Il Catalogo dei viventi 2009, 10 febbraio 2010
ALBINATI
Edoardo 2009 - Roma 1956. Scrittore. «Di famiglia benestante lombarda e, per parte di madre, piemontese. Ha frequentato una scuola cattolica e poi a intermittenza l’Università di Roma, negli anni del terrorismo, laureandosi con Walter Pedullà. Si è formato attraverso letture molto disparate, il cinema, qualche viaggio in Francia e Inghilterra e l’amicizia di coetanei scrittori e pittori di Roma. Si è sposato nel 1984 con Benedetta Loy (figlia di Rosetta Loy - ndr) da cui ha avuto due bambini. Tra i venti e i trent’anni ha incontrato e contratto un debito intellettuale verso quattro persone più vecchie di lui: Franco Cordelli, Cesare Garboli, Enzo Siciliano, Franco Fortini. Dopo un’esperienza appassionata quanto episodica di tipo artigianale (traducendo dall’inglese, adattando dialoghi di cinema, lavorando per la radio, facendo il redattore della rivista Nuovi Argomenti) ha pubblicato un libro di dodici racconti Arabeschi della vita morale (Longanesi, 1988), e l’anno seguente un romanzo breve, Il polacco lavatore di vetri (Longanesi) [...] In una lettera viene definito persona altezzosa e fatua. di bell’aspetto, non ha hobby, soffre d’asma». Così, nel 1989, a Felice Piemontese, per l’Autodizionario degli scrittori italiani (Leonardo). Dal Polacco è stato tratto il film La ballata dei lavavetri di Peter Del Monte. Premio Viareggio 2004 per Svenimenti (Einaudi). Notevole il racconto reportage 19 resoconto dei suoi viaggi sul tram che ogni giorno lo porta al carcere di Rebibbia dove insegna Lettere ai detenuti • Con il compositore Fabrizio De Rossi Re ha realizzato una striscia quotidiana di musica e poesia prodotta e messa in onda da Rai Radio Tre e intitolata Orti di guerra e un cd intitolato Folgorazione (2006) • Da ultimo Tuttalpiù muoio (Fandango, 2006) scritto con l’attore Filippo Timi e da questi messo poi in scena a Milano (regia di Giorgio Barberio Corsetti). [dm]