Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 15 Lunedì calendario

CORSIVI

La legge sulla par condicio è stata una soluzione inadeguata, confusa, e improduttiva a un problema gigantesco. il risultato della mancanza di coraggio della sinistra italiana dell’era Berlusconi. La legge è stata promulgata in pratica per contrastare in qualche modo lo strapotere mediatico di Berlusconi. Nel momento in cui è stata approvata, non piaceva né a chi la proponeva, né a chi la votava, né a chi la subiva; non piaceva a coloro che fanno televisione e nemmeno a coloro che la guardano. Con eccezioni rarissime. Ma poiché non piaceva a Berlusconi, questo poteva bastare. Il risultato concreto è che ogni volta che viene attuata in vista della campagna elettorale di qualsiasi tipo o livello (anche per un referendum) produce dei danni sia gravi sia ridicoli, sia incomprensibili sia elementari. Appunto: non piace a nessuno. Ma poiché in questo paese Berlusconi decide anche la politica dell’opposizione, poiché la legge sulla par condicio non piace a lui, nessuno dell’opposizione si azzarda a proporre di cambiarla. Il risultato di tutto ciò è paradossale, perché colui che si avvantaggia di questa legge è proprio Berlusconi, essendo i programmi di informazione politica in questo momento piuttosto severi con le molte contraddizioni del suo Governo. Alla fine, nella sostanza, una legge fatta contro Berlusconi avvantaggia Berlusconi sia se la si attua, sia se la si modifica, sia se la si elimina. Un vicolo cieco esemplare, una metafora perfetta della sinistra italiana di questi anni.