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 2010  febbraio 10 Mercoledì calendario

ARGENTO

Dario 2009 - Roma 7 settembre 1940. Regista. «Sono il più grande assassino d’Italia. In 30 anni di carriera avrò ucciso 90 persone. A furia di farlo, so bene come dare una pugnalata oppure strozzare».
Ultime Il film La terza madre, interpretato dalla figlia Asia e dall’ex compagna Daria Nicolodi, ultimo capitolo della Trilogia delle Madri, realizzato dopo i cult Suspiria (1977) e Inferno (1980): tutti e tre furono proiettati in una maratona durante l’edizione 2007 della Festa del Cinema di Roma • Ti piace Hitchcock?, film per la televisione girato a Torino nell’estate del 2004 e trasmesso da Raidue il 24 agosto 2007 alle 21 (era in origine il primo di sei episodi televisivi, la serie è stata però limitata al prologo) • Jennifer (breve film di paura girato per l’antologia americana Masters of horror, unico europeo tra i 13 autori, in Italia trasmesso nel 2007 da Sky) • Presentando La terza madre alla Festa di Roma, ha scatenato una polemica «cinema contro fiction»: «La fiction è la rovina del cinema: si spende solo per fare fiction, quella cosa inverosimile che fa rizzare i capelli in testa. Ma come fa la gente a guardare un palloccone come Guerra e pace?» (vedi anche BARBARESCHI Luca). [ii]
Vita Maestro dell’horror. Tra i suoi film: L’uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto grigio (1971), Profondo rosso (1975), Phenomena (1985) • Sua madre, Elda, bellissima modella brasiliana, arrivata in Italia con il fratello Elio Luxardo, diventò la prima fotografa di moda e di cinema nel dopoguerra (i più celebri ritratti di Gina Lollobrigida, Sofia Loren e Claudia Cardinale sono opera sua). Il padre Salvatore Argento (1914-1987), produttore cinematografico, ex partigiano di Giustizia e Libertà, nato a Perugia ma vissuto sempre a Roma, aveva combattuto in Jugoslavia, «e ci raccontava di aver salvato la vita al suo ufficiale, che era il direttore d’orchestra Carlo Maria Giulini. Ma papà era stato anche compagno di scuola di quel Pietro Koch che con la sua banda, una sorta di polizia privata, con tanto di carcere privato presso la pensione Jaccarino, terrorizzò Roma nel 1944» • «La mia infanzia è stata un periodo tranquillo. Non ho avuto nessun trauma. Forse ho sofferto di alcune assenze. Di chi? Dei miei genitori. Soprattutto mia madre. Faceva la fotografa, viaggiava molto. Io stavo con i nonni e i miei fratelli. Ma non ricordo questo come una sofferenza. Anzi. Sono sempre stato un solitario. Mi nascondevo in soffitta a leggere. Avevo paura che mi giudicassero presuntuoso» • «A 12 anni, malato di febbre reumatica, lessi un po’ di cose scabrose: Il piacere di D’Annunzio e Le mille e una notte. Da ragazzo mi piaceva molto Evelyn Waugh. I cattivi mi affascinano. Adolescente, sono stato travolto dalle donne di Thomas Mann, cominciando da Madame Chauchat. E avrei voluto inginocchiarmi a Isotta» • «Prima di decidere di fare un film mio ho fatto di tutto un po’. Sono scappato e tornato a casa, sono stato critico cinematografico e sceneggiatore, poi mi sono deciso e ho girato L’uccello dalle piume di cristallo» • In gioventù fu vice critico cinematografico a Paese Sera: «Teorizzavo, con la nouvelle vague (l’avanguardia cinefila francese), che non esistono film brutti, che, magari per cinque minuti, c’è qualcosa da vedere in ogni pellicola. Uno scandalo. Quando recensivo con entusiasmo i film western di quel fascistone di John Ford e i gialli di Hitchcock mi arrivava la letterina di richiamo del direttore, Fausto Coen: ”Quello americano è fatuo divertimento”, scriveva. Non era l’unico problema, non sopportavo l’invadenza dei dirigenti del Pci» • «Scrissi con Bernardo Bertolucci la sceneggiatura di C’era una volta il West di Sergio Leone, costruimmo il personaggio della protagonista scegliendo una donna forte, ex puttana, e anche questa fu una piccola rivoluzione. Gli amici si chiamavano Franco Piperno e Oreste Scalzone, ero vicino a Potere Operaio. Quando andai a vivere con Daria Nicolodi, nella nostra camera da letto, sopra il materassone appoggiato a terra come si usava, avevo fatto costruire una immensa stella rossa di legno. Una volta, un produttore americano la vide e mancò poco che cancellasse il contratto» • «Ho avuto i miei primi successi negli anni Settanta, con Profondo rosso, Suspiria, L’uccello dalle piume di cristallo. Il genere in quegli anni era una lunga strada deserta, c’era Carpenter, c’era De Palma. L’orrore era più delicato allora, soddisfaceva un bisogno di fantastico soprattutto del pubblico maschile. Oggi è tutto più cruento, l’orrore che arriva dall’America è moltissimo, punta alle emozioni forti, agli effetti speciali. Io ho continuato per la mia strada, e adesso ho scoperto che il mio pubblico è soprattutto femminile. Chissà, forse perché uso in genere protagoniste donne» • Oltre che di Asia, avuta da Daria Nicolodi, è padre di Fiore (Roma 3 gennaio 1970), attrice, avuta dal matrimonio con la restauratrice Marisa Casale. [ij]
Frasi Da dove nascono tante malvagità, tante perverse fantasie? «Da una macchia nera. Una chiazza segreta che sta dentro ognuno di noi. Molti cercano di ignorarla, di rimuoverla, altri la affrontano. Uno scrittore come Poe aveva un dialogo intimo con lei. E anch’io con quella macchia ci parlo da sempre, e lei mi suggerisce i pensieri più disgustosi, più ignobili... Mi mostra la parte più crudele e ributtante dell’essere umano. Poi, quando ho finito di dialogarci, torno una brava persona come tutte. Perché io non sono Dario Argento. Lui sta altrove, in quelle voragini oscure. Però vorrei tanto incontrarlo, farmi raccontare la sua vita. Chiedergli perché nei suoi film ci sono sempre tanti animali, tante scale, tante tende, tanti personaggi femminili...».
Religione «Vado spesso in chiesa, mi piace partecipare, pregare, mi piacciono i cori, la liturgia. Nessuna contraddizione. Molti pittori medioevali raccontavano il male per educare al bene. Ma sono un cattolico critico. Vengo dal partito comunista, sono stato divorzista e abortista, non sono tempi felici per la Chiesa se penso a Ratzinger».
Politica «Sono sempre stato ”un compagno”, voto a sinistra da sempre, ma ho mantenuto la diffidenza che avevo da ragazzo nei confronti del Palazzo. Ho avuto una simpatia per Bettino Craxi quando fece di tutto per salvare la vita al prigioniero Aldo Moro. L’unico che posso dire di avere frequentato è Silvio Berlusconi, come produttore. Il nostro primo incontro, in via Rovani, a Milano, è indimenticabile. Mi accolse così: ”Argento, mi dica quello che vuole, quello di cui ha bisogno. Noi siamo qui per imparare da lei”».
Vizi «Non mi piace ostentare la cultura. Anche oggi, non parlo mai forbito, preferisco un linguaggio popolare. Tendo a mascherarmi. Per questo amo la solitudine. Vivo solo, viaggio da solo. Se posso vado a letto presto. Ma non dormo subito. Penso. Invento le scene dei miei film». [ik]