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 2010  febbraio 10 Mercoledì calendario

DOMANDE

& RISPOSTE: CHI HA DIRITTO ALL’EREDITA’?
Ieri Silvio Berlusconi ha riunito i figli ad Arcore per discutere sugli assetti
del potere della famiglia. In generale come si divide un impero quando i figli sono numerosi?
I patti successori, che stabiliscono con anticipo una divisione dell’eredità differente dalle quote stabilite dalla legittima, in Italia sono nulli, come dice l’articolo 458 del codice civile. Si può aggirare tale norma donando dei beni a questo o quel figlio. Al momento della morte del donatore, però, questi saranno calcolati nel patrimonio ereditario attraverso quella che viene chiamata «collazione».
Che cosa prevede il diritto in tema di successione?
In presenza di un coniuge dal quale non si sia ancora divorziati, ai figli spetta la metà del patrimonio ereditario. Un quarto va invece alla moglie, mentre il restante quarto è la quota disponibile per altre disposizioni da fare attraverso un testamento. In caso di divorzio dal coniuge, ai figli vanno i due terzi del patrimonio, mentre un terzo resta disponibile per altre decisioni.
E se il testamento non c’è?
Se ci sono un coniuge e un figlio, l’eredità va per metà al primo e per metà al secondo. Il coniuge riceverà un terzo del patrimonio in presenza di più figli, che si divideranno in parti uguali gli altri due terzi.
Il primogenito è favorito rispetto agli altri?
I privilegi che l’ottocentesco codice napoleonico attribuiva al primogenito sono decaduti da tempo. Come non c’è alcuna differenza tra i figli di primo e secondo letto. Dal 1975, inoltre, non esistono differenze tra figli legittimi - nati quindi da una coppia sposata -, figli naturali e adottivi.
Alle ex mogli spetta qualcosa?
Finché è soltanto separato, il coniuge mantiene il pieno diritto alla legittima. L’ex moglie perde il diritto solo dopo il divorzio.
Il coniuge divorziato perde ogni diritto?
No, resta l’obbligo degli eredi a provvedere agli alimenti. Un obbligo che vale anche nei confronti del coniuge cui una sentenza passata in giudicato addebiti la separazione, per cui perde il diritto alla legittima.
In assenza di figli, che cosa succede?
Oltre al coniuge hanno diritto a quote ereditarie ascendenti (cioè genitori o, in mancanza, nonni) e fratelli. In assenza di questi il diritto all’eredità esiste però fino al sesto grado di parentela.
In quali modi può essere scritto un testamento?
Il testamento può essere olografo - scritto a mano, con data e firma -, oppure redatto con atto pubblico, dal notaio. Infine segreto, scritto cioè dal testatore e consegnato al notaio in presenza di testimoni.
Chi è tenuto a far rispettare il diritto di successione?
Generalmente è un notaio, ma molto spesso si finisce in tribunale. «Per evitare le aule di giustizia - avverte il notaio genovese Federico Solimena - è importante scrivere un testamento non impugnabile, in cui non solo ci sia una previsione delle quote tra gli eredi, ma anche l’individuazione dei beni per ciascuno di essi».
Quanto tempo trascorre dalla morte al passaggio dell’eredità?
La successione si apre immediatamente. Il passaggio avviene attraverso l’accettazione che può essere espressa (con atto pubblico, e dunque dal notaio, o con scrittura privata) o tacita. I tempi tecnici dipendono poi dalle disposizioni testamentarie e dalle cautele dei soggetti coinvolti, come le banche, che tendono a tutelarsi da qualunque contestazione.
Che cos’è l’accettazione con beneficio di inventario?
Permette di tenere separare i patrimoni del defunto e dell’erede. Con questa modalità, l’erede risponde dei debiti lasciati dal defunto nei limiti del valore delle attività ereditate e non mettendo a repentaglio il patrimonio personale.
Un convivente, ma non sposato, ha diritto alla quota legittima di eredità?
Il tema è stato a lungo dibattuto negli scorsi anni, quando si discusse di «pacs», «dico» e «dire». Alla fine non se ne è fatto nulla: i conviventi non hanno alcun diritto alla legittima, ma possono essere oggetto di lasciti testamentari nella misura della quota disponibile. Per aggirare i problemi spesso i notai utilizzano istituti giuridici come usufrutto e nuda proprietà.
Quando è, invece, lo Stato a ereditare?
Quando non è stato fatto alcun testamento né sopravvivono parenti che possono succedere. Lo Stato non è mai chiamato a pagare debiti per un valore superiore a quello delle attività.
a cura di Francesco Spini