Catalogo dei viventi 2009, 16 febbraio 2010
ALLEVI
Giovanni 2009 - Ascoli Piceno 9 aprile 1969. Pianista. «Vorrei avere una macchina del tempo per andare nel futuro e vedere se mi è stata intitolata una via o un conservatorio» • Figlio di una cantante lirica (Fiorella) e di un clarinettista (Nazzareno). «Ho iniziato a quattro anni, da autodidatta. In casa c’era un pianoforte, ma era chiuso a chiave. Mio padre non voleva che studiassi musica: percorso in salita, irto di difficoltà, scarse soddisfazioni economiche. Scoprii presto dove nascondevano la chiave, e ogni volta che restavo da solo entravo nella stanza delle meraviglie. Il pianoforte era per me come un enorme barattolo di marmellata nel quale affondare le dita. Lo aprivo e improvvisavo. Mettevo dischi di musica classica e imparavo a suonarli. Ascoltavo ogni giorno la Turandot di Puccini, tre ore di opera. Questi incontri segreti tra me e il pianoforte sono andati avanti per quattro anni. Oggi, davanti a un pianoforte, ricerco costantemente la gioia e la libertà che provavo in quegli anni» • «Si travestì da cameriere per incontrare Riccardo Muti e fargli ascoltare il suo primo album» (Bruno Ruffilli). Prima fama nel 1997, quando Jovanotti gli fece pubblicare 13 dita, poi Composizioni (ancora con l’etichetta discografica di Jovanotti), No Concept, Joy (registrato senza averlo mai suonato prima, se non nella sua mente). Primo vero successo con lo spot di Spike Lee per la Bmw (e quello più recente per la Fiat) • Non possiede un pianoforte: « la fortuna della mia vicina di casa: non si era mai accorta che sono un pianista, lo ha scoperto vedendomi in televisione». E come compone, come si prepara? «Suono tutto nella mia testa, immagino l’album intero senza mai toccare un tasto. Passo le giornate intere a farlo» • «Hanno scritto: ”Mozart del Duemila”. ”Filosofo (e genio italiano) del pianoforte”. ”Pifferaio magico”. Nel 1989, il commissario del conservatorio Rossini di Fermo, dopo aver ascoltato la Fuga in stile contrappuntistico, materia del settimo anno, che Giovanni Allevi aveva suonato per essere ammesso, ventenne, al corso di composizione, esclama: ”O ha copiato o è Brahms redivivo”» (Luigi Vaccari) • «Pochi artisti, durante un’intervista, argomenterebbero che ”il bizzarro contemporaneo delle particelle subatomiche nel nostro cervello può dare origine a idee, melodie e pensieri improvvisi”» (Andrea Scanzi). [ef]
« tenero come il silenzioso Schroeder di Charlie Brown, con i lunghi riccioli che gli ballano davanti agli occhiali e assecondano i movimenti del pianista che cerca di rubare allo strumento i suoni migliori» (Giuseppe Videtti) • «Chi vuole essere tenero lo chiama l’Harry Potter del pianoforte, forse per gli occhialoni, forse per quel suo essere timido e determinato come il maghetto della saga. Chi vuole fare l’impegnato ricorda i suoi studi e lo chiama il compositore filosofo. I suoi nemici, i puristi da Conservatorio, dicono che è il Federico Moccia della musica» (Andrea Laffranchi) • «Forse è il più moderno compositore italiano, fuori dall’impegno della musica colta e dal disimpegno della canzone. Anche se non parla di politica, un compositore e un esecutore ”veltroniano”, capace di mettere d’accordo tutti» (Edmondo Berselli) • C’è chi lo vorrebbe rivale di Ludovico Einaudi: « falso. Il mio unico nemico è l’insicurezza. Anzi, lui ha aperto una strada e molti fan mi hanno conosciuto grazie al passaparola sul forum del suo sito» • «Nella grande platea è inevitabile che ci siano rumori che interrompono la concentrazione. Essendomi trasformato da pianista classico a rockstar del pianoforte li accetto volentieri. E per me rock, come dice Adriano Celentano, è un modo di essere più che un genere» • Sposato con Nada, diplomata in pianoforte con laurea alla Bocconi che gli fa da manager • Nel 2007 ha suonato a Loreto davanti a Benedetto XVI per l’Agorà dei giovani italiani: «Emozionato? Meglio dire terrorizzato» • «Non suona mai senza aver mangiato una fetta di torta alla cioccolata» (Alfredo Gasponi). [eg]