Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 11 Giovedì calendario

I ricercatori del King’s College di Londra, attraverso uno studio su 900 coppie di gemelle, ritengono di aver dimostrato che il Punto G in realtà non esisterebbe

I ricercatori del King’s College di Londra, attraverso uno studio su 900 coppie di gemelle, ritengono di aver dimostrato che il Punto G in realtà non esisterebbe. […] Apriti cielo. La comunità scientifica internazionale annuncia contro-studi per sconfessare i colleghi inglesi e anche in Italia è stata rispolverata una ricerca del 2002 condotta da Emmanuele Jannini dell’Università dell’Aquila, che addirittura, qualche anno fa, annunciò di essere riuscito a fotografare ed ecografare il Punto G. Non solo: nei giorni scorsi, a Parigi, durante un convegno di ginecologia, anche i medici francesi hanno detto la loro: il punto G esiste eccome. Ma non si trova nello stesso punto in tutte le donne, così come le sue dimensioni possono variare. *** Jacopo Fo, figlio di Dario e Franca Rame, all’esistenza del punto G ha dedicato un libro, nel ”99, La scopata galattica. *** «Il Punto G è il partner. Se lui è capace, il Punto G esiste; se lui è imbranato non c’è ricerca che tenga. […] Ci sono uomini che fanno del sesso una vocazione, una religione, hanno un talento. Ti cambiano la vita. […] Quando li incontri non puoi più fare a meno di quello che provi con loro. E spesso i grandi amatori sono pessimi compagni di vita, perché usano il sesso come strumento di potere e il gioco diventa perverso» (Alba Parietti).