Il Catalogo dei viventi 2009, 10 febbraio 2010
ASOR ROSA
Alberto 2009 - Roma 23 settembre 1933. Italianista. Ideatore della monumentale Storia della letteratura italiana Einaudi (11 volumi). «Figlio unico di una famiglia della piccola borghesia impiegatizia: il padre lavora al Ministero dei Trasporti, è una sorta di ferroviere non viaggiante, la madre ha lasciato invece l’impiego per dedicarsi al figlio» (Paolo Mauri) • Nel 1965 il suo Scrittori e popolo (Samonà e Savelli) demolisce il populismo che ha rappresentato «un popolo artefatto, idealizzato, trasfigurato» e che è stato un mito di tutti i regimi di destra o di sinistra, liberali o autoritari. In questo senso, Asor Rosa «spara ad alzo zero su scrittori quali Giovanni Pascoli, Carlo Levi, Carlo Cassola, Romano Bilenchi, Vasco Pratolini sino ad arrivare a Pier Paolo Pasolini: tutti segnati dal marchio di populisti. E dalla sua requisitoria non esce bene nemmeno Antonio Gramsci per quella sua esaltazione del ”nazional-popolare”» (Gabriella Mecucci). A questo popolo finto, Asor Rosa contrappone il cosiddetto ”popolo vero”, destinato a fare la rivoluzione e che si identifica con la classe operaia, cioè «la rude razza padana». l’inizio del cosiddetto ”operaismo” • Protagonista della lotta contro la lottizzazione di Monticchiello (Gianluca Nicoletti: «è diventato il punto di riferimento per la riconquista del paesaggio in Toscana») • Tra i primi firmatari della lettera sottoscritta da 67 professori che, il 17 gennaio 2008, indussero papa Benedetto XVI a non partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza di Roma (vedi anche CINI Marcello) • Detto sprezzantemente dagli avversari ”Palindromo”. [jc]