Paola Pierotti, Il Sole-24 Ore 11/2/2010;, 11 febbraio 2010
GIOIELLI ARCHITETTONICI PER 300 MILIONI
L’inchiesta fiorentina sugli appalti per il G-8 riaccende i fari sulle opere della nuova Maddalena. In previsione del summit che doveva tenersi in Sardegna a luglio dello scorso anno, l’isola sarda ha cambiato volto. In tempi rapidi e con procedure d’urgenza sono stati fatti lavori che superano i 300 milioni di euro, ma da ieri sono finiti sotto inchiesta alcuni progettisti e imprese coinvolte. Gli interventi più significativi realizzati nell’isola riguardano tre "macro-lotti": il primo è quello dell’ex Arsenale della Marina militare che avrebbe dovuto accogliere i leader mondiali, dove è stato realizzato un polo congressi sospeso sul mare; il secondo, a 600 metri di distanza, è l’hotel della Residenza Forte Carlo Felice; il terzo riguarda un sistema di infrastrutture a servizio dell’isola, compreso un depuratore, un ponte di connessione con l’isoladi Caprera e un pronto-soccorso. Per ora solo alcune di queste opere sono sotto osservazione della magistratura.
Lo studio milanese dell’architetto Stefano Boeri ha coordinato la trasformazione dell’ex Arsenale e ha firmato il progetto per un nuovo hotel (48,4 milioni) e per il palazzo congressi affacciato sul mare (52 milioni). L’appalto di quest’ultimo edificio è stato affidato a una srl di Roma, la Anemone costruzioni. Da notare che secondo quanto risulta all’Autorità di vigilanza sugli appalti all’epoca la srl poteva partecipare a gare di lavori per, al massimo, 5 milioni. Quello del centro congressi ne valeva 52. E proprio grazie a questo contratto che la Anemone ha fatto il salto di qualità: ora nello stesso casellario è abilitata a eseguire lavori di importo illimitato, al pari di big del calibro di Impregilo e Astaldi.
Nella stessa area del polo di Boeri ha lavorato Vams ingegneria con opere legate all’adeguamento del porto (41,6 milioni) ma anche l’architetto romano Gabriele Napolitano (S&PA) che ha firmato il recupero di un’area che doveva essere utilizzata come ufficio stampa del summit (23,4 milioni). Questo primo comparto ha portato alla bonifica di un complesso di 155mila metri quadrati di superficie e alla costruzione di un nuovo quartiere pensato con un mix di funzioni affacciate sulla darsena. Il landmark è quel prisma di cristallo che a sbalzo si protende verso il mare e che ricorda la "casa del mediterraneo" che lo stesso Boeri sta realizzando a Marsiglia.
L’hotel a cinque stelle (60 mi-lioni), realizzato recuperando parte dell’ex Ospedale militare, è stato invece firmato dallo studio romano Gf studio snc guidato dall’architetto Facchini nella fase preliminare, ed è poi stato sviluppato dallo studio fiorentino Archea, guidato da Marco Casamonti con l’impresa Gia.Fi. Costruzioni. La soluzione progettuale conserva il manufatto originario dei primi anni del novecento e costruisce nuovi volumi che si inseriscono nella collina retrostante. La copertura dell’edificio diventa un parco e l’enorme volumetria si distende per oltre 300 metri alle spalle dell’edificio preesistente.