Federico Mello, il Fatto Quotidiano 10/2/2010;, 10 febbraio 2010
TULLIANI-GAUCCI: HA RAGIONE IL WEB
Una persona in vista come Elisabetta Tulliani, compagna dell’attuale presidente della Camere Gianfranco Fini – terza carica della Repubblica – dovrebbe scegliere meglio i suoi legali. Nella vicenda della rimozione dal Web delle foto che la vedevano con l’ex compagno Luciano Gaucci, infatti, il suo avvocato Michele Giordano ha stravolto del tutto la nota del Garante della Privacy emessa dopo il reclamo presentato dalla stessa Tulliani; poi quando la vicenda è diventata pubblica, ha dato del buffone a Roberto D’Agostino per le notizie pubblicate su Dagospia, anche se nel torto sembra essere proprio l’av vo c a t o . I fatti. Nello scorso luglio Michele Giordano, legale con studio a Roma, si rivolge al Garante della Privacy per chiedere la rimozione dal Web di un video (e non di foto o notizie) che vede protagonisti Elisabetta Tulliani con Luciano Gaucci, uniti negli scorsi anni da una relazione. Il video in questione venne mandato in onda da Striscia la Notizia nel 2007, durante un’aspra polemica tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi (polemica poi spazzata via dall’annuncio di Berlusconi dal predellino della sua Mercedes). Nel video i due fidanzati Gaucci e Tulliani chiacchierano tra loro e passeggiano mano nella mano. Il Garante della Privacy, risponde alla richiesta dell’av - vocato lo scorso 24 dicembre con una nota, che fornisce indicazioni di carattere generale (e non con un provvedimento, che invece ha valore prescrittivo). Nella nota, che il Fatto Quotidiano ha potuto visionare, il Garante ”non contesta la liceità” del video in questione in quanto la vicenda è ”riferibile a personaggi pubblici e a fatti resi noti direttamente dagli stessi intere s s a t i ”. Il Garante riconosce all’avvocato che il video in questione, possa ”esulare dal contesto che all’epoca poteva aver giustificato l’iniziale dif fusione”, e per questo indica come ”fo n d a t a ” una ”istanza di opposizione di trattamento” del video. Tradotto: la Tulliani può chiedere ai siti Internet che hanno pubblicato il video di non renderlo reperibile ai motori di ricerca (per mettere in atto questa misura deve intervenire il singolo web-master; i motori di ricerca in questi casi non intervengono mai). Il motivo è presto spiegato: ”La riproposizione del video oggetto – spiega ancora il Garante – della segnalazione attraverso la selezione operata dai motori di ricerca (…) contrasta con l’i n t e re s s e della segnalante in quanto espressione del diritto all’identità personale”. Dopo la nota del Garante la palla passa all’avvocato Giordano, legale della Tulliani. Questi scrive a numerosi blogger, stravolgendo però il senso della nota emersa dal Garante. ”L’autorità garante per la Protezione dei dati personali – scrive il legale nella missiva – ha accolto il reclamo presentato alla mia assistita”. Poi si rivolge direttamente ai blogger: ”Da una ricerca effettuata è emerso che è possibile risalire, grazie all’indicizzazione dei motori di ricerca, al vostro sito sul quale appaiono le notizie/ immagini in questione. In forza del provvedimento del Garante – continua l’avvocato – vi chiedo di voler provvedere a non rendere più indicizzabile attraverso i motori di ricerca notizie e immagini riguardanti la mia assistita”. Non solo, nella missiva l’avvocato chiede anche di aver conferma dell’avvenuta cancellazione ”entro e non oltre il termine perentorio di cinque giorni dalla data di ricevimento della p re s e n t e ”. E informa anche che copia della lettera è stata spedita per conoscenza alla polizia postale. Ciò che era un’indicazione non prescrittiva del Garante – e riguardante solo un video – nella lettera dell’avvocato è diventato un provvedimento con ”termine perentorio” ch e riguarda ”notizie e immagini” che in generale riguardano la Tulliani. I fatti precipitano sabato, il Fatto Quotidiano riferisce della missiva dell’avvocato arrivata ai blogger, e la notizia è ripresa da Dagospia che nei giorni successivi continua a seguire la vicenda. Ieri, l’av vo c a t o della Tulliani, scrive al sito di D’Agostino, e non le manda a dire: dopo aver dottamente illustrato la definizione di ”buffo n e ” secondo Wikipedia, scrive: ”Se aveste letto fin da subito il dispositivo del Garante, anziché preoccuparvi di vomitare insulti, avreste pure osservato – senza neppure tanto sforzo ”gr igio’ – in quanto chiaramente scritto, che il dispositivo obbliga unicamente a fare in modo che i motori di ricerca non indicizzino più le immagini con Gaucci. Pertanto, nessuno ha mai inteso vietare o censurare alcuna informazione. Ad eccezione ”de voantri’ che pure di istigare e provocare disinformazione, vi dimenate in pretestuosità prive di argomentazioni”. L’avvocato chiude con un guanto di sfida a Dagospia: ”Caro Dago, questa è la vera ”s fi d a ”: fare cronaca e non continuare a recitare da buffoni. Avv. Michele Giordano”. Questo scrive l’avvocato. Ma le carte dicono altro. Se volessimo spiegare tutta la vicenda all’estero, potremmo riassumere: la compagna del presidente della Camera, ha dato mandato al suo legale di stravolgere un provvedimento del Garante per la Privacy, per far togliere da Web e siti di news, foto e notizie che invece riguardano il legittimo diritto di cronaca.