Dagospia 10/2/2010 (Antonello Capone, La Gazzetta dello Sport 10/2/2010), 10 febbraio 2010
In gran segreto i presidenti di A stanno preparando un piano sul «servizio arbitrale» dal prossimo campionato, quando la Lega A sarà realtà autonoma
In gran segreto i presidenti di A stanno preparando un piano sul «servizio arbitrale» dal prossimo campionato, quando la Lega A sarà realtà autonoma. E presto ne discuteranno in assemblea, forse già da quella informale di giovedì. Il piano prevede un gruppo di arbitri per le partite di A: 20, non di più. E la designazione dovrebbe arrivare per sorteggio integrale, a cura di un computer superprotetto. L’idea fa scalpore e dovrà passare dalle autorizzazioni di Federcalcio e Aia. Abete sarebbe d’accordo sulla divisione degli arbitri: un gruppo per la A e uno per la B. Nicchi sarebbe contrarissimo. Favorevole invece il designatore Collina. Ma nessuno di loro si aspettava la richiesta di sorteggio integrale. I presidenti fanno un ragionamento che definiscono logico: visto che gli arbitri saranno soltanto 20, tutti dovranno essere in grado di arbitrare qualsiasi partita di A. E continuano: per il derby Inter-Milan, il match più importante della stagione, è stato designato il giovane internazionale Rocchi, che pure aveva alle spalle lo stress del processo di Napoli che l’ha visto assolto. GIANCARLO ABETE E se come quarto uomo, che in caso di infortunio o malessere di Rocchi avrebbe dovuto prendere il suo posto, è stato mandato Romeo che in 7 anni di Can A-B aveva diretto soltanto 35 gare e nessuna di vertice, vuol dire che il concetto di squadra già esiste e quindi si può agire anche il computer. Questo - riflettono i presidenti - al di là del disastro poi combinato in campo e di Mourinho che aspettava Rizzoli (mandato in B) o Rosetti o Morganti o Saccani. Con una squadra di 20 arbitri, tanto vale rasserenare l’intero ambiente e spazzare polemiche e discussioni e che ognuno si prenda chi esce dal computer. Che secondo i presidenti dovrebbe avere pochissime restrizioni. Eppoi, ricordano i dirigenti, il presidente del Coni Petrucci non potrà non appoggiarci: lasciata la Figc per la Roma, piombò in assemblea e chiese il sorteggio integrale degli arbitri... Accontentato. PETRUCCI E CRIMI AL QUIRINALE_FORZANO-GMT Possibile che i particolari del derby e la robustezza delle polemiche, con accuse al Milan rimasto «malissimo», siano state decisive per l’idea-rivoluzione. Ma nella Lega che vuol crescere anche come immagine oltre che come fatturato, non ne possono più gli stessi presidenti di sospetti e pissi pissi: i medio-piccoli si sentirebbero tutelati e ricordano che «l’unico anno di sorteggio quasi libero vide il Verona campione», i grandi non sentirebbero più i mormorii di chi sostiene che eserciterebbero quanto meno fascino. lapresse jose mourinho 01 Resta la grande domanda: come risollevare la qualità di arbitri che finora hanno deluso i presidenti? E Collina, almeno ufficialmente da tutti sostenuto, come si sentirebbe da allenatore che non fa la formazione se non per dire chi è di A e chi di B? Sarebbe disposto a convivere con il computer che decide? Nel 1985 il Verona vinse lo scudetto. Le polemiche arbitrali ci furono anche in quel campionato, ma il trionfo di una non favorita per molti fu legato anche al sorteggio integrale, con D’Agostini designatore. In realtà non lo era nel senso letterale: previste 3 fasce per le 18 partite di A e B (la A aveva 16 squadre e la B 20), per poi diventare 6, ognuna con 4 arbitri e la medesima possibilità di essere designati per ognuna delle 3 partite. Un tentativo di sorteggio integrale si ebbe all’inizio della stagione 2002-2003, ma durò solo 3 giornate. Poi si passò al sorteggio a fasce, con una dedicata alla partite più importanti. Il resto è storia recente con lo scandalo di Calciopoli a fare da spartiacque.