Paolo Quarto, Novella 2000, n. 5, 04/02/2010, pp. 32-33, 4 febbraio 2010
Riprendendo una voce di Dagospia, Maria Corbi della Stampa aveva ipotizzato una crisi matrimoniale dell’ex presidente della Camera e della scoppiettante moglie Lella
Riprendendo una voce di Dagospia, Maria Corbi della Stampa aveva ipotizzato una crisi matrimoniale dell’ex presidente della Camera e della scoppiettante moglie Lella. «E così le voci si rincorrono: si sono lasciati perché lui ha un’altra», scrive la Corbi. «Anzi no, hanno litigato per il figlio Duccio, artista, deejay, no global che ha sposato una bellissima ragazza (Simona Olive, ndr) di una fascistissima famiglia romana». […] Sul Riformista, Cinzia Leone affronta la faccenda dalla parte della moglie, la signora Lella: «Che i colpi di testa possano cambiare le carte in tavola anche in tarda età, è cosa nota», scrive. «Ma fuochi della sera o lampi di indipendenza, sono sempre gli uomini a esserne preda. E se questa volta fosse tutta farina di Lella? Stanca di quel Lella&Fausto, orgogliosa della sua criniera arancio evidenziatore, della sua pelle mattonata dalla lampade uva, della sua stazza orgogliosamente foderata da abitini sgargianti, la regina dei salotti bipartisan ha deciso lei di darci un taglio». Letti i giornali i Bertinotti si dividono i ruoli delle repliche. Fausto si intesta la campagna contro la Corbi. Lella va giù duro con la Leone, chiedendo al direttore del Riformista una foto della giornalista per poter farsi un’idea precisa del suo aspetto, «della criniera, della sua stazza,…». Poi, inviate le smentite, si fanno fotografare insieme al ristorante ”Al Bolognese” di Roma, come per dire: non è successo niente, siamo ancora qui tutt’e due, abbasso le chiacchiere e avanti popolo.