lettera alla Stampa 16/02/2010, 16 febbraio 2010
LETTERE
Sono un medico ospedaliero e mi hanno sorpreso le dichiarazioni del professor Veronesi auspicanti un accesso incontrollato dei parenti al letto dei malati. Mi sembrano le parole di chi, nella sua sfolgorante carriera, ha passato più tempo in laboratorio, o in sala operatoria, o nei ministeri, o ai congressi internazionali, e un po’ meno in corsia.
In corsia la presenza dei parenti alcune volte è di aiuto, più spesso è obiettivamente di intralcio all’attività medico-infermieristica. Infinite volte capita di dover far accomodare fuori i parenti per le cose più svariate, dal giro visite al cambio di una padella. Non è raro vedere 3-4 persone attorno (e talvolta anche sopra al letto) dello stesso malato.
Trasformare una corsia in un mercato la renderebbe di sicuro meno triste, ma certamente anche meno funzionale e meno pulita. Sarà il solito problema del giusto mezzo?
Paolo Donati, Treviso