministratore unico e proprietaria al 50 per cento è Rosanna Thau, 62 anni, moglie di Angelo Balducci. Venticinquemila euro per costituire la srl della signora Balducci li ha messi però Vanessa Pascucci, 37 anni, amministratore unico e socia a metà di un’altra impresa edile legata alla famiglia Anemone, la Redim 2002 di Grottaferrata. E attraverso la Redim 2002, Vanessa Pascucci è anche socia dell’Arsenale scarl: società costituita apposta per il cantiere nell’ex Arsenale della Maddalena. Così il cerchio si chiude. Protetto dal segreto di Stato, l’appalto più ricco del G8 è finito a società amiche di chi aveva in mano la cassa. Con il suo seguito di domande. A cominciare da questa: chi ha scelto di affidare a Balducci l’incarico più delicato?
Fabrizio Gatti, L’Espresso, 30/12/2008

•2009
«Al fine di assicurare un’adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori in termini di congruità dei relativi atti negoziali» [COSI’ NELL’ORDINANZA CON CUI SI SOSTITUI’ BALDUCCI CON DE SANTIS]
Fabrizio Gatti, L’Espresso, 14 maggio 2009

« vero che il Consiglio si trova a dover valutare provvedimenti di spesa approvati quando Balducci era soggetto attuatore ma Balducci conosce i cantieri e gli imprenditori che hanno vinto gli appalti. E forse è l’unico funzionario di Stato in grado di far accettare a quegli imprenditori tagli ai loro incassi. Il rischio è sempre quello dei ricorsi» [COSI’ UNA FONTE VICINA ALLA STRUTTURA DI MISSIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE ALLA MADDALENA].
Fabrizio Gatti, L’Espresso, 14 maggio 2009

•2010
Angelo Balducci era stato nominato "soggetto attuatore" delle opere per il G8 alla Maddalena con ordinanza della Protezione civile del 2008, ma successivamente era stato sostituito nell’incarico da Fabio De Santis. Non è mai stato un dirigente della Protezione civile. In passato aveva avuto incarichi per gli interventi legati al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. E’ stato, inoltre, provveditore alle opere pubbliche di Lazio e Sardegna. Balducci risulta indagato anche a Roma sia per gli appalti dei mondiali di nuoto dell’anno scorso che per altri grandi eventi compresa la parte romana delle celebrazioni per 150 dell’Unità d’Italia in programma nel 2011. [...]
La lettera di Balducci a Bertolaso. "Rigoroso rispetto delle normativa" nell’aggiudicazione degli appalti; nessun segreto di Stato sui criteri di selezione; progetti approvati da un comitato di otto professori universitari; nessun legame tra la famiglia Balducci e l’Impresa Anemone Costruzioni, a cui sono state affidate opere per oltre 52 milioni di euro; nessuno ha lavorato al nero nei cantieri della Maddalena. In una lunga lettera al Capo dipartimento della Protezione civile, Bertolaso, datata 24 dicembre 2008, Angelo Balducci chiariva la sua azione di "soggetto attuatore" degli interventi preparatori del G8 alla Maddalena, contestando così quanto l’Espresso aveva scritto in un articolo sull’argomento. [...]
L’origine dell’inchiesta. Ad avviare l’inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena sono state alcune intercettazioni del Ros nell’ambito dell’inchiesta di Firenze sull’urbanizzazione dell’area di Castello, di proprietà dell’imprenditore Salvatore Ligresti, finita sotto sequestro nel novembre 2008 su richiesta della Procura del capoluogo toscano. In quell’inchiesta il costruttore, di origine siciliana, presidente onorario di Fondiaria Sai, è indagato assieme con il suo braccio destro Fausto Rapisarda, con gli ex assessori comunali Graziano Cioni (sicurezza sociale) e Gianni Biagi (urbanistica), con due architetti progettisti. Per tutti, l’ipotesi di reato formulata è concorso in corruzione. Ed è proprio uno dei due architetti indagati per la vicenda di Castello, il fiorentino Marco Casamonti, l’anello di congiunzione con Angelo Balducci. Casamonti, titolare dello studio Archea, uno dei progettisti dell’hotel a cinque stelle che alla Maddalena avrebbe dovuto ospitare i capi di stato e di governo. E’ stato durante le intercettazioni delle telefonate di Casamonti che è spuntato il nome di Balducci, il quale viene poi intercettato a sua volta. Casamonti questa mattina è stato perquisito: per lui l’accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. […]
Balducci è anche a capo della "struttura di missione" che si occupa dei festeggiamenti del 2011. Con lui, è stato arrestato il suo successore nell’incarico per le opere a La Maddalena, Fabio De Santis […]
Chi è Angelo Balducci. Ingegnere civile, sposato, due figli, Angelo Balducci, esecutore per le opere del G8 alla Maddalena, ha alle spalle una lunga carriera nei Lavori Pubblici, da quando nel 1976 vinse un concorso al Ministero. Ha lavorato per il Commissario delle zone terremotate in Friuli; negli anni ’80 come Ingegnere Capo per per il programma di realizzazione delle Capitanerie di Porto italiane. Diventa successivamente provveditore alle opere pubbliche del Piemonte e Valle d’Aosta, poi della Lombardia e successivamente del Lazio. Per il ministero degli Esteri è stato incaricato della realizzazione e manutenzione di ambasciate e istituti di cultura all’estero. E’ stato responsabile per le zone terremotate dell’Umbria e delle Marche. Ha avuto incarichi legati al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. Dopo l’incarico per l’esecuzione dei lavori alla Maddalena, è stato nominato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi per i mondiali di nuoto ’Roma 2009’.
Repubblica.it 10/2/2010

Balducci è assistito da Franco Coppi e Gabriele Zanobini
Repubblica.it 11/2/2010

Per l’autorità giudiziaria fiorentina il provvedimento dell’arresto è stato reso necessario "dall’insidiosità delle condotte degli indagati", che avrebbero potuto "reiterare i reati, inquinare le prove e fuggire". Dalle indagini è emerso che "sia Balducci che Anemone avevano in programma una partenza, il che rende concreto e attuale il pericolo di fuga".
Repubblica.it 11/2/2010

Il sistema, scrive il gip Rosario Lupo, funzionava così: "Angelo Balducci e Fabio De Santis, pubblici ufficiali presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri, incaricati della gestione dei "grandi eventi" (Mondiali di nuoto di Roma 2009, G8 della Maddalena, 150° anniversario dell’Unità d’Italia) insieme a Mauro Della Giovanpaola, pubblico ufficiale della struttura di missione per il G8 della Maddalena, hanno asservito la loro funzione pubblica (alquanto delicata, attesi gli enormi poteri a loro concessi e i rilevantissimi importi di denaro e risorse a carico della collettività) in modo totale e incondizionato agli interessi dell’imprenditore Diego Anemone (e non solo). Tale asservimento veniva ben retribuito con vari benefit di carattere economico e non, anche di grande rilevanza patrimoniale: utilità indirizzate o direttamente ai tre pubblici ufficiali o a loro parenti o a soggetti a loro amici (in particolare Anemone e i suoi collaboratori si mettevano a disposizione dei tre, in particolare di Balducci per risolvere loro qualsiasi tipo di esigenza, anche la più banale)".
E il sistema, scrive ancora il gip, aveva un nome: "Gelatinoso". "Il caso in questione che ben potrebbe essere definito "storia di ordinaria corruzione" viene qui definito "gelatinoso". E non dagli investigatori ma dagli stessi protagonisti di tale inquietante vicenda di malaffare in una delle tante conversazioni telefoniche intercettate: "Il mio ragionamento è questo... Loro evidentemente stanno immersi in un liquido gelatinoso che è al limite dello scandalo" (...). Ma "sistema gelatinoso" non è l’unica definizione del Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri. Infatti la struttura cosiddetta della Ferratella (luogo dove ha sede il Dipartimento e di cui fanno parte Balducci, De Santis e Della Giovanpaola) viene definito - senza mezzi termini - dalle molto istruttive conversazioni telefoniche intercettate: "Cricca di banditi", "Banda di banditi", "Task force unita e compatta", "squadra collaudatissima", "combriccola", e i suoi componenti "bulldozer", "veri banditi", "gente che ruba tutto il rubabile", "persone da carcerare"".
[…]
Gli appalti e il prezzo della corruzione. Nell’elenco che ne fa il gip, sono almeno cinque gli appalti pilotati da Balducci e la sua "combriccola" della Protezione civile: "Lo stadio centrale del tennis del Foro Italico (Mondiali di nuoto Roma 2009); il Nuovo museo dello sport italiano di Tor Vergata (Mondiali di nuoto); il completamento dell’Aeroporto internazionale dell’Umbria Sant’Egidio di Perugia (Celebrazioni 150 anni Unità d’Italia); la realizzazione Palazzo della conferenza e area delegati (G8 Maddalena); la residenza dell’Arsenale (G8 Maddalena)". Il prezzo della corruzione sono ristrutturazioni di immobili, auto di lusso a sbafo, assunzioni di domestici e figli, favori sessuali con pagamento di escort a domicilio.
Scrive il gip: "Angelo Balducci: utilizzo di due utenze cellulari; personale di servizio nella proprietà di Montepulciano; uso di autovettura Bmw serie 5; messa a disposizione di Rosanna Thau (moglie di Balducci) di una Fiat 500; fornitura di mobili (un divano e due poltrone) per la proprietà di Montepulciano; esecuzione di lavori di manutenzione e riparazione negli immobili di Roma e Montepulciano; assunzione di Filippo Balducci (figlio di Angelo e della sua compagna Elena Petronela Buchila); messa a disposizione di Filippo Balducci di autovettura Bmw del valore di 71mila euro; lavori di ristrutturazione per l’appartamento di Filippo Balducci in via Latina a Roma con fornitura di materiali di arredo in legno e tessuti; viaggi a bordo di aerei privati; numerosi soggiorni su sua richiesta all’hotel Pellicano di Porto Santo Stefano; assunzione, su sua richiesta, di Anthony Smith e messa a disposizione di un’abitazione.
[…]
Le indagini - documenta l’ordinanza - accertano che Anemone "è di casa all’interno della Ferratella, dove oltre a Balducci, De Santis e Della Giovanpaola, ha rapporti con altri funzionari di rango minore che pure hanno piena consapevolezza dell’esistenza del "sistema gelatinoso": Maria Pia Forleo, Francesco Pintus e Fabrizio Ciotti. Fino al punto di alimentare una sorta di "cassa comune" per le piccole spese di rappresentanza". Naturalmente c’è dell’altro. A cominciare - scrive il gip - dai rapporti che si intrecciano tra Anemone e Balducci nella Erretifilm srl, società di produzione cinematografica che - come aveva scoperto un’inchiesta firmata da Fabrizio Gatti sull’Espresso del gennaio 2009 - vede come soci la moglie di Balducci (Rossana Thau) e la moglie di Anemone (Vanessa Pascucci).
L’11 aprile 2009, a pochi giorni dal sisma che ha devastato L’Aquila, Balducci, in una lunga conversazione con Anemone "fa pesare il fatto che si è fatto promotore per l’inserimento delle imprese di Anemone nei lavori post terremoto ("Ti rendi conto? Chi oggi al posto mio si sarebbe mosso?") ed esce allo scoperto pretendendo in cambio che il figlio Filippo goda di qualche ulteriore beneficio ("Tra qualche giorno compie 30 anni e io mi chiedo come padre: che ho fatto per lui? Un cazzo")". Filippo troverà una sistemazione.
D’altro canto, già il 6 aprile, in una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi si capisce che c’è attesa per le mosse di Balducci sugli appalti: "Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno". "Lo so", e ride. "Per carità, poveracci". "Va buò". "Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto".
Le pressioni sulla stampa e il procuratore Toro
Nelle intercettazioni della primavera 2009 Anemone e Balducci discutono con grande preoccupazione delle inchieste di Fabrizio Gatti e dell’interesse di Annozero e di Milena Gabanelli (Report). Per provare a contenerle - si legge nell’ordinanza - muovono tale "Patrizio La Bella, amico del giornalista Gatti", che a sua insaputa li informa di quello che il cronista ha in animo di fare. Ma "i contatti tra gli indagati si fanno frenetici e fitti il 28 gennaio 2010, quando il quotidiano "La Repubblica" pubblica un’inchiesta a firma di Paolo Berizzi e Fabio Tonacci".
Gli indagati si muovono anche con Camillo Toro, commercialista e figlio del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, responsabile del pool dei reati contro la pubblica amministrazione (entrambi sono indagati). Il contatto con il magistrato e suo figlio è l’avvocato Edgardo Azzopardi ("Devo parlare con lui", dice a Camillo, che risponde: "Lascialo perdere che ce la vediamo noi"). Azzopardi il 17 dicembre 2009 parla con Toro e fissa un incontro di persona. Il 10 gennaio scorso parla con il figlio Camillo e lo esorta: "Assumi informazioni". Il 30 gennaio l’avvocato, al telefono, sembra aver avuto le informazioni: "Ci sono grossi problemi giudiziari in arrivo".
Malinconico e Masi
Il giovane Anemone rendeva felice anche Carlo Malinconico, in quel momento segretario generale alla presidenza del Consiglio e poi presidente della Fieg. "Su richiesta di Angelo Balducci l’imprenditore contribuiva all’organizzazione e pagamento di più soggiorni vacanza presso l’hotel "Il Pellicano" di Porto Santo Stefano". Naturalmente Malinconico non deve pagare un euro: "Mi raccomando, non è che si distraggono e gli fanno il conto". Anemone asseconda anche le richieste di Balducci perché assuma tale Anthony Smith, un tipo di Anacapri che Mauro Masi, direttore generale della Rai, gli aveva chiesto di sistemare.
Repubblica.it 11/2/2010

Scrive il giudice: «Dalle operazioni di monitoraggio telefonico è emerso che Guido Bertolaso risulta essersi incontrato assai frequentemente con Diego Anemone e almeno uno di questi incontri è stato preceduto da frenetici dialoghi telefonici dell’Anemone tesi, con ogni evidenza, al rapido procacciamento di una consistente somma di denaro. Inoltre Anemone in varie occasioni si è premurato di informare preventivamente di questi incontri Angelo Balducci e Mauro Della Giovampaola contattandoli al termine degli incontri medesimi per riferirne cripticamente l’esito a conferma della loro attinenza con le cointeressenze di natura illecita che il gruppo Anemone coltiva con i pubblici ufficiali».
[…]
 il 14 gennaio 2009. Bertolaso si lamenta perché una funzionaria sta chiedendo chiarimenti sui bandi di gara.
Bertolaso: Dovresti parlare con la Forleo...
Balducci: Sì sta qui da me.
Bertolaso: Non spetta a lei decidere se dobbiamo fare una sola gara per i due alberghi e per l’arsenale... io ho bisogno di questo benedetto bando nelle prossime ore... ovvio che io voglio sfruttare questi giorni di campagna elettorale dove Soru pensa ad altre cose per chiudere un qualche cosa altrimenti se ci mettiamo a fare la concertazione fra due anni stiamo ancora a discutere.
Fiorenza Sarzanini, Corriere.it 11/2/2010

[...] Ingegnere, buon amico di Francesco Rutelli, di Gianni Letta e del ministro Altero Matteoli, ottime entrature in Vaticano, questo Balducci ha buone relazioni familiari nei Castelli Romani. A Grottaferrata, dove ha sede la società Anemone, miracolata alla Maddalena, c’è - guarda un po’ - la Erretifilm, di cui è proprietaria al 50 per cento la signora Rosanna Thau. Chi è Rosanna? Nient’altro che la consorte dell’ingegner Angelo Balducci, socia alla costituzione della società della signora Vanessa Pascucci, amministratore unico di un’altra impresa edile costituita ad hoc per La Maddalena e legata alla famiglia Anemone. Ex sodale del ministro democristiano Prandini detto «Prendini», Balducci, rimosso dal G8, si dedicò ai mondiali di nuoto di Roma dell’estate scorsa, cui fu chiamata anche la Anemone, che peraltro sta già costruendo a Sassari il nuovo carcere, un’opera secretata da 58 milioni di euro. Non contento, l’ingegnere, su cui Bertolaso avrebbe messo una mano sul fuoco perchè lui sa scegliere «le persone giuste», lasciato il commissariato ai Mondiali di nuoto di Roma a Claudio Rinaldi, quantomeno permise che suo figlio, socio del Circolo sportivo Salaria Village, ampliasse le sue strutture sul Tevere che rischiano di essere sommerse dal fiume, nel disprezzo di ogni norma edificatoria e grazie alle deroghe urbanistiche «emergenziali». Scusate, l’ultimo dettaglio mancante: uno dei tre arrestati di ieri si chiama Diego Anemone. Ecco il modello che nella prateria delle emergenze e dei poteri assoluti in deroga alle leggi ordinarie, il berlusconismo ricostruisce tramite la «motivazione forte» di Bertolaso, picconando giorno dopo giorno lo Stato e la libera concorrenza, verso un sistema che perpetua le «concessioni di committenza» di antica memoria, su cui si basò la Tangentopoli della prima Repubblica. Un modello perfetto di liberismo anticoncorrenziale e probabilmente tangentaro.
Alberto Statera, la Repubblica, 11/2/2010

L’11 aprile 2009, a pochi giorni dal sisma che ha devastato L’Aquila, Balducci, in una lunga conversazione con Anemone «fa pesare il fatto che si è fatto promotore per l’inserimento delle imprese di Anemone nei lavori post terremoto ("Ti rendi conto? Chi oggi al posto mio si sarebbe mosso?") ed esce allo scoperto pretendendo in cambio che il figlio Filippo goda di qualche ulteriore beneficio ("Tra qualche giorno compie 30 anni e io mi chiedo come padre: che ho fatto per lui? Un cazzo")». Filippo troverà una sistemazione.
D’altro canto, già il 6 aprile, in una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi si capisce che c’è attesa per le mosse di Balducci sugli appalti: "Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno". "Lo so", e ride. "Per carità, poveracci". "Va buò". "Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto".
Nelle intercettazioni della primavera 2009 Anemone e Balducci discutono con grande preoccupazione delle inchieste di Fabrizio Gatti e dell’interesse di Annozero e di Milena Gabanelli (Report). Per provare a contenerle - si legge nell’ordinanza - muovono tale «Patrizio La Bella, amico del giornalista Gatti», che a sua insaputa li informa di quello che il cronista ha in animo di fare. Ma «i contatti tra gli indagati si fanno frenetici e fitti il 28 gennaio 2010, quando il quotidiano "La Repubblica" pubblica un’inchiesta a firma di Paolo Berizzi e Fabio Tonacci».
Gli indagati si muovono anche con Camillo Toro, commercialista e figlio del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, responsabile del pool dei reati contro la pubblica amministrazione (entrambi sono indagati). Il contatto con il magistrato e suo figlio è l’avvocato Edgardo Azzopardi ("Devo parlare con lui", dice a Camillo, che risponde: "Lascialo perdere che ce la vediamo noi").
Azzopardi il 17 dicembre 2009 parla con Toro e fissa un incontro di persona. Il 10 gennaio scorso parla con il figlio Camillo e lo esorta: "Assumi informazioni". Il 30 gennaio l’avvocato, al telefono, sembra aver avuto le informazioni: "Ci sono grossi problemi giudiziari in arrivo".
Malinconico e Masi Il giovane Anemone rendeva felice anche Carlo Malinconico, in quel momento segretario generale alla presidenza del Consiglio e poi presidente della Fieg. «Su richiesta di Angelo Balducci l’imprenditore contribuiva all’organizzazione e pagamento di più soggiorni vacanza presso l’hotel "Il Pellicano" di Porto Santo Stefano». Naturalmente Malinconico non deve pagare un euro: "Mi raccomando, non è che si distraggono e gli fanno il conto". Anemone asseconda anche le richieste di Balducci perché assuma tale Anthony Smith, un tipo di Anacapri che Mauro Masi, direttore generale della Rai, gli aveva chiesto di sistemare.
CARLO BONINI, la Repubblica 11/2/2010

E’ durato oltre tre ore l’interrogatorio di garanzia dell’ingegner Angelo Balducci nel carcere di Regina Coeli. Il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, ascoltato dal gip, Rosario Lupo, del Tribunale di Firenze, ha respinto ogni accusa sostenendo la regolarità nell’assegnazione delle gare d’appalto per i grandi eventi e ha contestato punto per punto le accuse contenute nelle 126 pagine di custodia cautelare.
L’interrogatorio. Balducci ha rivendicato la legittimità del proprio operato, ammettendo una amicizia di lunga data con l’imprenditore Diego Anemone, ma sottolineando che questa non ha mai influito sulle sue decisioni pubbliche. A riferirlo, lasciando il carcere al termine dell’interrogatorio, è stato il suo legale, Roberto Borgogno. L’ingegnere ha sottolineato che le gare di appalto si sono svolte "non solo in modo legittimo, ma con il controllo di una molteplicità di persone e di comitati di esperti che ne hanno verificato la limpidezza", ha riferito il legale.
"Balducci - ha spiegato l’avvocato Borgogno - ha risposto punto per punto alle contestazioni che gli vengono mosse. Proprio per questo l’interrogatorio è durato a lungo". Anemone, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo hanno fatto sapere i suoi legali, che hanno lasciato il penitenziario poco dopo quelli di Balducci. "Abbiamo chiesto al giudice - ha detto il legale - la revoca delle misure cautelari per Balducci. Lui si è riservato di decidere, dopo aver sentito il pm, che oggi non era presente". Il procedimento, ha aggiunto, sarà spostato a Perugia.
Il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, nel corso dell’interrogatorio ha spiegato il rapporto che lo lega all’imprenditore Diego Anemone che conosceva da oltre vent’anni. "Ci sono stati rapporti personali con Anemone - ha aggiunto ancora l’avvocato Borgogno - che Balducci conosceva da tempo anche perché le ditte di Anemone hanno svolto numerosissimi lavori nell’ambito della pubblica amministrazione ma questi rapporti non hanno mai influito sulle scelte della pubblica amministrazione".
"Balducci ha ribadito - ha spiegato l’avvocato Francesca Coppi - che come funzionario dello Stato ha sempre distinto i due ruoli di pubblico e privato". L’ingegnere ha inoltre chiarito alcuni episodi fornendo documentazioni come l’utilizzo di autovetture sostenendo che sono state sempre pagate con propri soldi. Per quanto riguarda i viaggi in aereo, secondo la difesa di Balducci, questi rientravano "nelle condizioni contrattuali degli appalti, ovvero negli obblighi dell’impresa vincitrice degli appalti che si impegna a mettere a disposizione dell’amministrazione i mezzi per spostarsi nei cantieri".
Per quanto riguarda l’imprenditore Diego Anemone, l’avvocato ha spiegato che non è il vincitore degli appalti sui Mondiali di nuoto e sul 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, come viene contestato nelle accuse rivolte al presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. "Gli appalti che gli sono contestati - ha spiegato - sono sei. Dei primi tre, quelli relativi ai Mondiali di nuoto e alle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, Balducci ha dichiarato che nessuna impresa di Anemone è risultata vincitrice. Anemone - ha precisato - è poi intervenuto nella fase esecutiva, in associazione con altre imprese".
repubblica.it 12/2/2010

IL TERREMOTO DELL’AQUILA E LO SFOGO DI BALDUCCI: CHE CAZZO HO FATTO IO PER MIO FIGLIO?
Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 il terremoto devasta l’Aquila e la sua provincia. L’11 aprile, Angelo Balducci (B.), ormai presidente del Consiglio nazionale dei Lavori pubblici, è al telefono con Anemone (A.). I rapporti tra i due non sembrano più quelli di un tempo. Balducci, che ha inserito il giovane imprenditore nel lotto delle aziende che lavoreranno alla ricostruzione, scalpita perché vuole avere un ritorno maggiore per i suoi servizi. Balducci parla del futuro incerto del figlio Filippo.
B: Dico che quello (Filippo) oggi ha fatto trent’anni. Io per carità, non è che mi voglio nemmeno permettere di confrontarmi con voi. Ma io dico che tu, a trent’anni, eri già a capo di un piccolo impero... Questo non c’ha manco un posto da usciere tanto per essere chiari. Permetterai che uno è un po’ incazzato.
A: Beh, fino a un certo punto. Perché comunque rimane pur sempre, come si dice, il figlio di un Dio minore... Ho recepito, Angelo, il discorso che mi hai fatto... E che cazzo! Mi fai parlare... Hai fatto una serie di osservazioni, constatazioni, alle quali io do una interpretazione....
B (riferendosi alla circostanza di essersi fatto promotore dell’inserimento di Anemone nei lavori post-terremoto): Tu ti rendi conto, ti rendi conto, oggi. Chi si sarebbe mosso al posto mio? Chi?
A: Io non credo...
B: Ti rendi conto, con le conseguenze che mi fanno pagare... A chi vado a raccontare che non sono in grado di collocare un figlio? Perché tra l’altro con tutto quello che mi è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando serve, io proprio non lo accetto e credo di dire una cosa sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, dico: "Che cosa ho fatto per mio figlio? Un cazzo". Mentre per tutti gli altri... Ho fatto l’inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo, siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio convincere.... Allora, quello che mi parla della figlia di quello... quell’altro... Quello sta lì, quell’altro sta là... quell’altro.. e Monorchio il figlio così. Mi permetterai che mi girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose ingiuste non portano mai bene.
Filippo Balducci sarà assunto e stipendiato da una delle aziende di Anemone.

LA PERDITA. I MOBILI. LO SCIAQUONE. I DOMESTICI
Anemone è a disposizione della famiglia Balducci per qualunque tipo di incombenza domestica. Anche in piena estate. Il 25 agosto 2008, Rosanna Thau (T.), moglie di Balducci, chiama Anemone (A.) per investirlo con una serie di richieste.
R: Senti, ti volevo dire una cosa sui domestici (una coppia di rumeni custodi della villa di Montepulciano ndr.). Ci pensate voi... lo stipendio?
A: Non c’è problema gli facciamo un bel discorsetto.
R: Ti volevo anche dire una cosa. Un minuto fa, siccome nel bagno di Lorenzo (uno dei figli, l’attore ndr.) sento scolare l’acqua che sono venuti pure a vedere, non vorrei che si esaurisse
A: Mò telefono subito. Ma che scherzi, già ce n’è poca. Mò ci penso io
Il 27 novembre 2008, la Thau (R.) ha un altro problema. Lo sciacquone della villa a Montepulciano. L’interlocutore è sempre Anemone (A.)
R: Più che altro invece il discorso è quello della cassetta dell’acqua. Quella che perde acqua. A me è venuta una bolletta spaventosa. Io non so.
A: Ma non l’hanno sistemata. Ma è possibile. L’avevo detto pure a quel testa di cazzo di Aurelio
R: No, no, guarda. L’ho detto ad Aurelio... Se c’è qui vicino qualcuno che cambi il galleggiante perché a me è venuta una bolletta di 1.200 euro
A: Faccio venire Luigi. Sta lì a Monteleone.
Anemone provvede anche alle esigenze domestiche (gli arredi in falegnameria) di casa De Santis (il successore di Balducci). Ecco una conversazione tra Fabio De Santis (F.) e la moglie Silvia (S.)
F: Ma il mobile lo hanno fatto in camera tua?
S: No, no. Domani. Oggi solo la libreria.
F: Ma è bella? Come è?
S: La libreria è bellissima. Certo, bianca. Ma insomma, non è la morte sua, come dicono a Roma. Comunque vedi un po’ tu. Giudica. Soprattutto, mi fa incavolare l’unica cosa - capisco che a caval donato non si guarda in bocca - però dico e che cazzo la sedia me la potevano scurire. A me non sembra che l’abbiano scurita.

L’OMBRA DELLA MAFIA
L’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli è uomo legatissimo ad Angelo Balducci. Prima del Natale 2007 "ha dovuto contrarre un prestito di 100 mila euro con personaggi campani per "soddisfare richieste avanzate dall’ufficio di via della Ferratella" (il dipartimento di Balducci). I 100 mila euro di prestito con i napoletani diventano 140 mila. E Piscicelli si sfoga più volte al telefono con il cognato.
P. Da quella gente lì è meglio che ci stai lontano... se si sgarra è la fine... quello vanno trovando... io già l’altra volta dal 5 al mese sono passati al 10 al mese.
Chiosa il gip: "E dunque emerge l’interessamento anche di soggetti legati alla malavita organizzata di stampo mafioso che controllano cordate di imprese interessate al banchetto costituito dagli ultramilionari appalti".

MALINCONICO AL "PELLICANO"
Balducci si attiva con Anemone e con l’imprenditore Francesco Maria Piscicelli perché provvedano a sistemare, in più soggiorni vacanza, all’hotel "Pellicano" di Porto Santo Stefano, il professor Carlo Malinconico, all’epoca segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e, dal luglio 2008, segretario della Federazione Italiana Editori e Giornali (Fieg). Il 28 aprile 2008, Anemone (A.) chiama Piscicelli (P.)

[…]

ASSUMETE ANTHONY SMIT
Angelo Balducci, sollecitato da Mauro Masi, direttore generale della Rai, chiede ad Anemone di far assumere Anthony Smit, fratello della compagna di Masi. Un tipo che vive ad Anacapri e di mestiere, dicono, fa il sommozzatore. E’ l’8 giugno 2009. Balducci (B.) tramite il centralino di Palazzo Chigi si fa passare Masi (M.)
M: Senti, quella persona lì. Se puoi fare una telefonata entro oggi. A me servirebbe, insomma.
B: Si, infatti, io ora sono uscito e fra due minuti lo chiamiamo
M: Hai tutti i riferimenti?
B: Si
M: Va bene. Perfetto. Poi, ho visto, "15 giugno", addirittura. Hai anticipato? Per il resto, tutto bene. Ho visto, tutto bene.
B: Ti ringrazio molto
M: Ma figurati, io ringrazio te
B: Se tu gli dai così... un gesto
M: Ma stai sicuro al 100 per cento
Un’ora dopo, Balducci chiede a Della Giovampaola di chiamare Smit per riferirgli a suo nome che per il "progetto" si sarà operativi dal 15 giugno. Della Giovampaola tarda a chiamare e Masi si fa di nuovo vivo dopo neppure cinque minuti. Insiste con Balducci per fare quella telefonata. Smit (S.) viene chiamato ed è assunto, dal 1 settembre 2009 al Salaria Sport Village di Anemone (A.), anche se lo stipendio lo prende dall’inizio dell’estate. Ecco come si accorda con il nuovo datore di lavoro.
S: Scusami se mi permetto, ma da quando avresti bisogno di cominciare a inquadrarmi?
A: Io l’inquadratura l’ho fatta dal 1 luglio, va bene. Quindi significa che la mensilità di luglio la prendi tutta e siccome agosto è ferie ti prendi anche quella di agosto. Se tu vedi, che hai finito tutto quanto, ci vediamo a settembre.
Lo stipendio pre-datato non basta. Il 10 settembre Smit chiede ad Anemone di trovargli una casa.
S: Volevo vedere se si poteva andare un po’ avanti con questo discorso della casa.
A: Sentiamoci tra un’ora, un’ora e mezza.
Dopo due ore, il problema è risolto. 950 euro per un appartamento a Settebagni. Naturalmente a carico di Anemone.
repubblica.it 12/2/2010

Rossana Thau, 63 anni, moglie di Angelo Balducci. E anche, un po’, quella di Vanessa Pascucci, 38 anni, sposata Anemone. Insieme le due mogli fondano società di produzioni ( Erretifilm e Duea). Unico film segnalato: «Anime», prodotto nel 2003, e nel quale ha avuto una parte anche Lorenzo, figlio di Angelo Balducci. Ma il sogno finisce: il 28 luglio del 2008 Rossana Thau cede le sue quote.
Alessandra Arachi, Corriere della Sera 12/2/2010

«Se non facevi parte dei suoi, non lavoravi proprio», spiega uno dei massimi esponenti di Confindustria che bene conosce la capitale e il settore degli appalti [IL GIORNO DOPO L’ARRESTO]. Certo, se nell’ordinanza dei magistrati fiorentini Guido Bertolaso viene spesso definito il «potente sottosegretario», l’identikit di Balducci non è da meno. Basta fare due conti: nelle sue mani, grazie alla funzione istituzionale o a decreti ad hoc della presidenza del Consiglio dei ministri, sono finiti 1,4 miliardi di appalti per i grandi eventi. Duecento milioni e più all’inizio dell’organizzazione del G8 a La Maddalena, cifra simile dopo la nomina del 2005 a commissario per i mondiali di nuoto del 2009, 330 milioni per gli undici appalti legati ai 150 anni dell’Unità di Italia, a cui poi se ne sono aggiunti altri 465 milioni per 17 nuove opere, e ancora 180 milioni per rifare il Teatro San Carlo di Napoli e la nuova sede dell’Istat.
Un fiume di denaro pazzesco sostanzialmente nelle mani di un dirigente pubblico che negli anni ha goduto della fiducia di Francesco Rutelli, Antonio Di Pietro e dello stesso Bertolaso.
Franco Bechis, Libero 12/2/2010

Di Balducci si conoscono gli affari di famiglia che incrociano gli oneri del suo incarico. Angelo, il padre di famiglia, coopta l´Anemone Costruzioni nel risanamento della Maddalena (appalti per 100 milioni). La moglie di Angelo (Rosanna Thau) è in società («Erretifilm») con la moglie di Diego Anemone (Vanessa Pascucci). Il figlio di Angelo (Filippo) compra con Diego Anemone il centro sportivo della Banca di Roma a Settebagni. Nasce il «Salaria Sport Village».
GIUSEPPE D´AVANZO, la Repubblica 13/2/2010

[...]Il 29 dicembre del 2005 papà Angelo Balducci diventa commissario straordinario per i Mondiali di Nuoto. E visto che servono strutture per gli allenamenti dei nuotatori, guarda tu com’è come non è il Salaria Sport Village del figliolo Filippo sembra proprio perfetto. Ecco così che Balducci figlio e Anemone nel febbraio del 2007 presentano la loro candidatura. Papà la accoglie, ci mancherebbe. Anche perché una volta inserito nella lista delle opere dei Mondiali, il Salaria Sport Village può accedere ai finanziamenti a tasso agevolatissimo erogati dal Credito Sportivo.
Ma c’è un ma. Destino maledetto: il centro sportivo ahimè sta sul biondo Tevere, un’area alluvionale, classificata dall’Autorità di bacino a rischio esondazione. Nel senso che quando piove molto, e il fiume si ingrossa minaccioso, quello è un pratone che si riempie d’acqua, proteggendo così le zone abitate. C’è un altro ma: la zona dove Balducci-Anemone vogliono costruire è sottoposta a vincolo paesaggistico, a vincolo idrogeologico, ai vincoli del Piano regolatore. Deve restare un pratone, perché altrimenti il fiume si arrabbia quando arriva l’onda di piena. Del resto poche settimane fa si è visto, il Tevere si è pappato un pezzo del campo di calcio, il cantiere è diventato un lago. Arrivano anche gli esposti degli ambientalisti, dei Verdi e di Italia Nostra. «Una delle pagine più buie e scandalose dell’urbanistica romana, o meglio dell’aggressione che è stata fatta al territorio», accusa il presidente dei Verdi Angelo Bonelli.
Un rimedio si trova, però. Babbo Angelo non può deludere il giovane Filippo, e il suo amico Diego Anemone, così gentile, anche se al posto di Angelo Balducci come commissario straordinario dei Mondiali c’è Claudio Rinaldi. Rinaldi, sfidando proteste, esposti, il «no» di Comune e Provincia, indagini della procura, il sequestro degli impianti deciso a maggio, in soli cinque giorni conferma il rilascio delle autorizzazioni. Come? Perché l’Autorità di Bacino - a sorpresa - concede i pareri positivi idrogeologici. Tanto sorpresa non è: il segretario generale di questo organismo è l’ingegner Roberto Grappelli, che nello stesso momento integra il suo reddito in qualità di collaudatore delle opere del G8 della Maddalena (ora Grappelli è presidente della Metropolitana di Roma). Del resto, sempre in quel momento Angelo Balducci è «soggetto attuatore» per conto di Guido Bertolaso dei ricchi appalti alla Maddalena. Appalti - oh, la coincidenza! - che sono finiti in mano alla ditta di Diego Anemone. La ciliegina sulla torta è una bella ordinanza della Presidenza del Consiglio, che il 26 settembre 2009 ribadisce la legalità dei poteri concessi ai supercommissari di Bertolaso e sana tutte le irregolarità commesse. «Se la prendono nel c... - festeggia Diego Anemone - l´atto ha effetto di sanatoria».
Roberto Giovannini, La Stampa 13/2/2010, pagina 5

Angelo Balducci collaborò con il cardinale Crescenzio Sepe per il Giubileo del 2000
ALBERTO STATERA, la Repubblica 14/2/2010

Angelo Balducci è il nome più importante. Presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, venne incaricato dalla Protezione civile di realizzare le opere per il G8 alla Maddalena, il mega-vertice con Obama, la Merkel, Sarkozy e gli altri potenti del pianeta che Berlusconi decise poi di trasferire all’Aquila e di far svolgere in un clima di austerità più consono alla tragedia che aveva colpito il Paese. Per sgombrare subito il campo da un certo tipo di equivoci sarà bene ricordare che la scelta della Maddalena per quel G8 fu fatta da Prodi e in un primo tempo confermata da Berlusconi. Gli altri tre arrestati sono: Fabio De Santis, che aveva sostituito a un certo punto Balducci nel ruolo di ”attuatore” (si dice così) delle opere del G8. Aveva già ricevuto incarichi per interventi legati al 150° dell’Unità d’Italia e per la ricostruzione del Petruzzelli a Bari. stato provveditore alle opere pubbliche di Lazio e Sardegna. Dunque, in definitiva, un funzionario dello Stato, anche se non fa parte della Protezione civile. Il terzo arrestato è Diego Anemone, del gruppo Anemone, un imprenditore che si è aggiudicato la conversione dell’ex Arsenale della Maddalena e che aveva lavorato per i Mondiali di nuoto a Roma. Infine, Mauro Della Giovanpaola è un funzionario della Protezione civile, anche lui nel gruppo che lavora per il 150° dell’Unità e braccio destro dell’architetto Elisabetta Fabbri, commissario straordinario per i Nuovi Uffizi.
La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1088 11 febbraio 2010

Ha risposto al giudice anche Angelo Balducci, il personaggio più importante tra quelli che in questo momento si trovano in carcere. Balducci aveva praticamente la responsabilità di tutto, essendo stato nominato da Berlusconi, su indicazione di Pietro Lunardi, in quel momento ministro dei Lavori Pubblici, presidente del Consiglio superiore del suo ministero. Ieri quelli dell’Idv, colpevolisti fin dal primo secondo, facevano notare che la carica di presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici fu ricoperta, in passato, da gente come Zanardelli, Depretis, Menabrea. In un secolo e mezzo di storia non ci sarebbe mai stato un presidente del Consiglio superiore indagato.
Che cosa ha detto Balducci?
Difesa stretta su tutta la linea, almeno stando a quanto ha poi raccontato ai giornalisti il suo legale, Roberto Borgogno. «L’ingegnere ha sottolineato che le gare di appalto si sono svolte non solo in modo legittimo, ma con il controllo di una molteplicità di persone e di comitati di esperti che ne hanno verificato la limpidezza. Balducci ha risposto punto per punto alle contestazioni che gli vengono mosse. Proprio per questo l’interrogatorio è durato a lungo».
Quanto a lungo?
Quattro ore. Alla fine il legale di Balducci ha chiesto la revoca delle misure cautelari, cioè di far uscire di cella l’ingegnere. Il gip si è riservato di decidere dopo aver sentito il pm, che non c’era.
La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1090 13 febbraio 2010

Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori: «L’ho spostato due volte, ma non potevo licenziarlo […] Io me lo sono trovato presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l’ho spostato a capo del Dipartimento per le infrastrutture statali. Volevo una rotazione continua tra le cariche. La mia scelta era proprio quella di far ruotare questi nomi, così da spezzare quella catena, quella connessione che lega molti politici a personaggi di questo tipo. Con Balducci l’ho fatto per ben due volte, di questo mi sia dato atto.[…] Io non avevo niente contro Balducci. E la legge non me lo avrebbe sicuramente permesso. Allo stesso modo, mi sono comportato con Mautone trasferendolo. Ciò che volevo fare era spezzare questi possibili legami di malaffare.
Alessandro Da Rold, Il Riformista 14/2/2010

Il 3 settembre è Paolo Berlusconi a contattare Angelo Balducci. Paolo Berlusconi: «Paolo Berlusconi, ciao...». Balducci: «Ehi! ciao Paolo, come stai?». Paolo Berlusconi: «Ti sento occupato, vuoi che ti richiamo più tardi?».
Balducci: «No, ma che scherzi? ci mancherebbe...
Paolo Berlusconi: «Senti, io sono a Roma... domani riusciamo a vederci cinque minuti?».
Balducci: «Guarda... io domani mattina vado a Napoli e c’è il presidente... però torno nel pomeriggio... anzi, tra l’altro torno insieme a lui... tu ti fermi anche domani, oppure...».
Paolo Berlusconi: «Io parto la sera ho l’aereo alle otto...».
Balducci: «Ah, guarda Paolo, facciamo così... io, se non ti dispiace, domani quando so esattamente l’ora del rientro, quindi... io lo saprò intorno a mezzogiorno... ti chiamo... e poi ti raggiungo da qualche parte...».
Paolo Berlusconi: «Ok? grazie!».
[…]
La fiction con la Falchi
A metà settembre 2008 l’imprenditore Diego Anemone contatta Giancarlo Leone, alto funzionario della Rai, il quale «è in amicizia anche con Angelo Balducci». I tre devono vedersi a una cena e «l’argomento che Balducci intende affrontare con Leone riguarda l’inserimento del figlio Lorenzo nel cast della produzione Rai di cui ha già parlato Anemone. Infatti quest’ultimo lascia intendere che è al corrente che il regista ha effettuato dei provini sta per effettuare le sue scelte». Ci sono diversi incontri, anche perché Anemone si sta occupando della ristrutturazione della casa di Leone. E a novembre si ha la conferma che il giovane è stato preso, ma Anemone chiama Leone «e gli rappresenta il pericolo che Lorenzo Balducci, per il fatto che si è tagliato troppo i capelli, venga escluso dal cast della produzione della fiction Rai ove peraltro è stato inserito a seguito dell’appoggio fornito dallo stesso Leone».
Anemone: «Quel ragazzo lì no... c’ha avuto un problemino che c’ha una situazione in corso e s’è rasato... e domani c’è un ulteriore ... diciamo incontro». Leone: «... no, no ma la decisione è presa». Anemone: «Eh ... non c’ha più capelli e non fa niente più... lui era disperato s’è messo a piangere».
Dopo pochi minuti Giancarlo Leone riferisce a Anemone che «seppur con qualche difficoltà, è riuscito a far rientrare il problema... allora effettivamente la situazione è pesante... per fortuna ho un rapporto personale di grande stima reciproca Pare che sia successo questo .. che lui ha raccontato ... due filmetti per la Falchi... per la produzione della Falchi... cose che loro erano al corrente ... e gli hanno detto... mi raccomando non alterare la tua condizione perché noi cominciamo a metà novembre ... dice che si è presentato con capelli corti a taglio militare».
Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 16/02/2010