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 2010  febbraio 16 Martedì calendario

IL RITORNO DEI GIUDICI ”RAGAZZINI” - I

«giudici ragazzini» torneranno nelle procure di frontiera, sia pure in via eccezionale. Il Csm ha già calcolato che saranno circa un centinaio, pescati dai 300 vincitori del concorso in magistratura del 2009, considerati tutti idonei ad assumere le funzioni di pm come primo incarico. Una deroga rispetto al divieto stabilito nel 2006 dalla riforma Mastella dell’ordinamento giudiziario, che aveva provocato la desertificazione delle procure – soprattutto in Calabria, Sicilia e Sardegna ”rimaste vuote nonostante gli incentivi economici e di carriera proposti agli aspiranti. La deroga ha messo d’accordo maggioranza e opposizione, consentendo al decreto legge varato dal governo - che inizialmente prevedeva, come unica cura, il ricorso a trasferimenti d’ufficio - di essere approvato all’unanimità alla Camera e di schizzare al Senato verso un via libera altrettanto unanime, previsto al massimo per domani.
 il primo risultato unanime che incassa il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riuscito in questo modo anche a far rientrare lo sciopero minacciato dall’Anm per le 275 scoperture delle procure esistenti alla fine del 2009. «In commissione, al Senato, sono stati ritirati tutti gli emendamenti e credo che in Aula neppure verranno presentati », dice il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, fiducioso di ottenere un voto unanime anche a Palazzo Madama. Caliendo è certo che con il meccanismo eccezionale individuato dal decreto ( mix di trasferimenti d’ufficio e di assegnazione degli uditori) si arriverà a coprire tutti i vuoti nelle sedi disagiate di qui al 2014. «Speriamo proprio di non dover ricorrere ai trasferimenti d’ufficio – osserva Betta Cesqui, togato del Csm – perché questo strumento mortifica sia le scelte che la professionalità dei magistrati».
Per lunedì 22 e martedì 23 il Csm ha già organizzato una serie di incontri con gli uditori giudiziari, che sono un po’ preoccupati di questa nuova prospettiva. Nella scelta delle sedi avranno la precedenza i primi in graduatoria (ma è previsto un punteggio aggiuntivo per chi è sposato o ha figli) e via via gli altri, a seguire. Il tempo minimo di permanenza è di tre anni, dopo di che potranno chiedere (ma non è detto che lo ottengano) il trasferimento.
A luglio del 2006, nelle sole procure della Repubblica, c’erano 86 vuoti, scesi a 68 un anno dopo; a luglio del 2009 erano già schizzati a 249 e sei mesi dopo hanno raggiunto quota 275. «Con la riforma Mastella – ricorda Cesqui ”i trasferimenti dei magistrati con cambiamento di funzioni sono diminuiti del 50 per cento». Una situazione emergenziale che i benefici economici e di carriera per chi volesse trasferirsi non sono riusciti a tamponare. Il governo ha perciò disposto il ricorso al trasferimento d’ufficio, duramente criticato da Csm e Anm e ora mitigato dal ricorso, nuovamente, ai «giudici ragazzini».