Sergio Claudio Perroni, Libero 14/2/2010, 14 febbraio 2010
IL DIZIONARIO BIOGRAFICO DI LIBERO - A
cura di Francesco Borgonovo
BERTO, Giuseppe (scrittore, 1914-1978)
Giuseppe Berto. Forse il più grande scrittore italiano del secondo Novecento, di sicuro l’autore del più bel romanzo italiano dal Dopoguerra a oggi, Il male oscuro: quattrocento pagine di autoironia struggente e di autoanalisi efferata, diagnosi di un’esistenza irreparabile ed esilarante flusso di incoscienza, scrittura impeccabile, trascinante e delatoria come riesce solo nei pensieri. Dissipato, strafottente, affetto da «interminabile solitudine». Sceneggiatore per troppa fame, scrittore di mai adeguata fama. Libertino che considerava «il gallismo un segno di debolezza». Nemico dei salotti culturali ma ai ferri corti anche con se stesso. Stimato da Hemingway, prefato da Gadda (di cui defnì La cognizione del dolore «aborto di romanzo ma mirabile descrizione di un nevrotico»). Diede del «personaggio inconsistente» ad
Allen Ginsberg; disse di Moravia: «Intorno a ogni idea nuova scrive un romanzo vecchio». Si definì «maoqualunquista», «afascista», «anarchico per disgusto e rassegnazione». Prigioniero di guerra in Texas, fu internato tra i ”non collaborativi”: adunate sotto il sole e gatto bollito («senza sale»). Oltre a due medaglie d’argento al valor militare (Abissinia), tre d’oro al valor letterario. La prima, in forma di milioni di copie vendute (in America e nell’Unione Sovietica, per dire), per Il cielo è rosso, il romanzo d’esordio, definito da Time «un capolavoro» e in Inghilterra «il più bel romanzo uscito dalla Seconda guerra mondiale». La seconda, in forma di recensione della New York Review of Books («l’unico vero romanzo d’avanguardia italiano»), per il Male oscuro, che gli valse anche la tripletta Strega, Campiello e Viareggio, in barba a quelli che chiamava i «padreterni letterari». La terza, assegnata qui alla memoria, per aver fiutato la traiettoria narrativa di Dacia Maraini definendola pubblicamente autrice di «storielle d’amori facili e aborti difficili».
La sua biografia, Vita scandalosa di Giuseppe Berto, l’ha scritta Dario Biagi e pubblicata Bollati Boringhieri.