LUIGI BIGNAMI, la Repubblica 10/2/2010, 10 febbraio 2010
I GHIACCI DEL POLO CI RIVELANO LA STORIA DEL CLIMA SULLA TERRA
«Stiamo leggendo la storia del nostro passat o n e l l ’ i mmenso libro fatto di ghiaccio», così spiega il lavoro che sta realizzando in Antartide Kendrick Taylor, un paleoclimatologo del Desert Research Insitute a Reno, in Nevada (Usa).
Taylor è responsabile del progetto Wais (West Antarctic Ice Sheet) Divide, che si propone di estrarre una carota di ghiaccio che dalla superficie del ghiacciaio più spesso al mondo raggiungerà la superficie terrestre su cui quest’ultimo appoggia. Sono 3.500 metri di ghiaccio al cui interno è rimasta inglobata, in piccole bolle d’aria, l’atmosfera del passato.
Studiandolaè possibile risalire alle sue caratteristiche e dunque scrivere la storia del clima.
Nei giorni scorsi è terminata la prima campagna di perforazioni che è arrivata a 2.561 metri di profondità. «Al momento abbiamo potuto estrarre una carota di ghiaccio che ci permette di studiare il clima che si estende indietro nel tempo per 40.000 anni.
Grazie alle nuove tecnologie, possiamo leggere le caratteristiche dell’atmosfera del passato con un dettaglio che ci permette di ricostruire la storia anno dopo anno», ha spiegato Taylor.
Quest’anno il cattivo tempo e la pessima visibilità hanno permesso solo 35 giorni di lavoro. Ma è proprio per questo motivo che i ricercatori hanno scelto quel punto dell’Antartide, che si trova a 1.170 km dal Polo Sud. In quell’area infatti, ogni anno cade circa mezzo metro di neve, che si trasforma in 22 cm di ghiaccio, il quale si accumula nel tempo. « senza dubbio il miglior luogo al mondo dove raccogliere informazioni sulla storia del clima della Terra», ha raccontato il ricercatore a Nature.
Il punto scelto per la trivellazione si trova su un rilevato dove due lingue glaciali scivolano lateralmente, lasciando il ghiaccio di quella zona stabile nel tempo. Ed è per questo che il luogo è particolarmente ambito dai paleoclimatologi. Al progetto partecipano 27 ricercatori internazionali finanziati dalla US National Science Foundation. Le carote vengono conservate in particolari frigoriferi e inviate a - 20°C nei diversi centri di ricerca.
Anche se l’analisi della lunga carotaè solo agli inizi alcuni risultati sono già venuti alla luce. Il più interessante è quello ottenuto da Richard Alley della Pennsylvania State University il quale è riuscito a studiare la composizione delle molecole di metano presente nella parte più superficiale della carotae che riporta le caratteristiche del clima fino a 1.000 anni fa.
«Abbiamo trovato un aumento del metano prodotto dagli incendi di foreste e altre attività umane che risale al sedicesimo secolo, quando i nativi americani espanseroi loro territoria spese delle foreste, in un momento di grande sviluppo della popolazione», ha spiegato Alley. La crescita del metano cala poi improvvisamente nel momento in cui i primi coloni europei arrivarono nelle Americhe portando con sé malattie e morte che ridussero notevolmente la popolazione locale.
Ma uno degli obiettivi primari della ricercaè capire la correlazione esistente nel passato tra anidride carbonica (principale gas-serra) e aumento della temperatura, che ancora non siè capitaa fondo.
C’è poi un problema molto interessante dal punto di vista scientifico a cui questa ricerca potrebbe dare una risposta. Dalle analisi di altre perforazioni eseguite soprattutto in Groenlandia e in precedenti carotaggi antartici risulta che i periodi freddi e caldi al Polo Nord e al Polo Sud sembrano alternarsi, ossia non sono in sincronia. Forse ciò dipende da correnti oceaniche, ma si è ancora molto lontani da una risposta certa.
La perforazione dovrebbe terminare l’anno prossimo. «Siamo abbastanza certi che le nostre trivelle toccheranno la crosta rocciosa dell’Antartide all’inizio del 2011- ha detto Taylor-, ma siamo in Antartide e ogni giorno è una sorpresa».